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Vaccino Covid. Fugatti: “Da Pfizer un taglio di dosi che penalizza solo alcune le Regioni”

Il presidente della Provincia, insieme all’assessore Segnana, hanno spiegato che al Trentino dovrebbe essere assegnato un numero di dosi ridotto del 60%, quota che però dovrebbe ridursi grazie a un intervento compensativo a livello nazionale che comporterà una riduzione uguale in tutte le Regioni, pari al 29%. “Abbiamo espresso il nostro sconcerto – ha detto Fugatti – per il taglio immotivato e per le differenze di riduzione delle dosi che riguardano alcune Regioni e non altre”.

21 GEN - La questione riguardante il problema di approvvigionamento dei vaccini contro il Covid è stato al centro della conferenza stampa che la Task Force della Pa di Trento ha convocato dopo le recenti notizie sulla riduzione di consegne da parte della Pfizer e l’incontro con il commissario Domenico Arcuri. “Abbiamo espresso il nostro sconcerto – sono le parole del presidente Maurizio Fugatti rilanciate in una nota – per il taglio immotivato fatto a diversi territori e per le differenze di riduzione delle dosi che riguardano alcune Regioni mentre per altre non vi saranno riduzioni. Il rischio è che coloro che hanno rispettato le regole sulla somministrazione siano più penalizzati. Il commissario Arcuri ci ha però assicurato che con i nuovi arrivi di vaccini si farà una compensazione tra i territori in favore di quelli più penalizzati”.

L’assessore alla Salute Stefania Segnana ha comunque spiegato che il taglio del 60% delle dosi,“per decisione della stessa società farmaceutica”, sarà compensato da un intervento “previsto a livello nazionale per scongiurare differenze marcate tra le Regioni”. Grazie a questo intervento, il taglio dovrebbe essere del 29%, "uguale per tutti i territori”. Ma “la decisione - spiega Segnana - dovrà essere ufficializzata”.

L’assessore ha fatto sapere che ieri “sono arrivate 2340 dosi invece delle 5850 che attendevamo. Riusciamo a garantire la continuità delle vaccinazioni a coloro che si erano prenotati per la prima dose, compreso il personale del mondo del volontariato. Poi inizieremo a fare le seconde dosi. Stiamo nel frattempo programmando la vaccinazione per gli anziani in lista per entrare nelle Rsa e dovremo garantire la seconda dose per gli ospiti delle Rsa, anche per far riprendere le visite da parte dei familiari. Speriamo che entro la fine di gennaio arrivi anche il vaccino AstraZeneca per ampliare la possibilità di vaccinare”.

Il direttore generale di Apss Pierpaolo Benetollo ha confermato che l’attività di vaccinazione procede e la priorità è quella di mettere in sicurezza gli ospiti delle Rsa. Ha spiegato inoltre che per quanto riguarda le reazioni avverse alla vaccinazione sono analoghe a quelle che si hanno con qualsiasi farmaco e comunque, ha evidenziato, non si sono avuti danni permanenti ma qualche situazione che è stata risolta. “Anche da vaccinati – ha aggiunto Benetollo – non si deve abbassare la guardia perché la copertura è del 95% della popolazione vaccinata e quindi si devono usare comunque i dispositivi di protezione individuale e rispettare le distanze previste”.

Il presidente Fugatti ha anche evidenziato che in Trentino da alcuni giorni si registrano ricoveri inferiori alle 20 unità, un dato che fa ben sperare. Inoltre la percentuale delle ospedalizzazioni è scesa oggi al 42%. È ancora sopra al livello di allerta del 40% ma anche questo, ha detto, è un dato che fa ben sperare. “Ci sono – ha aggiunto Fugatti – ancora tanti ultrasettantenni risultati positivi ed è ancora critico il livello delle terapie intensive. I trentini sono chiamati dunque ancora a prestare attenzione e a rispettare le regole. Sui ristori auspichiamo che il Governo rispetti gli accordi presi con le categorie economiche. La Provincia intanto muoverà le leve che ha”.

21 gennaio 2021
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