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Neonato morto al San Giovanni. Sospeso primario. Venti gli indagati


La sospensione è stata decisa “al fine di garantire il più possibile un clima di tranquillità e di assoluta proficua e sicura attività alla Uoc di Neonatologia”, come si legge nella delibera dell’Azienda ospedaliera. La Procura avrebbe iscritto nel registro degli indagati 7 medici e i 13 infermieri.

25 LUG - “Alla luce dei recenti avvenimenti” e “al fine di assicurare continuità al sistema assistenziale” e “garantire il più possibile un clima di tranquillità e di assoluta proficua e sicura attività alla Uoc di Neonatologia”, la direzione generale dell’Azienda Ospedaliera San Giovanni Addolorata di Roma ha deciso di revocare a Caterina De Carolis l’incarico ad interim di direttore di struttura complessa dell’Unità operativa complessa di Neonatologia, dove lo scorso 27 giugno si è verificato il decesso di un neonato a causa di uno scambio tra il catetere enterale per il latte materno e quello parenterale per la soluzione fisiologica. De Carolis aveva assunto l'incarico il 7 dicembre 2011, a seguito del recesso dal servizio dell'ex direttore dell'Uo Maurizio Ricci.

La decisione e le motivazioni sono contenute nella delibera firmata oggi, 25 luglio, dal direttore generale dell’Ao, Gianluigi Bracciale, che ha anche di nominare “ad interim e nelle more di un avviso pubblico, Giannantonio Cerqua, direttore del Dipartimento Dea, direttore della Uoc di Neonatologia con il precipuo compito di riorganizzare sotto il profilo logistico gestionale le attività della Uoc”. Viene inoltre affidata a Luciana Annino, direttore del Dipartimento di OncoEmatologia, il compito di “redigere protocolli e procedure diagnostico-terapeutiche, nonché procedure tecnico-organizzative del reparto” di Neonatologia e di “demandare a Cerqua e ad Annino, congiuntamente, il compito di individuare un dirigente medico quale referente per gli aspetti clinico-assistenziali”.

La morte del bimbo, ricordiamo, pur essendo avvenuta il 27 giugno è stata resa pubblica solo il 23 luglio. Immediato l’avvio immediato degli ispettori del ministero della Salute e l’intervento della Procura della Repubblica che avrebbe iscritto nel registro degli indagati, con l’accusa di omicidio colposo, 20 persone, cioè i 7 medici e i 13 infermieri che erano presenti nel reparto il giorno dell’incidente, anche se lo scambio dei cateteri sarebbe stato l’errore di una singola infermiera.

Maggiori dettagli e novità emergeranno comunque nel corso delle indagini. Anche là dove la magistratura dovesse confermare quanto già rilevato dagli ispettori del ministero della Salute, che nelle relazione consegnata ieri al ministro Balduzzi hanno riferito di una cartella clinica “lacunosa”, dove “mancano gli orari” e sono presenti “cancellature e modifiche non sempre chiaramente identificate”. Ma c’è di più anche di un esame di una relazione interna da cui “emergono suggestioni che sembrano indicare la volontà di nascondere quanto avvenuto”.
 

25 luglio 2012
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