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Coronavirus. Fimmg Bari: “Tamponi subito. Abbiamo una rete dei laboratori, usiamola!”


Per Nicola Calabrese, vice-segretario nazionale Fimmg e segretario Fimmg Bari, la Puglia dovrebbe “seguire il modello del Veneto, dove i tamponi sui medici vengono effettuati due volte la settimana per rendere sicuri ospedali e ambulatori”. Per la Fimmg Puglia la battaglia contro il Covid-19 “si vince sul territorio”, isolando gli asintomatici ed evitando che i medici si contagino e contribuiscano a loro volta a diffondere il virus.

30 MAR - “Ridurre la burocrazia per attivare subito tutti i laboratori presenti sul territorio e fare più tamponi agli operatori sanitari, oltre che ai sintomatici e ai loro contatti. In Puglia abbiamo una rete straordinaria di laboratori. Usiamola!”. È la richiesta lanciata da Nicola Calabrese, vice-segretario nazionale Fimmg e Segretario Fimmg Bari. Per la Fimmg Bari, infatti, la Puglia dovrebbe “seguire il modello del Veneto, dove i tamponi sui medici vengono effettuati due volte la settimana per rendere sicuri ospedali e ambulatori”.

Calabrese attacca, dunque, le stime sul contagio e la letalità diffuse in queste settiname. “Sono un artefatto statistico. Derivano da un numero di malati altamente sottostimato. - afferma Nicola Calabrese - Sul territorio i tamponi non vengono ormai effettuati nemmeno ai sintomatici e sono gli stessi operatori sanitari che rischiano di diffondere l’epidemia”.
 
Per la Fimmg Puglia la battaglia contro il Covid-19 “si vince sul territorio, isolando gli asintomatici. il cui numero, come dimostra l’esperienza delle regioni del Nord, è maggiore rispetto a quelli testati con i tamponi. In assenza di certificata positività, oggi manca infatti la possibilità di costringere all’isolamento i sospetti e tutti i loro contatti, con il rischio altissimo di un’ulteriore diffusione del contagio”.

“Se chiedete a qualunque medico di medicina generale, vi dirà che sta assistendo a domicilio pazienti con sintomatologia riconducibile al Covid-19 a cui non è mai stato fatto il tampone e i cui familiari continuano magari ad uscire di casa per fare la spesa o andare in farmacia. Così l'epidemia non si fermerà mai.” - conclude Calabrese. - “Serve una stretta collaborazione tra medici, Dipartimenti delle ASL e autorità locali. I medici di medicina generale devono poter segnalare tutti i casi con sintomatologia riconducibile al Covid 19, anche paucisintomatici. Alla segnalazione deve seguire un provvedimento di sanità pubblica che coinvolga  i sindaci, quale autorità sanitaria locale, per imporre la quarantena ai casi sospetti e ai loro familiari anche in assenza del tampone.”

30 marzo 2020
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