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Innovazione e ricerca: Asl di Vercelli entra nel Polo bioPmed

Polo associativo che favorisce l’innovazione e il trasferimento tecnologico nel campo delle Scienze della Vita e della Salute Umana. Oltre alle tre università della Regione Piemonte (UniTo, UPO e Politecnico) be fanno parte alcuni centri di ricerca, un’ottantina di imprese, alcune fondazione e insieme all’Asl di Vercelli anche l’Asl To4, l’Asl di Biella, l’Ospedale Mauriziano di Torino e l’ASL To4.

30 GIU - Anche l’Asl di Vercelli tra i soci del Polo di Innovazione bioPmed. Nei giorni scorsi l’Azienda Sanitaria Locale di Vercelli ha formalizzato l’adesione al cluster innovativo bioPmed: associazione che si propone a livello regionale quale strumento di indirizzo e promozione della ricerca e sviluppo, dell’innovazione e del trasferimento tecnologico nel campo delle Scienze della Vita e della Salute Umana. Oltre alle tre università della Regione Piemonte (UniTo, UPO e Politecnico) ne fanno parte alcuni centri di ricerca, un’ottantina di imprese, alcune fondazione e insieme all’Asl di Vercelli anche l’Asl To4, l’Asl di Biella e l’Ospedale Mauriziano di Torino.

"Nato dall’impulso della Regione Piemonte nell’ambito del programma POR-FESR 2007-2013 - spiega la Asl Vc in una nota -, il Polo di Innovazione bioPmed associa imprese, centri di ricerca, università, fondazioni, ASL, ospedali e associazioni attive nei campi della salute umana e delle scienze della vita, per promuovere l’interazione tra ricerca e industria, stimolare l’innovazione e accompagnare processi di internazionalizzazione. Il Polo – gestito da Bioindustry Park Silvano Fumero - mette a disposizione finanziamenti dedicati per progetti di ricerca e studi di fattibilità, servizi specialistici ad alto valore aggiunto e network professionali internazionali, a sostegno della competitività delle aziende e in favore di una convergenza degli investimenti pubblici e privati su traiettorie di sviluppo comuni.
“Come Asl di Vercelli – afferma il direttore generale dell’Asl di Vercelli Chiara Serpieri – siamo molto lieti di aderire al cluster bioPmed perché siamo convinti che la sinergia con realtà che favoriscono lo sviluppo di progetti di innovazione nell’ambito della salute possa costituire un valore aggiunto per la sanità pubblica e per la nostra organizzazione, chiamata sempre più a tenere il passo per poi favorire l’applicazione pratica di iniziativa di crescita e condivisione”.

“Aderire al cluster bioPmed - precisa Pietro Presti Coordinatore Straordinario ASL VC - Emergenza COVID-19 - significa scegliere di essere parte di un dialogo tra imprese ed enti pubblici e privati che punta a valorizzare la ricerca e l’innovazione per migliorare la sanità attraverso competenze, expertise, nuove tecnologie e sperimentazioni. La presenza nel Polo bioPmed delle Asl e degli ospedali piemontesi rappresenta un’importante opportunità per portare i reali bisogni del sistema sanitario all’attenzione di quelle aziende che nel loro Dna hanno l’innovazione tecnologica e scientifica, al fine di far progredire, insieme, la sanità, in collaborazione con le università e centri di ricerca piemontesi.

“Il Polo di innovazione bioPmed, già da alcuni anni sostenuto dalla Regione Piemonte – sottolinea Matteo Marnati Assessore regionale ad ambiente, energia, innovazione e ricerca – ha tra le sue finalità stimolare e supportare la formazione specialistica, attrarre talenti, incrementare il trasferimento e la condivisione delle conoscenze contribuendo ad accrescere a livello internazionale la visibilità del sistema locale. La partecipazione di un’altra azienda sanitaria piemontese a tale progetto rappresenta la volontà di essere parte attiva di iniziative che puntano ad investire nell’innovazione”.

“La sanità vercellese – evidenzia il presidente della Commissione Sanità Alessandro Stecco – ha già da tempo avviato progetti che hanno alla base l’uso della tecnologia, della telemedicina e che nel complesso sono incentrati su una visione di approccio sanitario moderno. Questa nuova sinergia costituisce un ulteriore contributo per stimolare attività in grado di coniugare medicina, ricerca, formazione e studi scientifici da sperimentare sul campo. Un’adesione che condivido perché, sono certo, potrà supportare la crescita di servizi già intrapresi e l’avvio di nuovi progetti nel campo delle scienze della vita e della salute umana”.

30 giugno 2020
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