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Vaccini: la Tempesta Imperfetta 

24 APR - Gentile Direttore,
in questi ultimi giorni si sono concentrati alcuni eventi  in qualche modo collegati fra di loro  dalla parola “vaccini”. Al primo posto metto la notizia della radiazione di un  medico dal parte del suo Ordine professionale per comportamenti  gravemente lesivi del rispetto del Codice Deontologico  sul tema in oggetto.  
 
L’irrogazione di una sanzione disciplinare quale la radiazione dall’Albo Professionale, evenienza   fortunatamente rara, fa parte della normale attività  della Commissione Albo Medici e Commissione  Albo Odontoiatri di ogni Ordine. 
 
La circostanza  singolare, ma prevedibile stante i presupposti,  è che la notizia rimbalzi  tra la tv , giornali ed internet  in quanto il  procedimento nella sua globalità  non è affatto concluso e quindi ognuno dei 106  Ordini dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri d’Italia, per la parte che lo riguarda, è tenuto al massimo riserbo.
 
Sempre dalla stampa apprendo di un legittimo e prevedibile ricorso dell’interessato alla Commissione Centrale Esercenti  Professioni  Sanitaria ,  commissione che risiede a Roma ed allo stato è in  attesa di riprendere i lavori fermi da due anni con 1200 procedimenti a vario titolo in attesa di esame di cui circa 250 riguardanti i medici, richieste di radiazioni comprese.
 
Il fermo era dovuto alla evidenza di  incostituzionalità di nomina di due elementi,  situazione ora sanata con nomina di nuovi componenti,  i lavori riprenderanno ai primi di giugno 2017.  Per chi vuole approfondire vi rimando a questo mio recente articolo sul tema.  Segnalo inoltre per cultura generale  che in caso di non accettazione del giudizio della CCEPS, l’interessato può ricorrere successivamente  alla Corte di Cassazione.
 
Il procedimento può definirsi concluso e le risultanze pubbliche,  naturalmente per ciò che riguarda la componente istituzionale, solo alla fine di tutto il percorso con i relativi tempi tecnici necessari.  Nel frattempo il sanitario, per ciò che è in potere del  suo Ordine professionale,  può continuare ad esercitare normalmente in attesa della chiusura di tutti i passaggi elencati. 
Questi i passi formali ma la stampa ha altri  ritmi ed altre esigenze.     
 
Al secondo posto: un format di informazione  di punta di Rai 3 - Report -  a lungo diretto da Milena Galbanelli, decide, con il nuovo direttore, di occuparsi di vaccini. Purtroppo l’impostazione della trasmissione,  tipologia del relatori intervistati  compresa,  viene aspramente criticata da importanti protagonisti del mondo  scientifico  ed accademico, dal Ministro della Salute e dall’Istituto Superiore di Sanità, difesa invece da Associazioni ed anche da un post della  stampa romana.
Si apre inoltre  una disputa politica a livello di segreterie di partiti con opinioni opposte in materia . 
 
Una situazione che mi ricorda il caso  Di Bella ed il caso Stamina. In particolare, per risolvere il caso di Bella, che aveva contrapposto il metodo citato all’Oncologia ed alla Chemioterapia ufficiale e che,  ricordo a tutti,  aveva messo in serio imbarazzo l’Italia rispetto alla comunità  scientifica Internazionale negli anni 90, l’allora Ministro della Sanità On. Rosy Bindi aveva dovuto richiedere l’aiuto del Prof. Umberto Veronesi, con tutta la sua autorevolezza, e  nominare in fretta una commissione  per accertare su larga scala  la validità di una teoria mai confermata e riprodotta secondo i consueti passaggi del mondo scientifico.
 
Anche in quel caso il tutto era stato affrontato sui media  con pareri contrapposti, da organismi politici.
All’epoca la validità del metodo di Bella non è risultata confermata  né ciò è avvenuto in seguito.   Identico  discorso  con Stamina. Per chi vuole approfondire consiglio questo link.
 
Per finire negli stessi giorni a Treviso  viene aperta un’inchiesta su presunte numerose finte vaccinazioni da parte di una assistente sanitaria.  La Direzione dell'Ospedale si sente in dovere di richiamare  500 piccoli pazienti con evidente sconcerto nelle famiglie.  Ancora una volta il tema della vaccinazioni è sotto i riflettori dei media.
 
Ritengo opportuno condividere con voi queste riflessioni
 
E’ impari la lotta mediatica fra Ordini dei Medici ed Avvocati di parte sul tema dei provvedimenti disciplinari .
Gli Ordini sono tenuti al riserbo istituzionale su procedimenti che di norma  restano all’interno della professione, a tutela del decoro e dell’immagine di tutti gli iscritti, ed il tutto avviene nell’interesse supremo dei pazienti. Le sanzioni più gravi  vengono condivise con le autorità preposte, gli interessati fanno richiesta di accesso agli atti alla fine del procedimento.
Al contrario, come si vede in questi giorni,  i soggetti coinvolti   e/o i loro avvocati possono esprimere liberamente le loro opinioni e rilasciare interviste,  il tutto entra a far parte della strategia difensiva.   
 
