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Covid. Regioni insistono: “Stop a sistema a colori e norme più semplici per le scuole”. Ecco le nuove proposte


Dagli Enti locali nuovo appello al Governo per il cambiamento delle norme sulla gestione dell’epidemia. “Serve una semplificazione importante delle regole. Dal conteggio dei malati Covid vanno tolti i ricoverati per altre patologie e vanno anche semplificate le norme per le scuole”. Domani prevista nuova sessione del tavolo con il Ministero della Salute. IL DOCUMENTO DELLE REGIONI.

25 GEN - "Superare definitivamente il sistema a colori delle zone di rischio assieme all’ esigenza che la sorveglianza sanitaria sia riservata ai soggetti sintomatici rappresentano i caposaldi di un documento che sarà inviato al Governo e che sarà una piattaforma imprescindibile per il futuro confronto fra l’Esecutivo e le Regioni. Va poi semplificata la sorveglianza nelle scuole. Sotto questo profilo per non interrompere continuamente l’attività didattica in presenza è opportuno tenere in isolamento solo gli studenti positivi sintomatici. Infine occorrerà rivedere la classificazione dei ricoveri Covid evitando di includere i pazienti positivi ricoverati per altre patologie".
 
Dai presidenti di Regione riunitisi oggi in via informale a Roma giunge un nuovo appello al Governo a cambiare le regole anche alla luce dei numeri che mostrano come la curva dei contagi abbia iniziato a piegarsi.
 
Ecco le proposte delle Regioni e Province autonome al Governo:
- superamento del sistema a colori delle zone di rischio;
 
- revisione delle misure inerenti la sorveglianza sanitaria, suddividendo tra i casi positivi asintomatici e quelli con sintomatologia correlata;
 
- sospensione del contact tracing nell’attuale contesto epidemiologico di elevata incidenza per la variante omicron, al fine di concentrare energie e risorse per un più efficace contrasto al virus;
 
- proposta di aggiornamento delle misure di isolamento dei lavoratori dei servizi essenziali con la proposta di riduzione dei giorni di isolamento (pari a 3 giorni dall’inizio dei sintomi e ulteriori 3 giorni obbligo mascherina FFP2, favorendo l’autosorveglianza);
 
- revisione e superamento dell’attuale sistema di sorveglianza nelle scuole, procedendo alla sospensione della didattica in presenza solo per i soggetti sintomatici; sospensione del contact tracing e mantenimento dell’autosorveglianza;
 
- revisione della classificazione dei ricoveri COVID, tenuto conto che al momento tutti i pazienti ricoverati, anche per altre patologie, se positivi, vengono conteggiati come ricoverati per le conseguenze da COVID;
 
- revisione della disciplina vigente che garantisca le modalità di riconoscimento della Certificazione verde rilasciata da un Paese dell’Unione Europea in corso di validità; in via transitoria, consentire l’utilizzo della Certificazione verde da Paesi esteri con una durata maggiore rispetto a quella vigente in Italia, prevedendo l’effettuazione di tamponi. 
 
“Noi proponiamo una strada verso una normalizzazione che vuol dire finirla con i tracciamenti degli asintomatici perché sono insostenibili e non danno nessun risultato, a scuola il bambino sintomatico sta a casa e gli altri possono andare in aula, classificare le ospedalizzazioni soltanto per chi è ricoverato per il covid e non con il covid ed eliminare tutti i colori”. Dice il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga.
 
“Noi con il governo abbiamo deciso di prendere delle misure che vadano a tutelare la salute dei cittadini differenziando fra vaccinati e non vaccinati pensare di mettere insieme anche una divisione territoriale ha poco senso”, aggiunge. “Domani abbiamo un incontro con il ministro Speranza anche per altre questioni ma oggi manderemo la proposta al governo”, conclude Fedriga.
 
“C'è una posizione comune delle Regioni, chiediamo una semplificazione importante delle regole Covid alla luce del quadro della pandemia: dal conteggio dei malati Covid vanno tolti i ricoverati per altre patologie e vanno anche semplificate le norme per le scuole”. Così il presidente della Liguria, Giovanni Toti, al termine di una riunione dei governatori.
 
“I presidenti delle Regioni, di vario orientamento politico sono tutti compatti: serve un salto di qualità con un adeguamento delle misure Covid all'andamento della pandemia”, ha detto il presidente della Toscana, Eugenio Giani, segnalando che “questa è un'esigenza che sente chi è vicino ai territori”.
 
“Il sistema dei colori - ha detto il presidente della Toscana - è di fatto superato dalla realtà ed è inutile. Non ha senso colorare di bianco, giallo e arancione le Regioni e mettere in difficoltà la mobilità dei cittadini e le attività produttive, dopo i grandi sacrifici fatti per vaccinarsi. Bisogna invece distinguere tra chi è vaccinato e chi non lo è. Chi è vaccinato può liberamente circolare. Sarà il green pass, sulla base della legislazione in essere, a fare la differenza e a consentire di accedere ai luoghi”.
 
