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Fibrillazione atriale. Alla Cardiologia dell’Ospedale di Rivoli intervento innovativo

La scorsa settimana all’ospedale di Rivoli è stato eseguito il primo intervento in Piemonte di crio-ablazione della fibrillazione atriale mediante il sistema PolarX. La nuova tecnica riduce durata dell’intervento e di ricovero, quindi le liste di attesa.

14 GIU - Tempi di esecuzione più brevi, quindi riduzione dell’attesa per l’intervento e maggiore tollerabilità della procedura che non richiede assistenza anestesiologica: sono i principali vantaggi della crio-ablazione della fibrillazione atriale mediante il sistema PolarX, applicato per la prima volta in Piemonte mercoledì 9 giugno all’ospedale di Rivoli  dall’equipe cardiologica  diretta dai primari di Rivoli e Pinerolo, Ferdinando Varbella e Riccardo Riccardi. Le due  procedure effettuate dal team di specialisti aritmologi  composto da Antonio Mazza, Ruggero Maggio, Anna Ferraro e Ilaria Meynet, hanno avuto successo e i pazienti sono stati dimessi 24 ore dopo completamente mobilizzati.
 
“Il sistema POLARx - spiega una nota dell’asl To3 -, frutto della continua innovazione tecnologica, consiste in una procedura che attraverso un palloncino e un catetere mappante, consente di registrare i segnali elettrici anomali e congelare il tessuto cardiaco intorno alle singole vene polmonari, individuate come causa principale dell’aritmia, con una sola erogazione di crioenergia (tecnica one-shot)”.
 
La fibrillazione striale è uno dei disordini più frequenti del ritmo cardiaco, “colpisce - spiega la nota - in particolare gli anziani, con percentuali sul totale della popolazione che vanno dall’1,3% per pazienti sotto i 65 anni al 9-10% per quelli sopra i 76 anni, può alterare e ridurre la quantità di sangue che ad ogni battito viene messa in circolo nel corpo. Inoltre, la Fibrillazione Atriale è responsabile del 20% degli ictus ischemici. Lo “stroke” o ICTUS rappresenta la prima causa di morte e la terza di invalidità, colpisce ogni anno 200.000 italiani e ha un costo per il sistema sanitario che oscilla fra i 12 e i 30 miliardi di euro l’anno (Stroke - American Heart Association) e rappresenta, tuttora, la prima causa di morte e la terza di invalidità. Per chi soffre di Fibrillazione Atriale, il rischio ictus è di 3-5 volte superiore rispetto ad altri pazienti”.

I pazienti affetti da Fibrillazione Atriale lamentano spesso stanchezza e ridotta tolleranza allo sforzo “perché il cuore in fibrillazione perde fino al 20% della forza di contrazione e spesso compaiono i veri e propri sintomi di scompenso cardiaco con gambe gonfie e accumulo di fluidi nei polmoni. I primi trattamenti per contrastare la Fibrillazione Atriale sono, in genere, farmacologici, con la somministrazione di antiaritmici e anticoagulanti.  In molti casi, però, quando la patologia è nella sua fase iniziale e ancora non si è cronicizzata (Fibrillazione Atriale parossistica), si è mostrata maggiormente efficace l’ablazione cardiaca, finalizzata a cicatrizzare e distruggere il tessuto che causa il battito anomalo e lo diffonde”.
 
Il Laboratorio di Aritmologia della Cardiologia di Rivoli è collocato nel nuovissimo padiglione interventistico insieme all’Emodinamica e alle aule dove è collocato un sistema di videotrasmissione didattica per gli interventi.

Ogni anno vengono effettuati oltre 200 interventi di ablazione, 70 defibrillatori impiantabili (di cui 7 sottocutanei) e oltre 300 pace maker definitivi di cui 12 senza fili. Questi numeri testimoniano i risultati della collaborazione tra i presidi ospedalieri di Rivoli, Pinerolo e Susa che rappresentano in Piemonte il maggiore bacino di utenza  con circa 600.000 abitanti per i quali la mobilità passiva per le patologie Cardiovascolari è ridotta al minimo.

14 giugno 2021
© Riproduzione riservata

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