Il metodo scientifico  si basa su  verità non opinabili ma  universalmente riproducibili. Una verità che emerge  solo dall’applicazione di un metodo di ricerca puntuale e preciso, condiviso con altri colleghi della stessa branca di ricerca ,  in qualsiasi momento dimostrabile e applicabile  da  altri colleghi in tutto il mondo. 
 
Il lavoro di ricerca può apparire noioso ai più, attira persona particolari, che non mettono al primo posto il denaro o la fama , ma la passione per la scienza in quanto tale, in tale caso la  cura dell’uomo e delle sue malattie.
 
Sono selezionati fra persone di provata  moralità, attirate spontaneamente dalla ricerca ma che devono dimostrare di essere in possesso di determinati requisiti,  onestà e precisione su tutto,   la cui serietà emerge anche dalla continuità degli studi nel tempo su specifici argomenti , da una produzione intellettuale  che  deve superare il vaglio e la critica  da parte di esperti a loro vota accreditati  che formano il comitato di redazione  delle riviste scientifiche.
 
Anche le riviste scientifiche mondiali non sono tutte uguali ma ordinate secondo un valore   chiamato Impact  Factor “I.F.” criterio in base al quale le testate  sono valutate tenendo conto del prestigio ottenuto basato sul numero di citazioni che gli articoli da esse pubblicati hanno ricevuto da parte di altri studiosi.
 
Un singolo articolo prima della sua pubblicazione  è quindi sottoposto  al controllo della fonte  di origine, alla valutazione della attendibilità  degli autori, poi nel concreto dai materiali e metodi utilizzati,  dalla discussione della  letteratura preesistente a tema e alla fine dai risultati ottenuti.
 
Il tutto viene confrontato  con il lavoro di altri ricercatori sugli stessi argomenti ai Congressi Scientifici     
Dati, cartelle cliniche utilizzate, finalità sono poi sottoposti al vaglio dei Comitati Etici che sono parte integrante delle Direzioni Sanitarie di ogni ULSS, e possono  esserlo anche  al vaglio degli ispettori delle stesse società scientifiche per i loro iscritti.
 
Se una teoria, una terapia medica, un intervento chirurgico è fondato su criteri riconosciuti, si diffonde rapidamente e diventa lo standard  terapeutico in tutto il mondo.
 
Sabin, lo scopritore  del vaccino contro la poliomielite,  rinunciò ai diritti di proprietà intellettuale per evitare  le lungaggini in cui il suo vaccino sarebbe rimasto impantanato richiedendone il brevetto.
 “Tanti insistevano che brevettassi il vaccino, ma non ho voluto. È il mio regalo a tutti i bambini del mondo”. Il metodo si diffuse con la massima rapidità ed ottenne il risultato che conosciamo.
 
Il metodo scientifico funziona così, ma adesso nell’era di internet e dei social network, agli occhi del pubblico,  le cose sono pesantemente  cambiate.
E’ un  problema di attendibilità delle fonti  non valutata o non valutabile prima della pubblicazione, della diffusione su larga scala delle notizie con nuovi canali di distribuzione, ma anche del tipo di selezione di relatori inviatati in trasmissioni  televisive che possono avere come obiettivo primario l’audience per fare contenti i clienti dei messaggi pubblicitari e non i risultati in termini di affidabilità delle notizie diffuse.  
 
Nel 2016 chiudevo un articolo sulla Libertà di Disinformazione  con questo passaggio: Esiste un  Codice Deontologico anche per i Giornalisti, e mio padre che era uno di loro,  mi ricordava sempre da ragazzo  che  “Le notizie devono essere diffuse  rispettando il principio  di veridicità, dopo aver costituito oggetto di verifica di rigore,  e devono essere esposte, descritte e presentate con imparzialità “  come ho trovato riportato tanti anni dopo a livello Consiglio d’Europa 1/7/1993  - Etica del Giornalismo.
 
In un mondo  inondato da pubblicità a fini commerciali e notizie infondate od abilmente mescolate con notizie vere , che possono in varie forme attirare persone semplici e generare profitti, anche i giornalisti della televisione e della stampa ufficiale hanno un ruolo fondamentale nell’orientare correttamente il largo  pubblico.
 
La Politica  poi ha delle responsabilità  immense quando entra nel campo della disputa scientifica , perché la verità è una sola, la si raggiunge sempre  a caro prezzo,  studio dopo studio, e non è opinabile o semplice terreno di confronto come argomento del giorno,  quando ci sono persone che, silenziosamente,   hanno dedicato la loro vita alla difesa di quella degli  altri, a volte pazienti noti,  a volte illustri sconosciuti.            
 
Dott. Giovanni Leoni
Presidente  OMCeO Provincia di Venezia

24 aprile 2017
© Riproduzione riservata

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