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Torino. Inizativa Regione e Omceo per tamponi rapidi in dormitori, mense e strutture di assistenza

L’obiettivo dell’iniziativa è tutelare le fasce più fragili della popolazione consentendo diagnosi tempestive e il contenimento dei contagi. Sono 1.000 i test previsti da qui alla metà di gennaio. Lunedì mattina la prima sessione al drop in del Gruppo Abele, e stamani negli ambulatori dell’associazione Camminare Insieme. Tasso di positività intorno al 2%. Don Ciotti: “Iniziativa di grande valore. Non è assistenzialismo né mera solidarietà: è un prezioso tassello di giustizia sociale, perché il diritto alla salute, cioè alla vita, è fra tutti quello fondamentale”.

23 DIC - Proteggere le fasce più deboli della popolazione, supportando nella prevenzione e nel contenimento dell'epidemia Covid le associazioni di volontariato che si occupano di assistenza.Con questo obiettivo è partita nei giorni scorsi l’iniziativa dell'Ordine dei Medici di Torino che, in collaborazione con la Regione Piemonte, l’Asl Città di Torino e con le stesse associazioni, sta intervenendo nelle strutture che ospitano e assistono le persone più fragili - come mense, dormitori, centri diurni, centri di assistenza sanitaria - effettuando test antigenici rapidi per individuare il contagio da Covid.

Sono 1.000 i test previsti da qui alla metà di gennaio, messi a disposizione dalla Regione che ha fornito anche i dispositivi di protezione: tutti gli eventuali positivi saranno sottoposti a tampone molecolare, segnalati sulla piattaforma regionale Covid e, nel caso fosse necessario, isolati in strutture apposite come i Covid hotel, in accordo con l’Asl Città di Torino.

Lunedì mattina i medici dell’Ordine, attraverso i componenti della propria Commissione Solidarietà, sono stati al drop in del Gruppo Abele, in via Pacini e questa mattina negli ambulatori dell’associazione Camminare Insieme, presso l’Opera Pia Barolo. Sono state verificate le condizioni di salute degli ospiti del drop in e dei pazienti degli ambulatori, attraverso tamponi rapidi sugli assistiti oltre che sui dipendenti e i volontari dei due enti. Circa 70 quelli effettuati lunedì e 40 oggi, con un tasso complessivo di positivi del 2%.

L’iniziativa proseguirà nelle prossime settimane a Torino e nell’area metropolitana, con il supporto di diverse associazioni (Rainbow for Africa, Ccm, World Friends, Danish Refugee Council, Gruppo Abele, Camminare Insieme, oltre al Banco Farmaceutico che fornisce i medicinali) e si occuperà delle persone che vivono in condizioni di estrema povertà e si rivolgono alle strutture di assistenza, dei senza fissa dimora, dei migranti.

“È un’iniziativa di grande valore, che non va letta però nell’ottica dell’assistenzialismo e nemmeno della mera solidarietà – commenta, in una nota dell’Omceo, Don Luigi Ciotti, fondatore e presidente del Gruppo Abele -. Si tratta infatti di un prezioso tassello di giustizia sociale, perché il diritto alla salute, cioè alla vita, è fra tutti quello fondamentale, su cui costruire società inclusive, capaci di riconoscere la nostra diversità di persone e la nostra dignità di cittadini”.

“Abbiamo voluto effettuare i test sulle persone che assistiamo come associazione ma anche sui nostri volontari – sottolinea il dottor Giulio Fornero, direttore sanitario di Camminare Insieme -. Siamo infatti convinti che estendere il più possibile le diagnosi nella popolazione sia una delle principali misure di contenimento di cui disponiamo per limitare la diffusione del virus”.

“Lo scopo primario del progetto è non lasciare indietro nessuno, permettere che tutti abbiano almeno un’assistenza sanitaria minima – spiega il presidente dell’Ordine dei Medici Guido Giustetto -. Intervenire in questi contesti non è però solo un’iniziativa di carattere etico e umanitario, ma anche un modo per tutelare la salute pubblica, contribuire a ridurre contagi, ricoveri ospedalieri e decessi. Voglio ringraziare la Regione e in particolare il presidente Cirio, che ha accolto la nostra proposta fornendo i tamponi e i dispositivi di protezione e mettendoci a disposizione la piattaforma Covid, e l’Asl Città di Torino che ci ha dato la possibilità di isolare i pazienti che risultassero positivi”.

23 dicembre 2020
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