“La libertà di movimento deve essere garantita alle persone che si sono vaccinate, a partire dai bambini di 5-11 anni. La richiesta di semplificazione vale, infatti, anche per la scuola - prosegue Giani -. Non si può dire che la scuola deve essere in presenza e poi bastano due positivi per mandare tutta la classe in dad e non differenziare tra chi è contagiato e chi non lo è. La didattica a distanza dovrà essere riservata ai positivi e ai non vaccinati. Anche per la scuola servono regole chiare, per consentire ai dirigenti scolastici di lavorare al meglio e alle famiglie di non sentirsi disorientate”.
 
“Tra le richieste su cui ci siamo confrontati - conclude Giani - abbiamo messo a fuoco con forza anche idee per misure strutturali in sanità, per una disciplina che regolamenti l’accesso alle professioni sanitarie: non ha più senso parlare di numero chiuso. Le Regioni devono poter assumere direttamente i nuovi medici che si rendono disponibili per le strutture di cura territoriale come saranno per esempio le case e gli ospedali di comunità”.
 
La proposta delle Regione al governo «sarà quella di superare il sistema dei colori, concentrare il tracciamento solo sui soggetti sintomatici, calcolare i ricoveri Covid escludendo i pazienti positivi in ospedale per altre patologie. Proposta che come Lombardia avevo già avanzato la scorsa settimana”. Così ha spiegato il presidente della Lombardia Attilio Fontana.
 
“Oggi le Regioni hanno preso una posizione forte rispetto alla situazione del Covid. Bisogna cambiare approccio di fronte a un cambio totale di scenario. È in corso di predisposizione un documento da inviare al Ministro Speranza”. Ha detto il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia.
 
“Bisogna applicare - ha proseguito Zaia - le direttive dell'Ecdc europeo, e quindi pensare di concentrarci solo sui soggetti sintomatici rispetto alle regole da seguire e di togliere la suddivisone della Regioni in colori, naturalmente mantenendo il monitoraggio sull'andamento dei posti letto in area medica e in terapia intensiva”. “Rispetto alle scuole - ha aggiunto il Presidente del Veneto - bisogna fare in modo che vadano in isolamento solo i ragazzi positivi sintomatici e che gli altri restino a scuola”. “Il principio generale - ha concluso Zaia - è quello della semplificazione dell'approccio prendendo atto della mutata realtà, che ci dice, ad esempio, che il contact tracing è saltato, perché con 20.000 positivi al giorno in una regione ci sono 200.000 persone da contattare. È evidente che il modello attuale non funziona, come si è visto con il caos tamponi che non ha assolutamente risolto il problema”.
 
“Tra le priorità che sottoponiamo al Governo c'è la necessità di rivedere le norme per la gestione a scuola dei casi di Covid”. Scrive su Facebook il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio.
 
“Bisogna semplificare, perché per le famiglie e il nostro sistema sanitario è molto difficile affrontare la complessità delle regole imposte a livello nazionale - aggiunge Cirio -. Chiediamo anche che ai bambini vaccinati alle elementari vengano applicate le stesse regole per continuare a seguire in presenza che ci sono per le medie e le superiori. Sui congedi parentali serve poi un intervento a sostegno dei genitori bloccati a casa per restare al fianco dei propri bambini”.
 
Dopo le vacanze di Natale il ritorno a scuola è di fatto “solo sulla carta”, perché in queste due settimane “i protocolli non hanno funzionato” e i contagi “sono aumentati in maniera esponenziale”. Per questo, “i decreti vanno rivisti il prima possibile. Non aspettare altre due settimane”. Afferma Raffaele Donini, assessore alla Sanità della Regione Emilia-Romagna e coordinatore della commissione Salute delle Regioni a livello nazionale.
 
“E’ giunto il momento di semplificare la vita a coloro che hanno completato le vaccinazioni, nel Lazio rappresentano il 63% della popolazione over 12 anni. Questi cittadini, indipendentemente dai luoghi di lavoro, studio, socializzazione, devono essere liberi senza certificazioni e tamponi. In assenza di sintomatologia tutte le attività, comprese quelle scolastiche, devono essere mantenute. Oggi le varie circolari ministeriali, soprattutto in ambito scolastico, rendono difficile la vita alle famiglie e valgono le stesse regole sia per coloro che hanno completato il percorso di vaccinazione, che per coloro che non si sono vaccinati, tutto ciò generando procedure amministrative e operative assurde. Bisogna fare la corsa al vaccino non ai tamponi. Ieri nel Lazio record assoluto di testing, oltre 150 mila. Auspico che il Governo ascolti la voce delle Regioni”. Dichiara l’Assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato.
 
Dal Governo in attesa della riunione del tavolo tecnico prevista domani arriva un’apertura. In merito alla richiesta delle Regioni di superare il sistema a colori “la trovo condivisibile. E' giusto mantenere la zona rossa ma per il resto con il Green pass direi che il sistema a colori è superato”. Lo dice il sottosegretario al ministero della Salute, Andrea Costa, intercettato da LaPresse fuori dalla Camera.

25 gennaio 2022
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