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Puglia. Si insedia il Consiglio sanitario regionale


L’organismo, di cui fanno parte le professionalità del servizio sanitario regionale,  fornirà alla Giunta pareri sugli effetti e sui risultati prodotti dalle deliberazioni in materia sanitaria e socio-sanitaria.
 

29 GEN - A quasi un anno dall’approvazione della legge d’istituzione (Legge regionale n.4, 29 marzo 2016) e a un mese circa dal decreto nomine, si è insediato oggi presso l’Aula consiliare della Regione Puglia il Consiglio sanitario regionale (Csr).

“Il Consiglio sanitario regionale rappresenta un modello per dare attuazione al principio di sussidiarietà previsto dalla legge istitutiva degli Ordini dei medici”, ha commentato Filippo Anelli, presidente Fnomceo e Omceo Bari. “Costituisce quindi un esempio di democrazia partecipativa importante anche per le istituzioni a livello nazionale. In Puglia si sta sperimentando un percorso partecipato sulle politiche sanitarie che potrà essere esportato altrove”.

Il Csr è stato a lungo sollecitato dagli Ordini dei medici pugliesi. È un organismo tecnico consultivo della Giunta regionale e del Consiglio, che coinvolgerà le professionalità del servizio sanitario regionale nei processi di riforma condivisi in materia di tutela della salute. Fornirà quindi pareri sugli effetti e sui risultati prodotti dalle deliberazioni di Giunta e dalle leggi del Consiglio, contribuendo all’innovazione ed allo sviluppo della qualità dei servizi sanitari e socio-sanitari.
 
Svolgerà inoltre attività di valutazione della qualità dei percorsi formativi relativi alle figure professionali che intervengono nelle attività sanitarie e socio-sanitarie ed elaborerà linee-guida e pareri sugli aspetti di carattere strettamente tecnico-scientifico sulle attività sanitarie. Infine, fungerà da Osservatorio sulle attività di ricerca medico-scientifica condotte nella Regione Puglia.
A oggi, tra le Regioni italiane, solo la Toscana ha un organismo analogo.
 
“Il Consiglio è un organismo di partecipazione sperimentale, un organo con un cervello collettivo spaventoso”, ha dichiarato il presidente della Regione Michele Emiliano. “Non c’è mai stato un luogo in cui discutere i provvedimenti della sanità a questo livello. Il Consiglio rischia però di morire per desuetudine se non è utile. Questo è il pericolo più grande, che dobbiamo evitare.”

Resta, però, secondo Anelli, ancora qualcosa da fare per consentire al Consiglio di esprimere tutto il suo potenziale: “Considero un gravissimo vulnus il fatto che gli infermieri non facciano parte del Consiglio sanitario regionale”,  ha dichiarato  in neo presidente Fnomce a proposito della mancata inclusione degli infermieri tra le professioni previste dalla Legge istitutiva del Csr. “Come medici lavoriamo fianco a fianco con gli infermieri e sappiamo quanto il loro apporto sia importante per il servizio sanitario. Chiedo ufficialmente di modificare la norma per integrare la loro presenza nel Csr.”

29 gennaio 2018
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