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Bolzano. Stocker: “Nessun indebolimento dei medici di medicina generale”

L’assessore interviene sull’annunciato sciopero dei camici bianchi del territorio. “Non vi è nessun tentativo di cambiare il rapporto medico-paziente, al contrario, il ruolo dei medici di medicina generale dovrà essere rafforzato”. Lo sciopero, per l’assessore, “non serve né all'assistenza sanitaria della popolazione altoatesina, né rende più facili le trattative".

09 DIC - Hanno suscitato “stupore” nell’assessore alla sanità ed alle politiche sociali della PA di Bolzano, Marta Stocker, le affermazioni rilasciate da alcuni sindacati dei medici di medicina generale che annunciavano uno sciopero della categoria a livello provinciale. Sulla questione Stocker è intervenuta con una nota per precisare la propria posizione rispetto alle questioni denunciate dai sindacati.

"Prendo atto con stupore della notizia diramata dai sindacati che la delegazione pubblica starebbe trascinando nel tempo le trattative, a fronte del fatto che la consulta provinciale, dall'inizio di settembre, si è riunita nove volte per discutere i punti ancora aperti del nuovo contratto integrativo provinciale dei medici di medicina generale" afferma l'assessora Stocker. Nella nota diramata dalla Proncia l'assessore definisce “particolarmente sorprendenti” le affermazioni sul rapporto dei medici di medicina generale nei confronti dei loro pazienti, “dato che non vi è nessun tentativo di cambiare tale rapporto”. "Al contrario - prosegue la nota - il ruolo dei medici di medicina generale, in un sistema di assistenza sanitaria integrata, dovrà essere rafforzato e non certo indebolito".

L'assessora pone inoltre l'accento sul fatto che dall'entrata in vigore del nuovo contratto integrativo “sono stati concordati alcuni punti importanti, come il compenso dei medici di servizio, il finanziamento dei progetti speciali, il conguaglio dell'inflazione e l'adeguamento del contributo incentivante per i medici che operano in zone svantaggiate”. "Se alcuni temi come la regolamentazione della medicina di gruppo in rete o il finanziamento di progetti per il sostegno ai giovani medici non sono stati affrontati – prosegue - ciò ha anche a che fare con il fatto che i sindacati non hanno in merito delle posizioni unitarie e, di conseguenza, sinora non sono state presentate le relative proposte”.

Per Stocker “i sindacati hanno inoltre ovviamente la possibilità di esercitare la loro influenza sui temi che devono essere discussi nel corso delle sedute e di presentare dei punti da inserire all'ordine del giorno”.

In merito alla nuova situazione giuridica, “contro la quale da tempo la Giunta provinciale ha preso posizione, l'Esecutivo non può semplicemente limitarsi a mettere a disposizione i mezzi finanziari; tutti i  punti che regolamentano il rapporto tra la Provincia ed i medici di medicina generale, devono essere concordati nell'ambito di un contratto collettivo”, spiega Stocker. “Proprio per questa ragione – conclude - un dialogo aperto sarebbe più importante che mai. Uno sciopero non serve né all'assistenza sanitaria della popolazione altoatesina, né rende più facili le trattative".

09 dicembre 2015
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