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La replica della Regione: "Dati fuorvianti, ecco i numeri veri, voce per voce"


13 FEB - “Utilizzare criteri meramente ragionieristici per affrontare un tema dalle mille sfaccettature come la sanità non è corretto, e spesso, come in questo caso, porta a conclusioni scorrette. Tali sono quelle del PD, che utilizza una parte della relazione del Mef che ha promosso a pieni voti la sanità del Veneto. Il PD sa bene che in Veneto non si pagano tasse sulla sanità perché non c’è l’addizionale Irpef regionale, sa bene che il rapporto tra sanità pubblica e privata è il più basso d’Italia a favore del pubblico, sa bene che, nel corso degli anni, è scesa la spesa sul privato accreditato ed è cresciuta quella sul pubblico. Lo sa bene, ma fa finta di non saperlo”.
 
Così l’Assessore alla Sanità della Regione Veneto Manuela Lanzarin risponde, scendendo poi nel particolare, alle accuse mosse al sistema sanitario e sociale del Veneto da alcuni esponenti del Partito democratico in Consiglio regionale.
 
“Hanno messo assieme pere, mele e arance – sottolinea Lanzarin – e hanno tirato fuori un numero gravemente fuorviante, e non riferibile al solo rapporto pubblico-privato in sanità che vorrebbero descrivere come squilibrato a favore del privato”.
 
La voce di 1,6 miliardi di euro non include infatti solo la specialistica ambulatoriale e l’assistenza ospedaliera, ma altre voci quali:
● le rette per le case di riposo,
● i contributi le per l’assistenza alla disabilità presso le strutture residenziali e semiresidenziali,
● l’assistenza integrativa (erogazione di dispositivi medici quali pannoloni, cateteri, cannule, medicazioni, presidi per diabetici, ecc. e di alimenti particolari quali prodotti senza glutine, prodotti aproteici, latte artificiale, ecc. a specifiche categorie di pazienti.),
● l’assistenza protesica (protesi, ortesi e ausili tecnologici per la prevenzione, la correzione o la compensazione di menomazioni o disabilità funzionali conseguenti a patologie o lesioni,)
● l’assistenza psichiatrica in strutture residenziali o semi residenziali
● l’assistenza negli ospedali di comunità e negli hospice
● la riabilitazione termale Il valore riportato peraltro include l’attività svolta dalle strutture private nei confronti dei cittadini non residenti in Veneto per i quali è previsto un apposito rimborso al SSR Veneto delle altre Regioni. Il valore di queste attività è pari a 183 milioni; pertanto la spesa verso i privati, va calcolata al netto di questi rimborsi.
 
L’Assessore indica quindi “i veri numeri e percentuali, che il PD conosce benissimo”:
Tra il 2010 e il 2018, la spesa complessiva per il privato accreditato è passata da 861 milioni a 808 milioni, pari a 53 milioni in meno e al 6% in meno. Meno 8% al privato per le prestazioni ambulatoriali (264 milioni nel 2018 contro 286 nel 2010). Per quanto riguarda i ricoveri, il privato, tra il 2010 e il 2018, ha subito una contrazione di stanziamenti del 5%, passando da 574 milioni a 544.
 
Nel 2010, il Fondo Sanitario Regionale era di 8 miliardi 137 milioni, dei quali 719 milioni per i privati. Nel 2018, il Fondo sanitario Regionale è ammontato a 8 miliardi 913 milioni (+9%) dei quali 634 milioni per i privati (-12%). In Veneto, inoltre, le strutture private accreditate risultano aver contratto la loro attività, riducendola dal 27% (anno 2010) al 16% (anno 2018).
 
“Quanto alla riforma delle Ipab – chiarisce l’assessore – questa amministrazione ha avviato un importante lavoro di ricognizione e riprogrammazione dell’intero sistema assistenziale per la non autosufficienza, di cui le 176 istituzione pubbliche di beneficenza e assistenza presenti in Veneto sono solo un tassello, seppur centrale in termini numerici e di presenza territoriale. Si tratta di un lavoro complesso e ambizioso, impostato anche con il supporto tecnico della Scuola di management per il non profit dell’università Bocconi, che porterà alla riforma della natura giuridica delle Ipab come traguardo finale. Nel frattempo non siamo stati alla finestra: questa amministrazione ha già realizzato ‘pezzi’ della futura riforma aumentando di 32 milioni di euro le risorse a disposizione delle strutture, introducendo il criteri di pagamento a budget nel piano sociosanitario, aumentando di 1.795 il numero delle impegnative di residenzialità per i non autosufficienti e siglando nuovi accordi contrattuali per il personale dipendente, fermi da oltre un decennio. Se in Veneto i posti letto per anziani in solvenza, cioè a totale carico degli utenti, sono 4447 a fronte di 30.344 posti accreditati, significa che la Regione ha messo al centro delle proprie politiche assistenziali le strutture pubbliche, sostenute dalla compartecipazione regionale”.
 
Di seguito, gli approfondimenti per settore, riferiti alle dichiarazioni rilasciate per gli aspetti sanitari nel corso della conferenza stampa dell’opposizione:
SPESA NEL PRIVATO ACCREDITATO
Esaminando la spesa complessiva pro capite in favore di Strutture Private Accreditate dichiarata nei bilanci regionali, emerge che un rilevante numero di Regioni con popolazione confrontabile presenta valori significativamente superiori a quelli del Veneto. Secondo dati riferiti al 2018, il Veneto è al decimo posto in Italia, con 123 euro di spesa pro capite, dietro a grandi regioni come Lazio (che detiene il record della spesa per i privati con 281 euro pro capite), Lombardia, Campania, Puglia, Sicilia, Molise, Provincia di Trento, Piemonte e Calabria.
 
