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Celiachia. D'Ambrosio Lettieri (FI) e Vaccari (Pd) presentano interrogazione per incentivare buono elettronico in Puglia


"Si stima che l'introduzione del buono elettronico potrebbe comportare risparmi di circa 600mila euro annui - spiega D'Ambrosio Lettieri - oltre a vantaggi di natura ambientale e benefici per le attività di gestione, monitoraggio e vigilanza sulla regolarità delle prestazioni erogate".

12 FEB - Promuovere ed incentivare la dematerializzazione dei buoni cartacei, in favore dei pazienti celiaci ufficialmente riconosciuti che, in Puglia, sono più di diecimila, per ottimizzare i costi, produrre risparmi e migliorare la vita dei cittadini: è ciò che chiedono al ministro della Salute, in una interrogazione a risposta orale, i senatori d’Ambrosio Lettieri, capogruppo di FI nella Commissione Igiene e Sanità del Senato e Stefano Vaccari, del Partito democratico.

“Condivido pienamente le richieste avanzate e – spiega D’Ambrosio Lettieri - le preoccupazioni espresse dal presidente dell’AIC Puglia, Michele Calabrese. Si stima che l'introduzione del buono elettronico potrebbe comportare risparmi di circa 600mila euro annui”, spiega il senatore, “oltre a vantaggi di natura ambientale e benefici per le attività di gestione, monitoraggio e vigilanza sulla regolarità delle prestazioni erogate, nonché l'eliminazione dei disagi arrecati alle persone celiache, costrette a recarsi con cadenza periodica anche a distanza di decine di chilometri, negli uffici delle Aziende sanitarie locali preposti al rilascio dei buoni cartacei”.

D’Ambrosio Lettieri sottolinea inoltre come “con deliberazione n. 424 del 10 marzo 2011, la giunta regionale pugliese abbia in realtà approvato l'aggiornamento al percorso per l'erogazione a carico del SSR dei prodotti privi di glutine a favore dei cittadini celiaci pugliesi, ma al momento non si è dato corso al provvedimento”.

Attraverso il nuovo modello tecnico-organizzativo, la giunta ha ritenuto di raccogliere le esigenze manifestate dai cittadini affetti da celiachia che chiedono una maggiore valorizzazione della prestazione assicurata dal Ssr in termini di accessibilità al servizio convenzionato ed uniformità di acquisto degli alimenti rispetto alle generalità della popolazione con l’obiettivo di istituire un percorso operativo per la gestione del buono di acquisto coerente con la normativa nazionale e comunitaria volta a garantire la libera concorrenza all'interno del mercato e per assicurare strumenti di gestione, verifica e monitoraggio delle prestazioni sanitarie erogate e garantire un percorso coerente con la normativa vigente in materia di trattamento dei dati personali e sensibili.

“Ritengo - afferma il senatore - che sia necessario mettere in campo ogni utile intervento affinché, nell'ambito delle procedure di dematerializzazione documentale negli Enti pubblici, ci si adegui alla ratio delle recenti disposizioni di legge di cui al D. Lgs. 7 marzo 2005, n. 82 (Codice dell’amministrazione digitale) - entrato in vigore il 1 gennaio 2006 e modificato con D. Lgs. 4 aprile 2006, n. 159 e con il D.Lgs. 235-2010 - che riconosce ai cittadini e alle imprese alcuni diritti fondamentali tra cui quello di richiedere ed ottenere l'uso delle tecnologie telematiche nelle comunicazioni con le pubbliche amministrazioni e con i gestori di pubblici servizi statali”.

La celiachia è una patologia autoimmune dell'intestino tenue, che si verifica in individui di tutte le età, geneticamente predisposti ed è causata da una reazione alla gliadina, una prolammina (proteina del glutine) presente nel grano e da proteine simili. I sintomi includono dissenteria cronica, ritardo della crescita nei bambini e stanchezza.

“Attualmente, in luogo dell'auspicata introduzione del buono elettronico, l'accesso alla dotazione di alimenti in favore dei celiaci – ha concluso D’Ambrosio Lettieri - avviene attraverso documentazione cartacea rilasciata con cadenza mensile agli aventi diritto, seguendo procedure burocratiche che comportano attese, disguidi e utilizzo di cospicue risorse economiche e umane che potrebbero essere risparmiate con l'introduzione dei moderni sistemi tecnologici e informatici di cui, peraltro, si sollecita la sempre maggiore diffusione soprattutto nelle pubbliche amministrazioni”.

 

12 febbraio 2015
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