Quotidiano on line
di informazione sanitaria
Venerdì 19 APRILE 2024
Piemonte
segui quotidianosanita.it

La competenza dirigenziale nelle aziende sanitarie di Torino e di Cuneo. Modelli di sviluppo professionale a confronto

In un’ottica di gestione e sviluppo del personale, è importante individuare fin dal momento dell’ingresso in organizzazione le attitudini dei neoassunti. Ciò consente da un lato di indirizzare l’attribuzione dei compiti, delle responsabilità e degli spazi di autonomia in modo coerente con ciò che la persona è in grado di offrire nel momento dato (gestione); dall’altro, di orientare la funzione di “insegnamento” da parte dei capi

20 FEB - L’anno 2019 si è concluso con un importante momento di confronto sul tema della valorizzazione della competenza nella realtà sanitaria piemontese, tra l’ASL Cn1 di Cuneo e l’Asl Città di Torino: lo scorso 12 dicembre, presso l’Ospedale di Savigliano, si è tenuto l’evento formativo dedicato al “Progetto sviluppo competenze – Feedback annuale”.  Dirigenti, professional e direttori hanno partecipato attivamente con un over-booking di iscrizione, sintomo del fermento sulla questione delle competenze.

Introduzione
Le recenti novità contrattuali per la dirigenza medica-veterinaria e sanitaria prevedono percorsi di sviluppo e ruoli professionali sulla base della competenza acquisita, con riconoscimenti economici e di merito, finora esclusivi delle carriere gestionali e le aziende sanitarie sono nella condizione di adottare adeguati sistemi di valorizzazione.

Il tema della competenza è però argomento di forte interesse, anche per equilibrare le scelte strategiche, generando qualità, performance e motivazione in processi organizzativi come il settore sanitario, dove gli addetti ai lavori agiscono sulle persone.

Contesto
L’Asl Città di Torino è stata costituita il 1° gennaio 2017 come risultato dell’accorpamento delle ASL TO1 e TO2.  Il bacino di riferimento è di circa 900.000 abitanti e i dipendenti sono oltre 6.000, con circa 900 dirigenti professional.

L’ASL Cn1 nasce il 1° gennaio 2008 dall'unione delle ex Asl 15, 16 e 17. Geograficamente si posiziona nella zona Sud-Ovest del Piemonte, con oltre 400.000 residenti e una popolazione aziendale complessiva di circa 3.900 dipendenti, con circa 600 dirigenti professional.

A questa esperienza di confronto sulla tematica delle competenze, fanno da sfondo:

- l’articolo “Percorsi di valorizzazione della dirigenza in Azienda Sanitaria: competenze, nuovi modelli organizzativi e formazione mirata” a cura dell’Asl Città di Torino, pubblicato su Quotidiano Sanità

- l’abstract “Le competenze in Nefrologia: proposta di un percorso di valutazione e di definizione di livelli professional” realizzato dall’Asl Cn1 sul Giornale Italiano di Nefrologia.

Le due realtà sanitarie hanno iniziato, in tempi e modalità diverse, un lavoro di analisi e studio finalizzato a costruire un sistema di valorizzazione delle competenze professionali in un'ottica di carriera dirigenziale sia tradizionale, legato a incarichi gestionali, sia di tipo professionale.


Obiettivi
Sebbene lo scenario regionale e nazionale sia costellato da tentativi scarsamente efficaci di altri (pochi) enti  che hanno faticato a decollare, l’Asl Cn1 e l’Asl Città di Torino hanno scelto di sostenere la logica del confronto, offrendo una sintesi dei modelli costruiti e ponendo in evidenza le peculiarità e le differenze rispetto alle azioni intraprese a livello aziendale.

Intervento formativo
L’argomento è stato sviluppato attraverso l'interazione di professional afferenti a discipline diverse e referenti aziendali per ciascuna fase del processo.

Il focus della sessione formativa è stato l’intervento con relazione accademica del Prof. Claudio Cortese – professore ordinario di Psicologia del lavoro e delle organizzazioni dell’Università di Torino – sul tema delle soft skills e delle attitudini. Mentre le prime possono essere definite come abilità trasversali (ad esempio la gestione del tempo, il teamwork o la negoziazione) che abilitano l’espressione delle competenze di mestiere (o hard) nei reali contesti di lavoro, le seconde sono predisposizioni individuali che rendono più rapido l’apprendimento e l’acquisizione delle competenze (sia hard sia soft).

