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Puglia. Anelli (Fimmg) ad Emiliano: “Il fine del sistema sanitario è la cura dei cittadini non il risparmio ad ogni costo”


Così, in una lettera aperta, il segretario regionale Fimmg esprime le sue perplessità sul sistema dei controlli amministrativi in sanità, facendo riferimento al caso riguardante le 482 segnalazioni di medici alla Corte dei Conti, da parte della GdF, per scorrette prescrizioni. “Se la struttura amministrativa delle Asl si fosse attivata, la prescrizione ritenuta incongrua sarebbe stata segnalata ed il medico avrebbe potuto giustificare il suo operato”.

20 SET - "Alcune agenzie di stampa hanno divulgato la notizia secondo la quale la Guardia di Finanza avrebbe segnalato alla procura pugliese della Corte dei conti 482 medici delle province di Brindisi, Lecce e Taranto per aver arrecato un danno al Ssn di 194mila euro. Avrebbero prescritto 15.541 confezioni di antiipertensivi ad alto costo, rimborsabili purché venga effettuata preliminarmente una cura con farmaci simili il cui costo è inferiore al primo, secondo i criteri fissati dall'Agenzia italiana del farmaco. Una notizia che se confermata ripropone in Puglia il tema dei controlli amministrativi in sanità nella nostra Regione. Una Convenzione tra Regione Puglia e Guardia di Finanza, voluta sia dalla la Giunta Fitto che da quella guidata dal Presidente Vendola, definisce compiti e modalità di questi controlli. Vorremmo esprimere, ancora una volta, tutte le nostre perplessità su questo tipo di scelta che da una parte mortifica l'intero apparato amministrativo della Regione, reputato non idoneo ad effettuare i propri compiti, e dall'altro mette in moto apparati dello Stato, preposti per legge a compiere altri tipi di funzioni e controlli". Questo l'incipit di una lettera aperta inviata dal segretario regionale Fimmg, Filippo Anelli, al presidente della Regione Michele Emiliano.
 
"Nella notizia divulgata dagli organi d’informazione non si fa riferimento ad alcuna violazione di norme che comportino sanzioni di carattere penale; nonostante ciò nella diffusione della notizia si è insinuato da parte della stampa il sospetto che vi 'fossero accordi sottobanco con la case farmaceutiche'.
Ciò che i medici, in realtà, devono giustificare è l’aver scelto di curare una determinata patologia, utilizzando un farmaco a più alto costo, rispetto a un altro a più basso costo e indicato per il trattamento della stessa patologia, come per esempio l’ipertensione. I farmaci antipertensivi non hanno una nota limitativa Aifa in Italia - sottolinea nella lettera Anelli -. La prescrizione di un farmaco piuttosto che un altro è un processo complesso, in quanto attiene alla salvaguardia della salute del cittadino. Il medico curante (generalista o specialista) valuta, per ogni singolo caso, la cura più idonea e appropriata.
Se la struttura amministrativa delle asl si fosse attivata, la prescrizione ritenuta incongrua sarebbe stata opportunamente segnalata ed il medico avrebbe potuto giustificare il suo operato. Questo avrebbe evitato l’avvio di un'indagine che inevitabilmente determina costi elevati e che vede controllati e controllori impegnati a sostenere le proprie ragioni".
 
"Nessuno si è preoccupato di comprendere se le cure utilizzate siano state realmente efficaci e quali benefici abbiano ottenuto i pazienti interessati.
In realtà, la vera finalità del servizio sanitario nazionale è la cura e la salvaguardia della salute dei cittadini e non il risparmio ad ogni costo! Ogni paziente vorrebbe dal suo medico la migliore cura per la sua patologia e ogni medico dovrebbe essere censurato nel caso in cui mettesse al primo posto il risparmio rispetto alla tutela della salute del proprio assistito. Le Autorità pubbliche dovrebbero riflettere sugli effetti che simili notizie determinano sulla tenuta del Sistema Sanitario Regionale (SSR).  Nonostante - prosegue la missiva - le gravi carenze gestionali e le inefficienze, il nostro SSR riesce ancora a garantire elevati livelli di assistenza (dati OCSE); pertanto ogni azione che possa minare la tenuta del sistema (compresa la mancanza di fiducia da parte di cittadini e operatori), potrebbe comprometterne il suo precario equilibrio".

"Signor Presidente riteniamo che la nostra sanità pubblica sia, nonostante tutto, il modo più efficace per garantire equità nell'accesso alle cure e il miglior sistema per coniugare l'efficienza alla solidarietà. Temiamo che il passaggio alla 'medicina amministrata”'- obbligare i medici a rispettare regole, vincoli, limitazioni, … senza autonomia fino a multarli con restrizioni pecuniarie (Ivan Cavicchi) - sia l'anticamera dell'assistenza basata sul sistema delle assicurazioni private, in cui l’accesso alle cure non è più regolato dalla solidarietà tra cittadini, bensì dall’entità del premio stipulato mediante polizza assicurativa", conclude il segretario regionale Fimmg. 

20 settembre 2015
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