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Ospedale di Arco. Confermato il protocollo di intesa con la Comunità dell’Alto Garda e Ledro

Per l’assessore Luca Zeni la conferma del protocollo è stata l’occasione per un confronto “fruttuoso” con la comunità e gli amministratori locali, “un momento importante per condividere i prossimi passaggi verso il pieno consolidamento del ruolo dell’ospedale di Arco, una struttura fondamentale per la comunità dell’Alto Garda e Ledro e per tutta le rete ospedaliera provinciale”.

15 GIU - Confermata l’attuazione del protocollo di intesa in materia di sanità tra l’assessorato alla salute e politiche sociali della Provincia autonoma di Trento, l’Azienda provinciale per i servizi sanitari e la Comunità Alto Garda e Ledro. Il Consiglio per la salute si è riunito nei giorni scorsi a Riva del Garda - alla presenza dell’assessore Luca Zeni e del direttore generale di Apss Paolo Bordon – per fare il punto sullo stato di attuazione del protocollo firmato a giugno 2016 per definire l’assetto delle risorse sanitarie e le modalità organizzative dei servizi e delle prestazioni. Un protocollo che ha raccolto e declinato le richieste di salvaguardia e implementazione – in termini di risorse e strutture – degli amministratori locali, garantendo comunque un’offerta di servizi equi, efficaci e sostenibili dal punto di vista organizzativo.

“Quello di oggi – ha dichiarato l’assessore Zeni - è stato un confronto fruttuoso con la comunità e gli amministratori locali, un momento importante per condividere i prossimi passaggi verso il pieno consolidamento del ruolo dell’ospedale di Arco, una struttura fondamentale per la comunità dell’Alto Garda e Ledro e per tutta le rete ospedaliera provinciale”.

La riunione del Consiglio per la salute è stata l’occasione per ribadire il nuovo assetto organizzativo di Apss e delineare le prospettive future della sanità trentina verso un sempre maggiore rafforzamento della continuità tra le cure ospedaliere e quelle erogate sul territorio. “La rete ospedaliera si va integrando sempre di più con la medicina del territorio per poter garantire risposte adeguate alle rinnovate esigenze di salute di una popolazione via via sempre più anziana e affetta da patologie croniche”, spiega una nota della giunta provinciale.

Il Consiglio si è soffermato poi sull'analisi di alcuni dati, illustrati dal direttore Paolo Bordon. Nel 2017 l’Ospedale di Arco ha erogato quasi 50mila prestazioni ambulatoriali (rispetto alle oltre 40mila del 2016). Positivi anche i dati relativi al percorso nascita, l’innovativo modello di assistenza delle donne in gravidanza. Prosegue il potenziamento dell’Unità operativa di pneumologia, con il progetto per incrementare le attività correlate alle cure ad alta intensità che la faranno diventare un riferimento per tutto il contesto provinciale. E procede anche il progetto di ampliamento del pronto soccorso, nell'ottica di salvaguardare la piena operatività di una struttura che con più di 18mila accessi all'anno è un riferimento fondamentale per la popolazione locale e i turisti di tutto l’Alto Garda e Ledro. L’inizio lavori è previsto per ottobre e la conclusione per dicembre. Sarà invece attivato dal 1° luglio – e per tutto il periodo estivo – il servizio di Guardia medica turistica a Ledro.

Soddisfatto dell’incontro il direttore generale Paolo Bordon, che ha ricordato anche quanto fatto nell'ultimo anno sul fronte della procreazione medicalmente assistita, con l’ampliamento del Centro e le nuove sperimentazioni, dalla fecondazione di tipo eterologo alla diagnosi preimpianto. “Tutto ciò - ha sottolineato Bordon - a dimostrazione del ruolo strategico dell’ospedale di Arco”.

Il presidente della Comunità di Valle Mauro Malfer ha commentato positivamente il percorso di attuazione del protocollo di intesa, frutto di un costante e a volte animato confronto che però ha permesso di dare una prospettiva chiara al presidio ospedaliero di Arco, attraverso l’implementazione di nuovi servizi. “Il protocollo d’intesa - ha dichiarato Malfer - è stato 'ri-attualizzato' a fronte delle nuove esigenze. Non abbiamo mai abbandonato questo percorso. Oggi, da questo confronto costruttivo con la Provincia, abbiamo abbiamo avuto delle risposte positive. Da parte nostra, tuttavia, continuerà ad esserci il pressing necessario per elevare il servizio. Abbiamo inoltre sottolineato la necessità di avere un pronto soccorso che deve essere efficiente e implementato al massimo, sia per quanto riguarda gli spazi, sia per quanto concerne il personale. E anche da questo punto di vista abbiamo avuto delle risposte”.

15 giugno 2018
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