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Asl Biella e Università degli Studi di Torino, accordo per lo sviluppo del territorio e della sanità regionale

Laboratorio analisi, otorinolaringoiatria, ostetricia-ginecologia e pediatria diventano cliniche a direzione universitaria. Saitta: “Scelta che tiene conto delle esigenze emerse nel territorio per rafforzare il nostro sistema sanitario in una struttura nuova, molto apprezzata con grandi competenze personali”. Per l’assessore “se il sistema sanitario pubblico non si innova, il cittadino potrebbe recarsi altrove. Questo progetto ci consente di guardare al futuro con più serenità”.

29 MAR - Sviluppare le potenzialità del nuovo ospedale di Biella rafforzando la collaborazione con l’Università degli Studi di Torino. È stato presentato oggi, in occasione di un tavolo tecnico -  a cui era presente anche l’assessore alla sanità Antonio Saitta -  l’accordo che da il via al processo di clinicizzazione di alcune strutture ospedaliera dell’ASL di Biella.

Dopo la firma del protocollo di cooperazione, siglato a novembre 2016, tra l’Asl BI, l’Università degli Studi di Torino e l’A.O.U. Città della Salute e della Scienza di Torino, sono state definite le specialità che saranno a direzione universitaria. Si tratta del laboratorio analisi, otorinolaringoiatria, ostetricia e ginecologia e pediatria.  

“Un percorso – spiega la Asl di Biella in una nota -, quello orientato a favorire la collaborazione con il mondo universitario, condiviso fin dall’inizio con i Sindaci del Territorio e con importanti realtà locali provenienti dal settore economico e industriale, dal volontariato e dalla solidarietà sociale”.

Per l’attuazione di tale progetto vi è stato, infatti, un sostegno concreto da parte di chi ha creduto nell’opportunità che questa partnership poteva determinare soprattutto per lo sviluppo complessivo del territorio. L’Asl di Biella ha, infatti, potuto contare sul sostegno economico del Fondo e della Fondazione Edo ed Elvo Tempia Onlus, della Lilt Biella Onlus e dell’Unione Industriale Biellese.
 
“Purtroppo l'impegno determinato dalla convocazione odierna del Consiglio regionale – ha dichiarato il Presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino nel suo messaggoi - mi impedisce di essere presente a una riunione importante perché conferma e rende operativa la volontà di far diventare l'ospedale di Biella punto di riferimento per l'attività clinico-universitaria negli ambiti definiti. Questo è la strada maestra per rafforzare la rete della sanità pubblica regionale e contribuire significativamente a migliorare ulteriormente la qualità del servizio e alla sua sostenibilità economica".
 
“La Convenzione tra l’azienda sanitaria locale di Biella, la regione Piemonte e l’azienda sanitaria ospedaliera della Città della salute della scienza – sottolineano il Rettore Prof. Gian Maria Ajani e delegato delle sedi extra metropolitane Prof. Roberto Cavallo Perin - è un primo importante momento di cooperazione territoriale tra centro e zone considerate da troppo tempo come periferiche, che è ora di cominciare a considerare come dei necessari e utile complementi e che non possono più essere ulteriormente trascurati. In particolare, l’Università di Torino ritiene che questa forma di cooperazione fra Biella e Torino sia un primo atto sperimentale per poter giungere insieme a risolvere problemi che sono dell’intera Regione, a cominciare dalle liste d’attesa, per finire a un sistema integrato delle specialità mediche, capace di risolvere i problemi della popolazione piemontese, senza più distinzione tra coloro che risiedono in zone centriche e coloro che sono più vicini ai grandi centri ospedalieri. Siamo molto felici di riuscire a produrre innovazione all’interno delle pubbliche amministrazione, e a farlo partendo dagli ospedali e da quanto l’Università può offrire a quest’ultimi”.
 
“Il progetto con l’università – ha detto l’assessore Saitta - vuol dire poter contare sulla presenza degli studenti, significa formazione e consente di aggiungere nel sistema sanitario elementi fondamentali per guardare con più serenità al futuro. È cambiato e cambierà ancora il sistema sanitario, bisogna avere la capacità di guardare avanti. La scelta su Biella tiene conto delle esigenze emerse in questo territorio per rafforzare il nostro sistema sanitario in una struttura nuova, molto apprezzata con grandi competenze personali. Interazione con il sistema universitario permette di essere una delle tre punte nel sistema regionale: città della salute e della scienza di Torino, città delle scienze di Novara e Biella.  Un rafforzamento che permette al sistema sanitario piemontese di guardare il futuro e non temere al tempo stesso il futuro. Pensiamo di competere e metterci in linea con risultati che abbiamo raggiunto: sistema sanitario piemontese è al primo posto in Italia per i livelli essenziali di assistenza. Piemonte è anche regione benchmark per i sistemi sanitari. Se il sistema sanitario pubblico non si innova in base ai cambiamenti è chiaro che il cittadino potrebbe recarsi altrove. Questo progetto è un elemento di innovazione che ci consente di guardare al futuro con più serenità”.
 
“Abbiamo avviato e portato avanti questo percorso - ha sottolineato il commissario dell’ASL BI Diego Poggio - perché abbiamo sempre creduto nelle potenzialità di questo ospedale e soprattutto nella necessità di sfruttare al meglio le tecnologie e le professionalità presenti. La collaborazione e sinergia con l’Università di Torino permetterà di far sì che la nostra sede sia un luogo di formazione e ricerca, anche con la presenza di medici in formazione. Pensiamo che sarà altresì una opportunità per crescere e valorizzare ulteriormente le professionalità già presenti all’interno della nostra realtà”.

29 marzo 2019
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