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Vaccinazioni antinfluenzali. Su supporto ai mmg in Piemonte è scontro tra Valle (Pd) e Regione

Il presidente della commissione di indagine sulla gestione dell’emergenza Covid-19 accusa la Regione di ritardi e carenza di Dpi per i medici in vista della campagna vaccinale. Icardi smentisce, annuncia tamponi gratuiti anche per i MMG, in considerazione della loro maggiore esposizione al rischio di contagio, poi aggiunge: “Le dichiarazioni del presidente della Commissione di indagine del Consiglio regionale che non risultano rispondenti ai doveri di correttezza e imparzialità richiesti a chi ricopre tale incarico, un problema di fiducia che va posto all’attenzione dello stesso Consiglio".

23 SET - “Il confronto” con i medici di medicina generale, “una delle categorie più esposte nel corso dell’epidemia”, in commissione indagine sull’epidemia covid in Piemonte, “ha fatto emergere un grave livello di impreparazione del sistema all’insorgere del #coronavirus e ritardi importanti. Assenza di dispositivi di protezione e impossibilità a procurarseli privatamente, diversi giorni di attesa per l’effettuazione del tampone, applicativo informatico non sempre all’altezza, il SISP con cui ci son stati grossi problemi di dialogo: tutti elementi che hanno impedito un efficace lavoro di individuazione e isolamento”. Lo denuncia su Facebook il presidente della Commissione, Daniele Valle (Pd) a margine di un’audizione e con i medici di famiglia.
 
“Quest’autunno la campagna vaccinale contro l’influenza potrebbe essere complicata: al momento non siamo in grado di gestirla sotto il profilo organizzativo e abbiamo la necessità di vaccinare il maggior numero di pazienti”, sarebbero state, in sintesi, le parole di Smi, Fimmg e Snami Piemonte, secondo quanto riportato da una nota del consiglio regionale diffusa a termine dell'audizione. La nota spiega ancora che i medici avrebbero lamentato una “grande disorganizzazione” sui tamponi, “dovuta all’impreparazione dei Servizi di igiene e sanità pubblica (Sisp) a gestire una richiesta massiccia, all’iniziale mancanza dei reagenti e dei laboratori per processarli. Un errore - secondo i medici - è stato non eseguire da subito tamponi mirati a chi era più esposto al rischio di contagio e quindi di trasmissione, a partire dal personale sanitario. Oggi siamo arrivati a 5 mila tamponi al giorno, ma potrebbero non essere sufficienti ad ottobre, con il rischio di aumentare le code dei pazienti negli hub dove possono essere effettuati gratuitamente. La richiesta è di mettere i medici di famiglia nella condizione di richiederli e ottenerli rapidamente, per poter garantire l’isolamento dei pazienti positivi il prima possibile”.
 
I sindacati, secondo quanto riferito dalla nota del consiglio regionale, avrebbero inoltre rilevato che "all’interno delle Rsa, nonostante le richieste inoltrate più volte ai Sisp, a febbraio e marzo non sono stati eseguiti tamponi e persiste tuttora il problema della disparità di trattamento tra pazienti in regime di convenzione, che hanno diritto al tampone, e pazienti privati, per i quali non è possibile accedere attraverso il sistema sanitario pubblico".

Secondo i sindacati, più in generale," si è scambiato un problema di sanità pubblica con un problema di assistenza sanitaria, concentrando l’attenzione e gli investimenti sugli ospedali e tralasciando la medicina territoriale, rispetto alla quale mancano investimenti da 15 anni".


“Ad oggi - riprende il consigliere Valle - con la ripresa dei contagi restano sul tavolo questioni fondamentali: mancano direttive efficaci per la prossima campagna vaccinale, c’è il rischio di territori e #RSA scoperti dal servizio di medico di base, continuano le difficoltà di accesso e di risposta ai tamponi”. Quindi l'appello, “Non lasciamo soli i medici di base”.
 
 
Ma i medici di base “non sono soli”, per l'assessore alla Salute, Luigi Icardi, che prontamente replica al consigliere. In particolare, afferma Icardi, “Non corrisponde a verità la valutazione secondo cui i medici di medicina generale siano lasciati soli di fronte alle imminenti incombenze della campagna vaccinale, tant’è che il tema è al centro di incontri specifici promossi dallo stesso Assessorato fin dal luglio scorso proprio con le Organizzazioni dei Medici di medicina generale (MMG) e le direzioni delle Aziende sanitarie locali”.

“In una nota del 21 agosto scorso - ricorda l’assessore - , l’Assessorato ha formalmente fornito a medici di medicina generale Asl le indicazioni concordate per la campagna di vaccinazioni.  E’ stato richiesto che ogni Asl predisponga un piano condiviso con i MMG (molte lo hanno già fatto, altre lo stanno facendo) che contempli la messa a disposizione di quanto necessario per poter svolgere al meglio le vaccinazioni (strutture aggiuntive, personale e DPI), alla luce delle prevedibili criticità della stagione che si andrà ad affrontare. Tali misure sono ribadite nel provvedimento di imminente approvazione da parte della Giunta regionale nel quale si estende la vaccinazione gratuita alla fascia 60-64 anni (180 mila cittadini in più, con uno stanziamento aggiuntivo di 2,5 milioni di euro), confermando, nel contempo, il supporto ai MMG da parte delle Asl e la disponibilità di DPI.
Nel piano di potenziamento della sorveglianza sanitaria del 2 settembre, inoltre, sono previsti i tamponi gratuiti anche per i MMG, proprio in considerazione della loro maggiore esposizione al rischio di contagio”.

“Vengono pertanto stigmatizzate - conclude la nota dell’assessore - le dichiarazioni del presidente della Commissione di indagine del Consiglio regionale che non risultano  rispondenti ai doveri di correttezza e imparzialità richiesti a chi ricopre tale incarico, un problema di fiducia che l’assessore regionale alla Sanità chiede venga posto all’attenzione dello stesso Consiglio, per evitare che lo strumento della Commissione si trasformi in arena politica perdendo qualunque oggettività nella diffusione delle informazioni istituzionali”.

23 settembre 2020
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