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Scheda. Il programma educativo Intesa Sanpaolo per i bambini lungodegenti


16 DIC - In Italia ogni anno si ammalano di tumore 1400 bambini nella fascia di età 0 - 14 anni ed 800 adolescenti nella fascia di età 14 – 18 anni. L’80 % dei bambini guarisce, ma il loro ricovero ospedaliero dura in media 1 / 2 anni.Il tumore è la causa più frequente delle lungodegenze infantili insieme ai trapianti, alle malattie dell’apparato respiratorio ed alle immunodeficienze.
 
La degenza alimenta un forte senso di esclusione nei bambini, in quanto i loro punti di riferimento sono esterni al contesto ospedaliero. È essenziale rassicurare il bambino, mettendolo al centro di una rete di protezione che lo aiuti a riconquistare fiducia ed una dimensione di normalità. Consentire al bambino di proseguire il proprio percorso educativo anche all’interno dell’ospedale lo aiuta a superare l’isolamento sociale e psicologico causato dalla malattia.

Il Programma educativo Intesa Sanpaolo
Intesa Sanpaolo intende contribuire alle esigenze educative dei bambini in condizioni di particolare fragilità, attuando il “Programma Educativo Intesa Sanpaolo per i Bambini lungodegenti” con l’offerta di servizi gratuiti di asilo nido.

La Banca vanta un’esperienza di welfare aziendale d’eccellenza ed ha realizzato per i bambini dei dipendenti Asili Nido aziendali a Torino, Moncalieri, Milano, Firenze, Napoli. La loro gestione educativa ed organizzativa è affidata a cooperative aderenti al Consorzio PAN – Servizi per l’infanzia, frutto della partnership tra Intesa Sanpaolo ed importanti Reti dell’imprenditoria sociale, con la finalità non lucrativa di promuovere asili nido caratterizzati dal Marchio di Qualità PAN.
 
Intesa Sanpaolo si propone di aprire il proprio modello di welfare aziendale alla comunità, estendendo anche ad altri bambini ed alle loro famiglie l’opportunità di fruire dei servizi educativi di elevata qualità offerti nei propri nidi aziendali.

Il caso aziendale ed il Progetto pilota
L’idea nasce dall’esigenza di due colleghi, genitori di una bambina di due anni ricoverata presso l’ospedale Infantile Regina Margherita di Torino per una lunga degenza. Dal 15 dicembre viene avviata una sperimentazione di 20 mesi del “Programma Educativo” a Torino nel reparto di Oncoematologia Pediatrica dell'ospedale Regina Margherita - centro di eccellenza della Città della Salute e della Scienza - con l’offerta gratuita dei servizi di asilo nido a tutti i bambini ricoverati, figli di dipendenti e non.

Il Progetto pilota ha ricevuto il Patrocinio del Comune di Torino.

Il Servizio educativo
Il servizio educativo è dedicato ai bambini tra i 6 ed i 36 mesi ed è fruibile anche in caso di loro trasferimento transitorio in altro reparto per esigenze terapeutiche.

La Cooperativa di animazione Valdocco, che gestisce i nidi aziendali della Banca di Torino e Moncalieri, offre un servizio con educatori specializzati ed altamente qualificati, che riceveranno una ulteriore formazione specifica fornita dall’ospedale. Il servizio sarà disponibile tutti i mesi dell’anno, dal lunedì al venerdì (festività escluse) con i seguenti orari: 10.00 – 13.00 e 15.30 – 17.30.

Il servizio educativo, compatibilmente con le esigenze di cura ed assistenza medico - infermieristica dei bambini, sarà svolto nelle loro stanze di degenza oppure nello spazio dedicato che sarà allestito nel reparto in gennaio.
Essenziale sarà la relazione tra educatori e genitori, perché accogliere i bambini vuol dire accogliere innanzitutto le loro famiglie.

Il progetto pedagogico offre la massima attenzione ai fattori di protezione psicosociale ed alle variabili dovute al disagio della malattia del bambino ed ai lunghi periodi di ospedalizzazione, fattori che possono influenzare in modo significativo il suo sviluppo e determinare difficoltà per la sua famiglia.

Obiettivi del progetto
•    Dare una risposta alle esigenze educative e di socializzazione dei bambini ricoverati, tenendo conto dei fattori negativi che possono influenzare in modo significativo il loro sviluppo.
•    Supportare i bisogni assistenziali delle famiglie, in particolare delle donne che nella maggior parte dei casi curano direttamente il bambino durante il periodo della degenza.
•    Regalare più tempo ai genitori per stare con il bimbo malato e per occuparsi dei fratelli che, di solito, vivono con grande disagio la nuova condizione della famiglia.
 
Intesa SanPaolo

16 dicembre 2016
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