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Mezzolombardo. Dalla Giunta rassicurazioni su infrastrutture e servizi sanitari

Il presidente e l’assessore, accompagnati dal sindaco a visitare l’ospedale “San Giovanni”, hanno annunciato che è allo studio un piano che prevede la realizzazione di un presidio ambulatoriale con medici di medicina generale, a cui si affiancheranno anche alcune altre figure, in particolare quelle infermieristiche e di fisioterapia. “Il tutto per assistere pazienti che rimangono vittima soprattutto di piccoli incidenti, che necessitano di cure immediate come la sutura chirurgica”.

19 APR - Lo scioglimento di alcuni nodi infrastrutturali, in particolare per quanto riguarda i parcheggi, e il potenziamento dei servizi, soprattutto di quelli a carattere ambulatoriale H 24, conformemente a quanto previsto dal Protocollo d’intesa siglato a suo tempo dalle parti: sono queste le due questioni discusse dal presidente della Provincia autonoma di Trento, assieme all’assessore alla salute e politiche sociali, e ai dirigenti e ai tecnici del settore, con il sindaco di Mezzolombardo e il direttore dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari Paolo Bordon, nel corso di una visita, alcuni giorni fa, al Presidio ospedaliero "San Giovanni", che serve un bacino di utenza di circa 26.000 persone, distribuito principalmente fra la Rotaliana e l’altipiano della Paganella.

Un incontro richiesto dall’amministrazione comunale, a cui la Provincia ha voluto già dare le prime risposte. “Innanzitutto – riferisce la Giunta in una nota -, a breve partiranno i lavori di sistemazione del parcheggio di superficie esterno, chiuso da 4 mesi circa. Per quanto riguarda i servizi, posto che alcuni di quelli previsti sono già stati attivati, è allo studio una soluzione che dia risposta anche all’esigenza di disporre di un presidio ambulatoriale con medici di medicina generale, a cui si affiancheranno anche alcune altre figure, in particolare quelle infermieristiche e di fisioterapia. Il tutto per assistere pazienti che rimangono vittima soprattutto di piccoli incidenti, e che necessitano di cure immediate come la sutura chirurgica”.

“Il nuovo ospedale di Mezzolombardo è una struttura moderna e confortevole – si legge nella nota -  con una esplicita vocazione territoriale, concepita come tale fin dall’inizio. Ma è anche una struttura che, funzionando a pieno regime, può contribuire ad alleviare la ‘pressione’ sugli ospedali di Cles e di Trento. La scommessa è dunque innanzitutto quella di fare rete con le altre strutture presenti sul territorio”.

Ma esistono anche alcune questioni puntuali, che il sindaco di Mezzolombardo, assieme agli assessori e ai tecnici di riferimento, ha inteso esaminare con la Giunta provinciale e i vertici dell’Apss. “La prima – spiega lanota provinciale - riguarda le  infrastrutture, in primis i parcheggi. Quello di superficie presenta alcune soluzioni tecniche, adottate per accedere ai livelli più alti della certificazione Leed, che non si sono rivelate pienamente funzionali. A breve partiranno i lavori di ripavimentazione, che si concluderanno nel giro di qualche giorno dal loro avvio. Dopodiché il parcheggio potrà essere di nuovo aperto.  Esiste poi una vecchia palazzina, adiacente alla struttura sanitaria, che dovrebbe essere demolita: anche questo intervento consentirebbe di recuperare alcuni posti in superficie, in attesa di adottare eventualmente anche altre soluzioni, per risolvere in via definitiva i problemi che l’ospedale, peraltro, condivide con Trentino Trasporti, vista la presenza nelle vicinanze della stazione”.
 
Per quanto riguarda i servizi offerti, “molti di quelli a suo tempo previsti sono già attivi. Rimane il problema di dare una risposta veloce ed efficace in particolare a chi rimane vittima di piccoli incidenti, che necessitano di interventi di medicina generale o di carattere infermieristico (tagli, contusioni e così via), e che altrimenti devono essere dirottati al pronto soccorso del Santa Chiara di Trento o a Cles. L’ipotesi, anche qui, è di provvedere all’assunzione di nuovo personale, anche affiancato da figure come l’infermiere di comunità, che si relaziona da un lato con l’ospedale, dall’altro con i cittadini”, conclude la nota della Giunta provinciale.

19 aprile 2019
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