Inaugurata la “Casa Azzurra” a Savigliano
L’immobile trasformato in un centro di riabilitazione psichiatrica sarà gestito dalla Diapsi, che opera in collaborazione con l’Asl.
19 OTT - “L’impossibile si può fare".
Renzo Lanfranco, presidente Diapsi Savigliano è comprensibilmente molto soddisfatto per aver concluso, con la collaborazione dell’Asl CN1 e del Comune, un’operazione qualificante e significativa per il servizio che svolge l’associazione nei confronti dei pazienti psichiatrici.
La “Casa Azzurra” di via Cavallotta 5 a Savigliano, confiscata dalla Guardia di Finanza ai nomadi, dopo un iter molto lungo e complesso è stata concessa dal Comune in comodato gratuito all’associazione. “Sin dal 1995 – spiega Lanfranco – la Diapsi si apre al territorio e, dopo aver abitato i locali delle ex Orfane e quelli in corso Roma, sostiene l’operazione “Casa Azzurra”, anche con uno sforzo economico proprio e il contributo delle Fondazioni delle Casse di risparmio di Savigliano, Fossano e Saluzzo (Cuneo finanzia invece per 3 anni il progetto giovani, ndr)”.
All’inaugurazione, venerdi 19 ottobre, c’è anche il direttore generale dell’Asl CN1,
Salvatore Brugaletta: “Qui i cittadini fragili, soprattutto tanti giovani, troveranno una collocazione ideale per il percorso di recupero e reinserimento sociale. Siamo di fronte a un esempio di condivisione del Sociale con la Sanità”.
Il sindaco
Giulio Ambroggio (ci sono anche l’ex Cussa e la vice sindaco Frossasco) sottolinea l’aspetto solidaristico di Savigliano, “una città viva, che non lascia nessuno per strada. Oggi sono qui a inaugurare una struttura, ma tutta l’operazione è stata portata avanti da coloro che mi hanno preceduto e per questo li ringrazio.”
Il 2018 coincide anche con i 40 anni della legge Basaglia, che ha decretato la chiusura dei manicomi: “Inaugurare questa struttura – dice l’onorevole
Chiara Gribaudo – credo sia il miglior modo di festeggiare i primi 40 anni di una normativa che ha cambiato radicalmente l’approccio con i pazienti psichiatrici.” Di luogo di "inclusione e accoglienza, punta avanzata di una politica regionale che si è impegnata nella revisione della territorialità psichiatrica”, parla il consigliere regionale
Paolo Allemano.
Il direttore sanitario della CN1,
Giuseppe Noto richiama l’attenzione sul tema della territorialità, invitando la politica a impegnarsi sempre di più in questa direzione.
Presenti molti medici e operatori del dipartimento di Salute Mentale. Il direttore
Francesco Risso: “Il nostro è un dipartimento a gestione diretta, prestiamo particolare attenzione ai giovani, sempre più spesso colpiti da problemi di salute mentale”. Ci sono il direttore della Psichiatria dell’area Nord,
Carlo Milordini e la dirigente
Laila Melli, che rappresenta un po’ l’anima, per l’Asl, di questo progetto.
19 ottobre 2018
© Riproduzione riservata
Altri articoli in QS Piemonte