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Vaccini obbligatori. A Bolzano 500 bimbi “inadempienti” ma ammessi a scuola. Lorenzin: “Interverremo, la legge va rispettata”

“Aspetteremo di avere tutti i dati e poi cercheremo di intervenire, perché la legge vale anche per Trento e Bolzano”, ha chiarito il ministro. Per l’assessore provinciale Martha Stocker le misure messe in atto in Alto Adige “sono adeguate” e comunque “saranno fatti ulteriori passi”. A Trento circa 60 i bambini inadempienti, ma accesso a scuola negato solo a una ventina in quanto figli di genitori obiettori: “Gli altri si stanno mettendo in regola o non frequentano le scuole”.

24 OTT - “Quando avremo tutti i dati interverremo per far applicare la normativa sull’obbligo delle vaccinazioni per l’iscrizione a scuola, perché ciò che sta facendo la provincia autonoma di Bolzano non si può fare e la legge vale anche per Trento e Bolzano”. Lo ha affermato il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, in merito alla situazione registratasi a Bolzano, dove centinaia di bambini sarebbero stati ammessi a nidi e scuole materne pur non avendo effettuato le vaccinazioni obbligatorie come previsto dalla legge.

Secondo i dati comunicati dalla Pa di Bolzano, dove le posizioni no-vax sono molto diffuse, in poche settimane il numero di inadempienti si sarebbe dimezzato, ma resterebbero comunque 500 bambini circa non in regola con le vaccinazioni.

“Intanto - ha detto Lorenzin a margine della cerimonia per "I giorni della ricerca" al Quirinale - aspettiamo di avere tutti i dati e poi cercheremo di intervenire”.

Il ministro ha comunque annunciato che a breve ci sarà una riunione con il governatore altoatesino, Arno Kompatscher, per discutere la situazione.

Sulla questione è intanto intervenuto l’assessore provinciale alla Sanità dell’Alto Adige, Martha Stocker, che ha definito “adeguati gli interventi della Provincia di Bolzano” per applicare le normative sulle vaccinazioni obbligatorie. “I genitori – sono le parole di Stocker riportate dall’Ansa - sono stati informati in modo tempestivo e completo sullo stato di vaccinazioni dei loro figli e sono stati fissati dei colloqui individuali”. L’Assessore ha comunque annunciato “ulteriori passi” che saranno compiuti in accordo con gli assessorati alla scuola dei diversi gruppi linguistici del territorio.

La situazione, allo stato attuale, è poco chiara anche nella vicina Pa di Trento, dove su una sessantina di bambini inadempienti sarebbero una ventina quelli a cui oggi dovrebbe essere negato l’accesso a scuola in quanto figli di genitori obiettori, convinti a non voler vaccinare i propri figli. Degli altri 40, infatti, una parte non frequenta le scuole e una parte si sta comunque mettendo in regola. La provincia vorrebbe quindi essere un po’ più soft nei loro confronti. In ogni caso, dice Roberto Ceccato, responsabile del Servizio Infanzia ed istruzione del I Grado, citato dal Corriere del Trentino, “c’è una legge da rispettare I genitori che hanno fatto determinate scelte dovrebbero essere consapevoli dell’esistenza del provvedimento di esclusione e non portare i propri figli a scuola. Se così non fosse, si valuterà caso per caso”.

Anche a Trento, comunque, c’è stata una forte accelerata negli ultimi giorni delle famiglie che si sono messe in regola. Il 18 ottobre erano 387 i bambini non in regola con le vaccinazioni, rispetto ai 1061 di inizio settembre. E il numero sarebbe ora sceso a circa 60, di cui una trentina circa che non risultano iscritti né alla scuola d'infanzia né alla scuola primaria, anche se potrebbero frequentare altri servizi.

24 ottobre 2017
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