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Adi. Emiliano: “Balzo in avanti della Puglia. Ma occorre continuare a lavorare”


Il governatore commenta i dati della survey di Italia Longeva, che vede la Puglia, con il 3% di anziani assistiti in Adi, sopra la media nazionale del 2,7%, per un numero medio di 38 ore all’anno di assistenza in Puglia contro le  18 di media nazionale. “Più ddella Lombardia, che ne ha 20 oppure del Lazio, che ne ha 19”. I dati

12 LUG - In Italia solo il 2,77% degli anziani è assistito in ADI (Assistenza Domiciliare Integrata) per un numero medio di 18 ore all’anno di assistenza sanitaria (accessi quindi dei medici e degli infermieri, a differenza invece delle prestazioni e dell’assistenza sociosanitaria erogata dai singoli comuni).
 
La Puglia, negli ultimi anni è passata dall’1,6% del 2014 al 3% del 2016 per un numero medio di 38 ore all’anno (sempre di prestazioni sanitarie). “Questo dato attesta che per la prima volta la Puglia è sopra la media nazionale che è di 18 ore all’anno. La Puglia, ad esempio, ha più ore erogate della Lombardia che ne ha 20 oppure del Lazio che ne ha 19”, evidenzia la Regione in una nota che commenta i dati, presentati ieri a Roma nel corso della seconda edizione degli Stati Generali dell'assistenza a lungo termine (Long Term Care 2) promossa da Italia Longeva, network scientifico dedicato all'invecchiamento attivo e in buona salute.

In particolare, Italia Longeva ha presentato i risultati della ricerca nazionale “La babele dell’assistenza domiciliare in Italia: chi la fa, come si fa”, per comprendere in concreto come siano organizzati i servizi di assistenza domiciliare integrata in tutte le Regioni italiane. I dati indicano che a ciascun paziente si dedicano in media 18 ore di assistenza domiciliare sanitaria (accessi medico-infermieristici) ogni anno. “In Puglia questo dato è nettamente superiore, arriva infatti a 38 ore annue, a cui ovviamente va aggiunto il monte ore erogato per gli stessi pazienti dai Comuni come prestazioni socio assistenziali domiciliari”, ribadisce la Regione.
 
“Il balzo in avanti della Puglia è evidente e ci restituisce lo sforzo che tutte le Asl stanno compiendo per mettere a regime le prestazioni sanitarie territoriali – ha commentato il presidente della Puglia, Michele Emiliano – così come anche quello da parte dei Comuni che, sia con l’apporto delle risorse nazionali del PAC Servizi di Cura sia con le risorse regionali per i buoni servizio, stanno potenziando significativamente l’apporto di prestazioni domiciliari. E tuttavia, allo stesso tempo questi dati sono un campanello d’allarme che ci deve spingere a continuare a lavorare in questo senso. Occorre dare una risposta ottimale in termini di gestione dell’assistenza domiciliare per la cura a lungo termine degli anziani fragili o con malattie croniche che, dai dati invece, risulta oggi essere un privilegio. Il dato comunque della Puglia – ha concluso Emiliano – è un dato importante perché l’ADI è uno dei 32 indicatori monitorati per i Lea (i livelli essenziali di assistenza)”.

12 luglio 2017
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