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Covid. La Pa di Bolzano introduce misure simili alle zone rosse

Nei giorni scorsi il presidente Kompatscher aveva contestato l'inserimento della Provincia Autonoma tra le Regioni in giallo, osservando come i dati descrivessero una situazione allarmante. E così ha scelto autonomamente di alzare i paletti: da oggi estese a tutti i Comuni altoatesini le restrizioni già previste per i Comuni-Cluster, limiti a spostamenti e attività motorie. Chiusi molti negozi. “Decisione che potrà sembrare impopolare, ma dobbiamo agire con responsabilità nell’interesse dellla collettività”, spiega il presidente. L’ORDINANZA

09 NOV - Nuova ordinanza in vigore sino al 22 novembre in Alto Adige, per introdurre nuove restrizioni simili a quelle delle Regioni “rosse”. Il presidente della Provincia, Arno Kompatscher, infatti, dopo avere contestato la decisione del Governo di inserire l’Alto Adige nella fascia di rischio “gialla”, ritenendo che la situazione epidemiologica fosse ben più grave, ha deciso di introdurre in autonomia i nuovi paletti. “La crescita dei contagi su tutto il territorio – ha spiegato in una nota Kompatscher – aveva portato alla creazione di un numero eccessivo di Comuni-Cluster dove erano in vigore regole particolarmente stringenti. Non aveva più senso aggiungere quotidianamente nuovi paesi e città, ci sembra più ragionevole avere un provvedimento unico, valido per tutto l’Alto Adige. Crediamo che in questo modo vi possa essere maggiore chiarezza fra la popolazione sulle regole da seguire”.

Il presidente della Provincia si dice consapevole del fatto che sia “necessario un intervento immediato con misure rigide ed incisive. Non possiamo permetterci di attendere ancora, dobbiamo salvaguardare l’integrità del nostro sistema sanitario, che è sempre più sotto pressione con numeri che già superano di gran lunga quelli della scorsa primavera. Si tratta di una decisione che agli occhi di molti potrà sembrare impopolare, ma dobbiamo agire con responsabilità nell’interesse di tutta la collettività”.

L’ordinanza estende a tutti i Comuni altoatesini le misure già previste per i cosiddetti Comuni-Cluster. In sostanza, chiusi bar, ristoranti e gran parte degli altri esercizi commerciali. Vengono inoltre chiusi i servizi alla persona ad eccezione di lavanderie e pompe funebri. Apertura sempre consentita, anche la domenica, per farmacie, parafarmacie, edicole e tabaccherie, mentre i negozi di generi alimentari potranno aprire dal lunedì al sabato con obbligo di chiusura la domenica. Il divieto di spostamento dal proprio domicilio sarà valido dalle ore 20 alle ore 5, con eccezione dei movimenti necessari per motivi di lavoro, salute o esigenze di necessità.

Gli spostamenti, all’interno del territorio provinciale e all'interno dei singoli comuni, saranno consentiti solo per motivi di lavoro, di studio, di salute e per altre documentabili esigenze di necessità. Fra queste vi sono la cura di parenti bisognosi di assistenza, e la visita al proprio partner o alla propria partner non convivente. Il tutto sempre e comunque documentato dall’apposita autocertificazione. Oltre a ciò, la nuova ordinanza provinciale consente di svolgere attività sportiva esclusivamente all’aperto e in forma individuale (fanno eccezione atleti e squadre che partecipano a manifestazioni di livello nazionale e internazionale), mentre l’attività motoria sarà consentita in prossimità della propria abitazione nel rispetto della distanza di almeno due metri fra le persone e con obbligo di indossare la mascherina.  

Da oggi in tutto l’Alto Adige riapriranno le scuole dopo la settimana di vacanza per le festività di Ognissanti con le seguenti modalità. Le lezioni in presenza saranno garantite per assistenza alla prima infanzia, scuola dell’infanzia, scuole primarie (scuole elementari) e per la prima classe delle scuole secondarie di primo grado (scuole medie). Dai 6 anni in poi sarà obbligatorio indossare la mascherina di protezione naso-bocca anche durante le ore di lezione. Per seconda e terza media, nonché per tutte le scuole secondarie di secondo grado (scuole superiori), per la formazione professionale e per l’Università, la didattica a distanza coprirà il 100% delle ore di lezione. Fanno eccezione a questa regola le ragazze e i ragazzi con bisogni educativi speciali o che fanno parte di particolari progetti socio-educativi, nonché alcune attività pratiche e di laboratorio che non possono essere eseguite a distanza. I mezzi del trasporto pubblico, la cui capacità sarà limitata al 50% dei posti a disposizione, potranno essere utilizzati esclusivamente per chi deve muoversi per motivi di lavoro, di studio o per esigenze di necessità.

09 novembre 2020
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