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Foggia. Rssa di Monte Sant’Angelo commissariata per infiltrazioni mafiose. La Asl: “Al lavoro per soluzione che garabntisca continuità assistenza”


L’interdizione antimafia sarebbe scattata a seguito della presenza di familiari di esponenti di spicco della criminalità montese all’interno della cooperativa che gestiva la struttura. La Asl spiega di essere al lavoro con il commissario e il Prefetto per “vagliare tutte le ipotesi e garantire la migliore delle soluzioni” che permettano “in piena trasparenza, possa dare continuità alle attività che attualmente vengono erogate presso la struttura”.

03 GEN - “Al momento non è stata presa alcuna decisione definitiva”. Così il Direttore Generale della Asl Foggia, Vito Piazzolla, interviene con una nota sul caso della Rssa “Villa Santa Maria di Pulsano” di Monte Sant’Angelo, su cui è scattato il commissariamento a seguito dell’interdizione antimafia dovuta, secondo la stampa locale, alla presenza di familiari di esponenti di spicco della criminalità montese all’interno della cooperativa che gestiva la struttura.

“La Deliberazione 1621 del 27 dicembre scorso – chiarisce Piazzolla - è una presa d’atto del decreto di nomina del Commissario Unico della R.S.S.A. a firma del Prefetto di Foggia. Tra il Commissario, il Direttore Generale e lo stesso Prefetto è attualmente attiva una interlocuzione continua per vagliare tutte le ipotesi e garantire la migliore delle soluzioni”.

Al vaglio ci sarebbero anche le ipotesi di gestire in house la struttura o individuare, attraverso procedure di evidenza pubblica, un nuovo soggetto gestore. “Quello che ci preme è trovare una soluzione che, da un lato, garantisca la sicurezza dei pazienti attraverso la continuità dell’assistenza e delle cure, dall’altro assicuri il principio di decentramento dei servizi negli ambiti distrettuali e, quindi, di prossimità delle cure”, ha spiegato Piazzolla. Si tratta, chiarisce la Asl, “di attuare una soluzione che, in piena trasparenza, possa dare continuità alle attività che attualmente vengono erogate presso la struttura di Monte Sant’Angelo. Un’ipotesi che dovrà trovare il consenso di tutti gli interlocutori istituzionali coinvolti in questa particolare procedura”.

Un’operazione molto delicata sulla quale la Asl invita tutti ad “evitare ogni tipo di strumentalizzazione, tenuto anche conto delle motivazioni che hanno portato a tali provvedimenti straordinari”.

03 gennaio 2018
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