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Emiliano a Triggiano (Bari) per l’avvio dei lavori di costruzione del Centro Risvegli: “La riconversione dell’Ospedale porta ad una funzione importantissima per la comunità”


“L’ospedale Fallacara di Triggiano ha svolto negli anni un ruolo molto importante nell'area metropolitana di Bari. Oggi viene ridestinato ad una funzione importantissima che è quella del Centro Risvegli, un luogo nel quale è possibile seguire i pazienti cronici che sono in una situazione di coma e che non hanno altri luoghi dove essere seguiti”. Così il Governatore

09 NOV - Il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, insieme con il direttore generale della Asl di Bari Antonio Sanguedolce,  ha partecipato questa mattina alla cerimonia per l’avvio dei lavori di riconversione dell’ospedale Fallacara di Triggiano (Bari) per l’attivazione di un Centro Risvegli.

“L’ospedale Fallacara di Triggiano – ha detto il Presidente Emiliano - è stato un ospedale prestigioso che ha svolto negli anni un ruolo molto importante nell'area metropolitana di Bari. Oggi viene ridestinato ad una funzione importantissima che è quella del Centro Risvegli, un luogo nel quale è possibile seguire i pazienti cronici che sono in una situazione di coma e che non hanno altri luoghi dove essere seguiti. Quindi creerà un servizio per i pazienti e per le famiglie di tutta l'area metropolitana, un servizio per lungodegenze che dovrà consentire alle famiglie di poter proseguire la relazione affettiva con coloro che sono in uno stato di coma vegetativo”.

Per Emiliano è anche “una scommessa importante per la città stessa che dovrà fornire servizi e opportunità a tutte le famiglie che graviteranno attorno a questo ospedale”.

“Mi auguro – ha aggiunto Emiliano - che i lavori possano rapidamente concludersi, restituendo a questo ospedale il lustro che ha avuto, superando in qualche modo la sensazione di abbandono che ha vissuto questa comunità. Il Sindaco mi ha più volte sollecitato questo intervento di riconversione e quindi oggi sono contento di poter presentare, non solo a lui ma anche a tutta la cittadinanza di Triggiano, questo risultato”.

Sull’attuazione del Piano di riordino, il presidente ha voluto sottolineare l’importanza del ruolo dei sindaci.

“Un piano di riordino – ha sottolineato Emiliano – può essere certamente un atto doloroso per alcune realtà che hanno visto profondamente cambiare la loro mission, ma una cosa deve essere chiara, nessun ospedale riconvertito è stato chiuso e verrà chiuso. Cambiano gli obiettivi, cambia la missione, ma la loro nuova funzione è altrettanto importante per la comunità e soprattutto per i pazienti. In questo processo di riconversione, i sindaci possono essere di grande aiuto, sia per l’Amministrazione che per la comunità. Vorrei dunque ringraziare – ha concluso Emiliano – il Sindaco di Triggiano per avermi spronato più di una volta e per avere guidato la sua comunità verso un traguardo importante”.

Per il direttore generale della Asl Bari, Antonio Sanguedolce “il Centro Risvegli di Triggiano non produrrà solo assistenza ma farà anche ricerca”.

Sanguedolce ha poi specificato la provenienza europea, dei Fondi Fesr, per la progettazione del Centro.

 

 

 

“Sono previsti circa 50 posti letto – ha detto infine il direttore generale della Asl Bari -  ci saranno posti di natura intensiva per coloro che provengono dalla rianimazione, ci saranno posti letto per assistenza estensiva e per assistenza semiresidenziale”.

Il centro risvegli di Triggiano

Il Centro sarà organizzato su una superficie complessiva di circa 2700 m² distribuiti tra padiglione moderno e ala monumentale con la seguente dotazione strutturale: l’Unità di Riabilitazione post-acuta intensiva per Gca (Uri_Gca) organizzata in un modulo da 10 posti letto in regime residenziale; l’Unità di Riabilitazione post-acuta Estensiva per Gca (Ure_Gca) in regime residenziale organizzata in un modulo da 10 posti letto in camere singole; l’Unità di Riabilitazione Estensiva per Gca (Ure_Gca) in regime semi-residenziale per un totale di 10 posti letto; speciali Unità di Accoglienza Permanente per Gca (Suap_Gca) con 15posti letto in camere singole; alloggi per familiari e personale delle associazioni di volontariato.

