A Trento al via Tavolo oncologico permanente
La decisione è stata presa ieri durante un meeting virtuale. Assessorato alla Sanità, oncologi medici Aiom e Senior Italia FederAnziani si impegnano a lavorare insieme per migliorare l’assistenza ai malati di cancro.
14 MAG - Nella Provincia Autonoma di Trento verrà creato un Tavolo Oncologico Permanente al quale parteciperanno rappresentanti degli oncologi medici, pazienti e delle istituzioni sanitarie. La nuova decisione è stata presa durante un incontro on line organizzato dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom), da Senior Italia FederAnziani e dalla Provincia Autonoma. L’evento fa parte di un tour che le due associazioni stanno svolgendo per incontrare tutti gli assessori alla sanità del nostro Paese.
“Accogliamo con favore la richiesta di Aiom e FederAnziani e siamo pronti a collaborare per trovare nuove soluzioni - ha sottolineato
Giancarlo Ruscitti, Dirigente Generale del Dipartimento Salute e Politiche Sociali PA Trento -. L’obiettivo primario che ci dobbiamo porre è formare e tenere sul nostro territorio specialisti di oncologica medica. Attualmente molti di loro lavorano nelle Regioni e Provincie confinanti in quanto la provincia di Trento risulta poco attrattiva. Si tratta di un percorso lungo e che non può vedere risultati immediati nel breve periodo. Dobbiamo rimboccarci le maniche e farci aiutare nel processo di riorganizzazione dai professionisti che lavorano nella nostra Provincia”.
“A Trento storicamente siamo sempre riusciti a creare delle collaborazioni tra le varie strutture sanitarie e questo già avviene anche in ambito dell’oncologia medica - aggiunge
Orazio Caffo, Direttore dell’Oncologia del Santa Chiara di Trento -. Non esiste però una vera Rete Oncologica, c’è un unico ospedale Hub che è quello di Trento e poi i vari ospedali di valle. Quest’ultimi andrebbero rafforzati soprattutto a livello di singole competenze e le loro attività interconnesse all’intero di percorsi concordati e predefiniti”.
“La nostra è una Provincia piccola e poco popolata e ciò non sempre rappresenta un vantaggio per la creazione di una vera Rete Oncologica - sottolinea
Antonello Veccia, Segretario Regionale Aiom per il Trentino Alto Adige -. Questo può creare dei problemi ai pazienti e specialisti soprattutto nella gestione dei follow up o nella collaborazione con la medicina territoriale. Mancano anche dei PTDA per molte patologie oncologiche importanti e frequenti e abbiamo una carenza di personale in diverse strutture”.
“I collegamenti tra ospedale e territorio possono essere garantiti da una Rete Oncologica efficiente e ben organizzata - aggiunge
Giordano Beretta, Presidente Nazionale Aiom -. Questo può avvenire anche in territorio montagnoso come quello del Trentino che da sempre può vantare ottimi professionisti. Infine anche la ricerca clinica anche potrebbe ricevere forte impulso grazie ad una migliore organizzazione dell’oncologia medica”.
“Nei prossimi anni, infatti, la popolazione anziana crescerà ulteriormente e come è noto il cancro è una malattia più frequente nella terza età - conclude
Roberto Messina, Presidente Nazionale di Senior Italia FederAnziani -. Inoltre dovremmo affrontare gli strascichi della pandemia e quindi un numero maggiore di casi di tumore diagnosticati ad uno stadio tardivo. Quindi in Trentino, così come nel resto d’Italia, c’è bisogno di una migliore programmazione dei servizi sanitari”.
14 maggio 2021
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