L’EFFETTO DELLA RIORGANIZZAZIONE REGIONALE NELLA DOTAZIONE DEI POSTI LETTO
Confrontando la dotazione di posti letto delle Strutture Private Accreditate del Veneto con i valori nazionali emerge come il settore privato accreditato assorba il 18% dei posti letto complessivi, rispetto ad una media nazionale del 29%, a testimonianza di un governo del “Sistema salute” fortemente orientato verso il Settore Pubblico.
 
L’EFFETTO DELLA RIORGANIZZAZIONE REGIONALE DELL’OFFERTA
Nel quinquennio 2012-2018 le Strutture sanitarie sono complessivamente diminuite
da 704 a 684 (-3%) per effetto della razionalizzazione compiuta dalla Regione,
che adottando i più moderni standard in materia di riallocazione dei reparti per intensità di cure, nonché acquisendo le più moderne infrastrutture tecnologiche, in tempi brevissimi ha previsto, realizzato e reso operativi nuovi Ospedali che offrono
all’Assistito un ambiente all’avanguardia in materia di sicurezza e comfort.
 
IL BUDGET ASSEGNATO AL PRIVATO ACCREDITATO
Nel 2010, il Pubblico garantiva il 73% del volume di prestazioni della specialistica ambulatoriale; tale valore nel 2018 saliva a 84%; per contro, gli erogatori Privati Accreditati nello stesso periodo hanno contratto la loro attività, riducendola dal 27% (anno 2010) al 16% (anno 2018). Coerentemente, il budget assegnato alle Strutture Private Accreditate che erogano prestazioni ambulatoriali diminuisce da 129 mln€ (valore 2010) a 116 mln€ (valore 2018).
 
POSTI LETTO NELLE STRUTTURE PRIVATE ACCREDITATE: 2013 vs 2019
Tra il 2013 e il 2019, i posti letto per acuti in convenzione con il privato sono diminuiti di 152 unità. Sono invece cresciuti di 312 i posti letto per post acuti. Il Budget è però rimasto invariato, perché un posto letto per acuti costa circa il doppio di uno per post acuti. La Regione ha quindi rafforzato il suo target di copertura pubblica delle prestazioni a maggior complessità.
 
LABORATORIO E RIABILITAZIONE
In analogia con l’andamento dell’intera attività di specialistica ambulatoriale, nella branca «laboratorio» si è verificato un andamento fortemente decrescente negli anni da parte degli Erogatori Privati Accreditati, riducendosi nei volumi dal 20% all’11%. Anche la branca «riabilitazione» evidenzia una netta riduzione della produzione del Privato Accreditato.
 
VOLUMI DELL’ASSISTENZA OSPEDALIERA (RICOVERI)
I volumi della assistenza ospedaliera sono sostanzialmente rimasti invariati: nel 2018 le Strutture Pubbliche hanno erogato oltre 553 mila ricoveri (80% sul totale), mentre le
Strutture Private Accreditate 124 mila. Le Strutture Pubbliche erogano in via esclusiva un significativo set di «DRG ad alta complessità» (trapianti, interventi di Cardiochirurgia e di neurochirurgia, etc.), la cui valorizzazione economica è in costante aumento e vale nel 2018 il 36% dell’intera produzione degli erogatori Privati
Accreditati.
 
EROGAZIONE DEI DRG CHIRURGICI AD ALTA COMPLESSITA’
La prevalenza delle Strutture pubbliche nella produzione dei DRG chirurgici ad alta complessità evidenzia un rapporto di circa 4 a 1 tra la produzione del Pubblico e quella del Privato Accreditato.
 
IL CASO DEI RICOVERI CHIRURGICI ORTOPEDICI URGENTI
Gli interventi di ortopedia sono prevalenti su tutte le altre discipline, essendo complessivamente pari al 35-40% della totalità dei ricoveri chirurgici, e in costante aumento. Gli interventi (traumatologia) nei reparti di ortopedia sono prevalentemente erogati presso le Strutture Pubbliche, con un trend sempre crescente, mentre le Strutture Private Accreditate si dedicano prevalentemente a interventi di protesica (inserimento o sostituzione di protesi), il cui aumento non è confrontabile con quello del Pubblico.
 
MOBILITA’ SANITARIA INTERREGIONALE: ATTRAZIONE
Considerando la mobilità sanitaria interregionale, l’erogazione di ricoveri negli anni 2010 - 2018 da parte delle Strutture Private Accreditate aumenta del 54%, mentre quella delle Strutture Pubbliche resta sostanzialmente invariata, pur con l’importante incremento dell’attrazione nella produzione di ricoveri di alta complessità delle Aziende Ospedaliere, evidenziato nella rappresentazione del trend del «peso DRG». Significa che il valore delle prestazioni erogate dal pubblico rimane comunque superiore a quello del privato.
 
FONDO SANITARIO vs SPESA PRIVATO ACCREDITATO
La diminuzione della spesa rivolta verso il Privato Accreditato, in controtendenza
con l’aumento della quota del fondo sanitario nazionale riservata al Veneto, evidenzia come la maggiore disponibilità economico finanziaria sia esclusivamente rivolta al Settore Pubblico, considerato ancora una volta il principale motore del “Sistema salute” Veneto.
 
GLI OSPEDALI PRIVATI CONVENZIONATI IN VENETO
Sono in totale 26, localizzati nelle Ullss 2 Marca Trevigiana, 3 Serenissima, 4 Veneto Orientale, 5 Polesana, 6 Euganea, 8 Berica, 9 Scaligera. Tutti sono stati accreditati prima dell’1 gennaio 1995.

13 febbraio 2020
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