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Atto di indirizzo medicina generale. Omceo Bari: “Finalmente riconosciuto il problema della carenza di medici”


La questione è affrontata nella Nota di aggiornamento all’Atto di indirizzo approvata ieri dal Comitato di Settore Regioni-Sanità. “Si aprono prospettive reali per risolvere il problema, attraverso l'aumento delle borse di formazione”, afferma il presidente Omceo Bari, Filippo Anelli. Delusione, invece, per il decreto Lorenzin sui posti per le specializzazioni: “I 6.105 posti previsti sono ben al di sotto delle 7-8 mila borse suggeriti da Fnomceo e sindacati”.

28 LUG - Nella Nota di aggiornamento all’Atto di indirizzo sulla medicina convenzionata del Comitato di Settore Regioni-Sanità “finalmente si riconosce in un documento ufficiale un problema che l’Ordine dei medici di Bari da tempo ha rilevato, ovvero la drammatica carenza di medici di medicina generale cui il sistema andrà incontro nei prossimi anni a causa del blocco del turnover e del picco di pensionamenti”. “Purtroppo, arrivano invece segnali negativi sul fronte delle borse di specializzazione: ieri il ministro Lorenzin ha firmato il decreto che determina il numero complessivo di contratti di formazione medica specialistica a carico dello Stato per l'anno accademico 2016/2017. I contratti finanziati saranno solo 6.105, ben al di sotto delle 7-8 mila borse che secondo Fnomceo e i sindacati di categoria rispondono al calcolo del fabbisogno in ambito specialistico”. Questa la posizione espressa in una nota dall’Omceo di Bari.

Il testo del decreto sui contratti di formazione medica specialistica a carico dello Stato per l'anno accademico 2016/2017 non è ancora stato reso pubblico, anche perché dovrà essere prima sottoposto al vaglio e dunque alla firma del ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca, e questo potrebbe portare a una revisione dei posti previsti nella stesura del decreto firmato dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin. L’auspicio dell’Omceo di Bari è proprio questo.

“È apprezzabile l'inserimento nell'Atto di indirizzo per la stipula del nuovo ACN delle indicazioni relative alla carenza dei medici di medicina generale, che finalmente, per la prima volta viene riconosciuta nero su bianco in un atto ufficiale delle regioni”, afferma il presidente dell’Omceo di Bari, Filippo Anelli. Che aggiunge: “Si aprono a questo punto prospettive reali per risolvere il problema, attraverso l'aumento delle borse per il Corso di MG, che auspichiamo parta da quest'anno come anticipato dall'assessore Saitta. Inoltre, ci aspettiamo il raggiungimento del rapporto ottimale, passando da 1 medico ogni 1000 abitanti a 1 medico ogni 1300 abitanti, attraverso una modifica che dovrebbe essere effettuata con il nuovo ACN. Auspico che anche sul fronte delle specializzazioni si tenga conto del calcolo dei fabbisogni, così come indicato dalla Fnomceo”.

Nel dettaglio, la Nota all’Atto di indirizzo fornisce indicazioni su come promuovere modelli di assistenza evoluti e fornisce linee guida per sviluppare i futuri Accordi Collettivi Nazionali a fronte delle nuove indicazioni normative, ma anche dell’evoluzione degli scenari della demografia professionale, dell’epidemiologia, del mutato contesto professionale.

“Il ricambio generazionale dei MMG rappresenterà nei prossimi anni un tema particolarmente critico. Si stima, infatti, che entro il 2026 il 60% degli attuali medici di medicina generale sarà in pensione per raggiunto limite di età (massimo 70 anni)”, si legge nella nota. “Occorre potenziare il ruolo della programmazione regionale nella definizione dei fabbisogni, in termini sia di rapporto ottimale che di massimale di scelte, e prevedere un incremento del numero massimo di assistiti in carico ad ogni MMG in presenza di modelli organizzativi multi professionali e ben strutturati, dove i MMG hanno a disposizione personale e strumenti. Occorre inoltre considerare strumenti convenzionali per agevolare l’inserimento nelle graduatorie regionali e l’accesso dei giovani medici anche in quegli ambiti territoriali carenti che per caratteristiche oro-geografiche risultano da anni privi di copertura: per esempio, incentivazioni economiche e agevolazioni logistiche (gratuità dello studio, apertura dello studio presso una UCCP)”.

La nota segue la lettera indirizzata l’altro ieri a Massimo Garavaglia, dal Ministro Lorenzin, che invitava il Presidente del Comitato di Settore Regioni-Sanità a tenere corto dell’opportunità di un aggiornamento degli Atti di indirizzo per l’area convenzionata “in ragione di sopravvenuti interventi normativi che coinvolgono per compiti, ruoli e funzioni i medici convenzionati, nonché al fine di prevedere misure volte ad affrontare il tema della carenza, nell’immediato futuro, dei predetti professionisti”.

L’aggiornamento dei LEA, il Piano nazionale Cronicità, il Piano nazionale per la Prevenzione vaccinale - si legge nella lettera - “impattano sulle attività svolte dai medici” e modificano “la disciplina della responsabilità professionale del medico convenzionato”.

Il Ministro sottolineava come l’aggiornamento degli Atti di indirizzo dovesse rispondere anche all’esigenza di un ricambio generazionale nell’ambito della medicina convenzionata, attraverso meccanismi che velocizzassero l’accesso alla professione  e il coinvolgimento dei giovani medici in “attività professionalizzanti già nel corso del periodo di formazione”.

28 luglio 2017
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