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Turni di lavoro. Bolzano, Stocker: “Servono più medici”. Per ora “la salute avrà la precedenza sul diritto del lavoro”

L’assessore ha rassicurato che “la maggior parte delle regole previste dalla normativa europea non sono una novità a livello provinciale”, ma ha confermato che anche a Bolzano c’è “bisogno di un maggior numero di medici”. Intanto, ha chiarito il direttore generale dell'Asp, Thomas Schael, "in casi d'emergenza vi saranno delle deroghe rispetto alla rigida regolamentazione”.

26 NOV - Non desta particolare preoccupazione nella Pa di Bolzano la nuova normativa sull’orario di lavoro e i turni di riposo del personale sanitario. Tuttavia, per l’assessore alla Sanità Martha Stocker, anche nella provincia c’è un problema di carenza di personale che va risolto per garantire prestazioni mediche sicure e di elevata qualità. Ad affermarlo è stata ieri l’assessore nel corso di una conferenza stampa convocata per fare il punto della situazione nel giorno dell’entrata in vigore delle nuove regole.

"L'entrata in vigore della nuova regolamentazione europea in materia di orario lavorativo per i medici ospedalieri è la conseguenza di un ricorso presentato da un medico tedesco alla Corte di giustizia europea nel 2003”. Le nuove regole, quindi “non rappresentano per noi una novità" ha affermato Stocker. A confermarlo la  direttrice della Ripartizione sanità, Laura Schrott, spiegando che "la maggior parte delle regole previste dalla normativa europea non sono comunque una novità a livello provinciale. Infatti le 11 ore di riposo nell'arco delle 24 ore e l'orario medio di lavoro settimanale di 48 sono già in vigore, in base ad una norma dell'Unione Europea, del 2003. Anche quando in Italia, nel 2012, i collaboratori del settore sanitario sono stati esentati da questa normativa, in Alto Adige si sono mai applicati, diversamente da quanto fatto a livello nazionale, questi ammorbidimenti e le pause quotidiane così come l'orario di lavoro settimanale sono stati regolamentati nel quadro del contratto collettivo di lavoro".

L'applicazione di questi aspetti sonora è stata flessibile, cosicché, ad esempio, con l'assenso del medico interessato un normale turno di servizio poteva essere combinato con un turno di guardia. Con l'entrata in vigore della normativa europea quest' opportunità non è più praticabile.

"In considerazione di questa situazione è chiaro – ha quindi evidenziato l'assessore - che abbiamo bisogno di un maggior numero di medici per garantire alla popolazione prestazioni mediche sicure e di elevata qualità. Per questa ragione la problematica della carenza di medici specialisti è inserita come aspetto prioritario e centrale nelle indicazioni alla base del documento sul tema L'assistenza sanitaria provinciale 2020".

Il direttore generale dell'Azienda sanitaria provinciale, Thomas Schael, ha sottolineato che "in casi d'emergenza la salute della popolazione ha la precedenza rispetto alle norme sul diritto del lavoro" ed ha quindi specificato che in questi casi vi saranno delle deroghe rispetto ad una rigida regolamentazione. Schael ha annunciato che sarà convocato quanto prima un tavolo di confronto con i sindacati per trovare una soluzione ai problemi che si presenteranno: "In linea di massima - ha detto - vedo uno spazio di manovra per l'organizzazione di servizi attivi. Laddove vi è carenza di personale o necessità di adeguare i servizi dovranno essere messi a concorso dei posti".

26 novembre 2015
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