Infarto. All’Asl Biella trattamenti in tempi sempre più brevi
Nel 2013 il tempo di ischemia (cioè il tempo tra la comparsa dei sintomi e l’apertura della coronaria) era di circa 240 minuti.. L'analisi dei dati 2016-2019 ha messo in evidenza come una migliore organizzazione della rete, abbia consentito di ridurre in maniera significativa, di circa 50 minuti, il tempo di ischemia del cuore. I dati presentati in occasione del congresso della Società italiana di cardiologia interventistica di Milano.
16 OTT -
La cardiologia dell'Asl di Biella sarà protagonista al prossimo congresso nazionale del GISE, il convegno promosso dalla Società Italiana di Cardiologia Interventistica in programma a Milano dal 15 al 18 Ottobre 2019. Una occasione preziosa dove alcuni professionisti dell'équipe diretta dal dott. Marco Marcolongo presenteranno i dati più recenti sulla gestione della rete STEMI, la rete per la gestione dell'infarto istituita a livello regionale nel 2013 che coinvolge il sistema di trasporto 118, i Pronto Soccorso e le Cardiologie.
L'obiettivo dello studio è stato quello di valutare come si sono modificati i tempi di trattamento dei pazienti con infarto miocardico a sopraslivellamento ST (STEMI). Quest'ultima è la condizione in cui si verifica l'occlusione completa di una coronaria; in questi casi è necessario intervenire in tempi brevi per riaprirla, mediante un'angioplastica ed eventualmente l’impianto di una protesi metallica chiamata “stent”, ove necessario.
Sono stati confrontati i dati raccolti nel registro nel primo anno (2013-2014, con la vecchia struttura ospedaliera) e gli anni 2016-2019. I primi risultati del registro, presentati nel 2013, hanno mostrato presso l’Ospedale degli Infermi di Biella una mortalità intraospedaliera del 5.9% (5.2% a livello regionale), con un tempo di ischemia (il tempo tra la comparsa dei sintomi e l’apertura della coronaria) di circa 240 minuti.
“L'analisi dei dati 2016-2019 - spiega la Asl di Biella in una nota che illustra in sintesi i risultati - ha messo in evidenza come una migliore organizzazione della rete, grazie anche alla nuova localizzazione dell'ospedale (con una rete viaria più accessibile e la pista per gli elicotteri) e la disposizione della struttura ( accesso quasi diretto dal Pronto Soccorso alla Sala di Emodinamica) abbia consentito di ridurre in maniera significativa, di circa 50 minuti, il tempo di ischemia del cuore”.
Ad illustrare i dati, descrivendo alcuni casi clinici gestiti nel laboratorio di Emodinamica dell'ospedale di Biella con procedure di angioplastica coronarica complessa, sarà
Giuseppina D’Amico, insieme a
Massimo Fusco, infermieri impegnati quotidianamente in sala di emodinamica e attivamente nel trattamento dei pazienti con infarto, con la dott.ssa
Monica Verdoia, medico emodinamista, membro del board GISE Young e del working Group Italian Cardiologists of Tomorrow.
“I risultati che presenteremo - sottolinea il direttore della cardiologia dell'Asl di Biella
Marco Marcolongo - sono significativi soprattutto per la popolazione dei nostri territori, che può contare su un'assistenza sempre più tempestiva. Nell'analisi dei dati occorre tener presente che è notevolmente aumentato il numero di pazienti anziani (sopra gli 85 anni- 8.8%) trattati nel nostro centro; pazienti che forse un tempo non riuscivano nemmeno a giungere alla nostra osservazione. Grazie al rapido trattamento abbiamo osservato un miglioramento nella funzione contrattile del cuore alla dimissione, è verosimile attendersi che i vantaggi prognostici maggiori siano da osservarsi a lungo termine".
“È fondamentale - conclude Marcolongo - non ridurre l'attenzione, ma continuare ad essere proattivi sia sul piano della prevenzione, sia sotto il profilo della tempestività della diagnosi e nel trattamento. Ringrazio tutti i colleghi del mio gruppo di cardiologia, gli emodinamisti
Marta Brancati, Orazio Viola, Monica Verdoia e il responsabile del Laboratorio
Pierluigi Soldà, nonché tutto il personale infermieristico e i tecnici di radiologia".
16 ottobre 2019
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