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Bolzano. Nel 2017 assegno di cura per 19 mila cittadini non autosufficienti. Investiti 213,5 milioni

Presentati i dati sull’attività sociale della provincia. Stocker: "Il settore sociale è una delle voci più significative dell’intero bilancio provinciale, ed è caratterizzato da molteplici settori di intervento ed attività. Con il progressivo invecchiamento della popolazione vi sarà sempre più bisogno di questa offerta”.

26 MAR - La provincia autonoma di Bolzano, nel 2017, ha erogato l’assegno di cura per almeno una mensilità a quasi 19.000 persone non autosufficienti, pari a circa il 3% della popolazione residente. Complessivamente sono stati destinati a questo scopo circa 119 milioni liquidati per le persone che vivono presso il proprio domicilio a cui si aggiungono circa 94 milioni versati direttamente alle case di cura e ai centri per lungodegenti (4.300 beneficiari).

Sono alcuni dei dati sull’attività sociale della provincia presentati dall’assessora alla Salute Martha Stocker, dal direttore di Ripartizione Luca Critelli e dal direttore dell'ASSE (Agenzia per lo sviluppo sociale ed economico) Eugenio Bizzotto.

"Il settore sociale è una delle voci più significative dell’intero bilancio provinciale, ed è caratterizzato da molteplici settori di intervento ed attività”, ha affermato Stocker. “Nel 2017 abbiano varato la nuova legge sulle persone con disabilità che pone particolare attenzione all’inserimento lavorativo ed all’autonomia, e abbiamo creato lo sportello unico per l’assistenza e la cura che offre una significativa semplificazione degli iter burocratici. Con il progressivo invecchiamento della popolazione vi sarà sempre più bisogno di questa offerta”.

Complessivamente, in Alto Adige la spesa per il settore delle politiche sociali nel 2017 si è attestata a 474,3 milioni di euro.
Circa la metà è stata assorbita dalle prestazioni assistenziali e previdenziali (278 milioni) la gran parte delle quali, come anticipato, è andata all’assegno di cura.

“A questi interventi si aggiungono gli assegni al nucleo familiare, l'assegno di cura, che copre il 77% della spesa assistenziale e previdenziale, le prestazioni ad invalidi civili, ciechi civili e sordi (15 % per quasi 42 milioni) e gli interventi previdenziali (8 % pari a oltre 22 milioni)”, ha detto Bizzotto.

La provincia, nel 2017, ha inoltre assistito  9.855 tramite il servizio socio-pedagogico. Nel campo dell’assistenza domiciliare, sono state erogate quasi 305mila ore di assistenza a favore di 5.475 persone, il 46,25% anziani ed il 25,97% malati cronici. I posti letto nelle residenze per anziani sono passate da 4.247 a 4.356 confermando il trend di crescita di circa 110 posti letto all’anno.

“Nel medio e lungo periodo - ha spiegato Critelli - sono previsti ulteriori investimenti in questo settore, dove attualmente operano circa 4 mila lavoratori”. 

Per quanto riguarda la capacità ricettiva dell’area disabilità, il servizio viene offerto da 867 operatori a 1.467 persone (1.040 in strutture semiresidenziali e 427 in strutture residenziali), mentre l'area del disagio psichico offre assistenza a 322 persone. Particolarmente interessanti i dati relativi all’assistenza economica sociale (reddito minimo): grazie alla ripresa economica, si assiste ad un calo delle erogazioni da oltre 10 a poco più di 8 milioni di euro.

Infine, per quanto riguarda i beneficiari delle prestazioni sociali, la Provincia ha precisato che circa il 90% delle somme erogate è appannaggio dei cittadini italiani o comunitari, che rappresentano il 94% della popolazione, mentre circa il 10% va a cittadini extra-comunitari. “Durante l'anno scorso - ha concluso Martha Stocker - è stata anche potenziata la capacità di accoglienza per le persone richiedenti asilo e senza fissa dimora, e sono state varate misure per promuovere la loro integrazione per quanto riguarda sia il lavoro, che l’abitazione”.

26 marzo 2018
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