In un’ottica di gestione e sviluppo del personale, è importante individuare fin dal momento dell’ingresso in organizzazione le attitudini dei neoassunti. Ciò consente da un lato di indirizzare l’attribuzione dei compiti, delle responsabilità e degli spazi di autonomia in modo coerente con ciò che la persona è in grado di offrire nel momento dato (gestione); dall’altro, di orientare la funzione di “insegnamento” da parte dei capi, che si realizza tramite l’esempio, la delega e feedback, così come la formazione istituzionale, verso le acquisizioni che consentiranno una maturazione del profilo professionale in linea con le attese dell’organizzazione (sviluppo).

In questa prospettiva è importante riconoscere che mediante la formazione (intesa non solo come esperienza d’aula, ma anche come coaching dei capi, intervisione con i colleghi, auto-formazione portata avanti dai soggetti stessi) è possibile potenziare anche i comportamenti per i quali c’è bassa attitudine: saranno necessari più investimento di energie e di tempo, ma chiunque può apprendere ed evolvere anche negli ambiti per i quali si sente meno disinvolto.

Dobbiamo sempre ricordare che anche chi non è spontaneamente intonato può migliorare la propria abilità di canto se frequenta un corso o si fa seguire da un “maestro”, così come chi è insicuro alla guida con la pratica e l’esercizio, a piccoli passi, può giungere a sentirsi più capace di affrontare il traffico.

Per concludere, va ricordato che la valutazione attitudinale (ad esempio nei confronti dei neo-assunti, al termine del primo anno di lavoro) richiede anzitutto un modello di riferimento che evidenzi le attitudini più significative per quel contesto e in quel momento, costruito quindi mediante un’analisi dei processi di lavoro e una interlocuzione con gli opinion leader significativi.

Va inoltre promossa una cultura in cui “valutazione” è intesa come un’“attribuzione di valore” (una stima) e non come un “giudizio” sulla persona, e vanno chiesti feedback alle figure più significative con cui la risorsa valutata entra in contatto con il suo lavoro (tra queste, sicuramente i capi e i colleghi più esperti), senza trascurare l’opportunità per il soggetto stesso di provare a osservarsi dall’esterno e auto-valutarsi per mettere a confronto la percezione che ha di sé con i rimandi che gli vengono dagli altri.

Risultati
L’ipotesi di un co-progetto innovativo è l’auspicio emerso dagli addetti ai lavori: sarebbe interessante integrare i modelli proposti con soluzioni efficaci per ciascun contesto organizzativo, attraverso:
a) processi di valutazione delle capacità tecnico-professionali
b) modelli di rilevazione delle conoscenze
c) modalità di valorizzazione delle attitudini

Le potenzialità comuni si ravvisano nell’impianto metodologico scelto dalle due aziende che si snoda sui seguenti fattori:
- la capacità di inclusione del “professional”: entrambi i modelli sono stati progettati e implementati con il contributo dei dirigenti afferenti alle strutture mediche-veterinarie-sanitarie.
- la policy di semplificazione amministrativa, digitalizzando i processi semplificati
- le soluzioni e buone prassi da adottare, a supporto delle nuove previsioni contrattuali

Conclusioni
L’ipotesi di un co-progetto che renda complementari e fruibili i due moduli richiede però un ruolo forte e sistematico a livello regionale e aziendale sia per indirizzare e sia per coordinare una policy comune di valorizzazione e sviluppo delle competenze. 
 
Giuseppe Noto
Direttore Sanitario Asl Cn1 Cuneo


Edoardo Tegani
Direttore Sanitario Asl Città di Torino


Grazia Maria Alberico, Sabrina Chiapello
SS Formazione Sviluppo competenze e Qualità Asl Cn1 Cuneo


Claudio Cortese
professore
Ordinario di Psicologia del lavoro e delle organizzazioni dell’Università di Torino

Carla Fassino
SC Politiche Personale e Gestione Strategica Risorse Umane


Raffaella Fornero
Unità di staff sviluppo organizzativo - Risorse umane e Progetti strategici innovativi Asl Città di Torino



20 febbraio 2020
© Riproduzione riservata

Altri articoli in QS Piemonte

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWS LETTER
Ogni giorno sulla tua mail tutte le notizie di Quotidiano Sanità.

gli speciali
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001

Sede legale:
Via Giacomo Peroni, 400
00131 - Roma

Sede operativa:
Via della Stelletta, 23
00186 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari

Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto

Tel. (+39) 06.89.27.28.41

info@qsedizioni.it

redazione@qsedizioni.it

Coordinamento Pubblicità
commerciale@qsedizioni.it
    Joint Venture
  • SICS srl
  • Edizioni
    Health Communication
    srl
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013

Riproduzione riservata.
Policy privacy