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Torino. Chiuso il dormitorio di Piazza D’Armi. Omceo: “Scongiurare il rischio sanitario”

Il dormitorio sarebbe stato chiuso a seguito di tensioni tra le persone che vi soggiornavano, ma anche la presenza di un numero elevato di persone (un centinaio) in ambienti ristretti avrebbe rappresentato un problema in considerazione del rischio contagio. L’Omceo Torino chiede al Comune di trovare una soluzione per la presa in carico di queste persone: "È evidente come questa situazione, già problematica in ogni caso, durante l’attuale periodo di emergenza possa potenzialmente diventare un pericolo sia per la salute di queste persone, che per tutti i cittadini”.

07 MAG - “L'aggregazione di un numero elevato di soggetti problematici in spazi forzatamente ristretti è risultata fortemente critica anche sotto il profilo dell'ordine pubblico e non era neppure possibile scongiurare il rischio di assembramento, con i conseguenti con problemi dal punto di vista sanitario”. Così la vicesindaca di Torino, Sonia Schellino, ha spiegato, secondo quanto riportato da La Stampa, le ragioni della chiusura del dormitorio di piazza d’Armi. A far scattare lo sgombro sarebbe stato una lite nata tra alcuni degli ospiti della struttura.

La chiusura del dormitorio, secondo l’Omceo di Torino, ha però creato “una situazione di emergenza sanitaria, oltre che umanitaria, le cui conseguenze rischiano di essere estremamente gravi, nel momento in cui sta iniziando la delicata fase 2 dell’epidemia Covid-19”.

Una trentina delle circa 100 persone ospitate in piazza d’Armi si sono infatti riversate di fronte a Palazzo Civico, in strada, “in pessime condizioni igieniche e con la sola assistenza delle associazioni di volontariato. Gli altri ospiti sono invece in giro per la città, alla ricerca di sistemazioni di fortuna”, spiega l’Omceo.
 
Per l’Ordine dei medici “è evidente come questa situazione, già problematica in ogni caso, durante l’attuale periodo di emergenza possa potenzialmente diventare un pericolo sia per la salute di queste persone, che per tutti i cittadini”.

Chiesto, dunque, l’intervento del Comune “per trovare una soluzione. Occorre che queste persone vengano immediatamente prese in carico e che vengano verificate le loro condizioni di salute, in modo da scongiurare ulteriori rischi sanitari”.

07 maggio 2020
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