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PA Bolzano. Scarseggiano i ricettari rossi, e la Giunta crea un proprio ricettario “verde”

Da due mesi la Provincia denuncia il ritardo nella fornitura dei ricettari rossi da parte della tipografia dello Stato. Per limitare il consumo dei ricettari rossi ancora disponibili e garantire il proseguimento dell’attività prescrittiva anche a termine delle scorte, è stata decisa l’introduzione del ricettario verde, valido solo in Alto Adige. I dettagli nella circolare diffusa dall’Azienda Sanitaria Alto Adige.

11 APR - Da due mesi la provincia autonoma di Bolzano denuncia i ritardi nella fornitura dei ricettari rossi da parte della tipografia dello Stato di Foggia, “nonostante l’Azienda sanitaria dell’Alto Adige abbia inviato i relativi ordini entro i termini previsti”. E così, per risolvere i disagi derivanti dalla carenza dei ricettari rossi, la Giunta provinciale, in collaborazione con l’Azienda sanitaria, ha deciso di realizzare un ricettario proprio, chiamato “ricettario verde provinciale”. Il nuovo ricettario sarà utilizzabile solo per la prescrizione a favore di persone residenti in Alto Adige ed iscritte al Servizio Sanitario Provinciale, “mentre le prestazioni per persone non residenti – spiega l’Azienda Sanitaria Alto Adige in una nota - dovranno essere prescritte utilizzando carta intestata bianca in modo che poi queste possano essere trascritte su una ricetta del Servizio Sanitario Nazionale”.

Una prima parte dei ricettari verdi è già stata stampata e messa a disposizione del personale medico ospedaliero nonché dei Medici di Medicina Generale e dei Pediatri di Libera Scelta. A partire da oggi, 11 aprile, dunque, “per prescrizioni di prestazioni non soggette a registrazione, come trasporti programmati, presidi sanitari, prodotti dietetici o prestazioni simili, dovrà essere utilizzato esclusivamente il ricettario verde”. Ma “non essendo chiaro se e quando verranno nuovamente distribuiti i ricettari rossi e quindi riutilizzati”, spiega l'Azienda, il piano di azione prevede che, nel caso in cui la tipografia statale non riesca a rifornire la Provincia in tempo utile di ricette rosse e qualora i punti di distribuzione dell’Azienda Sanitaria non dispongano più di ricettari rossi ed il medico avrà terminato quelli in proprio possesso, dichiarandolo mediante autocertificazione, il medico possa ritirare i ricettari provinciali verdi presso i punti di distribuzione dell’Azienda Sanitaria per prescrivere prestazioni specialistiche ambulatoriali, di diagnostica strumentale, di laboratorio, di farmaci, di ricovero e di cure termali.

“Non appena tornerà ad esserci disponibilità di ricettari rossi – spiega la nota dell’Azienda sanitaria - le prestazioni soggette a registrazione dovranno essere prescritte sul ricettario rosso nazionale, se qualora non fosse ancora possibile la prescrizione digitale”. Il secondo importante tassello del piano d’azione della Giunta provinciale consiste infatti nell’introduzione della “ricetta dematerializzata“, “a cui si sta assiduamente lavorando” e la cui definitiva introduzione “è prevista per l’1 agosto 2016”.

Le linee guida per l’utilizzo del ricettario verde provinciale sono state inviate a tutti i medici tramite apposita circolare e il Direttore generale Thomas Schael ha diffuso una nota in cui chiede “comprensione durante questa fase transitoria qualora si dovessero verificare difficoltà procedurali o eventuali incertezze”. “Desidero – ha affermato Schael - sin d’ora ringraziare tutte le persone coinvolte per il loro sostegno e per il grande impegno. Nell’interesse delle cittadini e dei cittadini, con i quali mi scuso sin d’ora per eventuali disagi, vogliamo superare questa difficile situazione nel miglior modo possibile”.

11 aprile 2016
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