I tempi
I tempi per l’esecuzione dei lavori saranno di 140 giorni dalla data di consegna dei lavori. I collaudi tecnici ed amministrativi in 180 giorni dall’ultimazione delle opere

Modello clinico di gestione del Centro
Dal punto di vista dell’offerta sanitaria, il centro si inserisce in un particolare segmento del percorso di assistenza ospedaliera che è propedeutico alla domiciliazione; in tal senso, rappresenta un ideale “ponte” tra l’ospedale e l’abitazione della persona assistita, che da un lato permette il prosieguo della terapia per il paziente in coma e dall’altro consente ai familiari di maturare un senso all’esperienza vissuta e parallelamente di comprendere le appropriate modalità di cura di cui la persona colpita dal trauma avrà bisogno una volta tornati a casa propria.

Il Centro Risvegli, è un ulteriore anello indispensabile nella catena assistenziale per gli esiti gravi di coma in quanto struttura sanitaria ad elevata intensità assistenziale per soggetti con stato vegetativo o post vegetativo gravemente disabili e completamente non autosufficienti, non assistibili a domicilio e richiedenti trattamenti riabilitativi continuativi. Questo luogo vuole anche essere un centro di ricerca per lo sviluppo delle procedure cliniche, assistenziali, terapeutiche e valutative per il paziente vegetativo e immediatamente post vegetativo.

Criterio utilizzato per la scelta dell’intervento
Il Centro Risvegli di Triggiano si configura come un segmento specializzato di un percorso di assistenza alla grave cerebrolesione nella Provincia di Bari che interessa tutti coloro che necessitano di percorsi ospedalieri protratti e complessi. La complessa relazione fra organizzazione dei luoghi, del tempo e delle figure di assistenza permette di sostenere una flessibilità di linee riabilitative e una ecologia sociale della struttura che non potrebbero trovare collocazione nell’ambito di una struttura tradizionalmente ospedaliera. Il modello proposto si allontana pertanto dal modello ospedaliero tradizionale procedendo verso nuove soluzioni fortemente umanizzate e idonee per lunghe permanenze.

Obiettivi e risultati attesi
Ridurre i ricoveri impropri nelle U.O. di Rianimazione e Terapia Intensiva ovvero nelle U.O. degenziali ; concretizzare percorsi riabilitativi definiti con una offerta assistenziale specifica; garantire un adeguato livello di osservazione, cura e riabilitazione del paziente, ma anche di aiuto alle famiglie nella fase post-acuta riabilitativa; favorire l’integrazione fra la struttura sanitaria e associazioni di volontariato nei processi di assistenza, riabilitazione e ricerca; sperimentare modelli terapeutici basati su metodologie anche non tradizionalmente ospedaliere per permanenze prolungate; garantire tutti i livelli assistenziali necessari ad assicurare l’intero percorso riabilitativo dei soggetti colpiti da Cga; assicurare trattamenti riabilitativi intensivi continuativi in fase postacuta, nell’ambito di un percorso integrato di assistenza e riabilitazione e consolidare i risultati raggiunti; migliorare la qualità di vita del paziente e dei familiari in relazione ai bisogni fisici, psicologici e sociali legati ad attività assistenziali intense; ridurre la spesa di cui deve farsi carico il Ssn per le cure in centri specializzati privati e/o all’estero.

Spazi di accoglienza
L’idea consiste nella realizzazione di una struttura in cui le famiglie siano aiutate a ricostruire un contesto umano molto simile alla normale vita precedente l’incidente del proprio caro; un centro in cui pazienti e familiari possano ritrovare una nuova casa, anche se per un tempo determinato.

 
 

09 novembre 2018
© Riproduzione riservata


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