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Lazio: Polverini, tra tagli e rivoluzioni è scontro aperto con l’opposizione sui decreti firmati


Oggi, in una seduta straordinaria del Consiglio regionale sulla sanità, si farà un nuovo passo in avanti verso quella “rivoluzione” prospettata dal presidente-Commissario della Regione, Renata Polverini. Con l’opposizione è scontro aperto sul blocco del turnover. “I cittadini del Lazio sono in balia di una maggioranza sorda e indifferente”, ha accusato il capogruppo del Pd alla Regione Lazio, Esterino Montino. “Stiamo lavorando affinché ci venga consentita una deroga”, ha risposto la governatrice.

28 LUG - Tutelare i più deboli. È questo l’intento dichiarato dal governatore del Lazio in merito ai tagli previsti per il Piano di rientro dal deficit. “Stiamo cercando in tutti i modi di evitare che i tagli per il risanamento vengano pagati dalle persone più deboli, dalle famiglie che vivono situazioni di grave disagio”. Per tutelare maggiormente le fasce più deboli, e per adeguarsi all’invecchiamento progressivo dei cittadini del Lazio, Polverini ha ribadito la necessità di potenziare l’assistenza sul territorio, ed ha annunciato la creazione dell’anagrafe delle fragilità, per affrontare in modo nuovo e più incisivo le esigenze che derivano dalle condizioni di cronicità e progressivo invecchiamento.

Tornando poi a parlare di quello che sarà il fulcro della “rivoluzione” sanitaria pianificata, l’esponente di centrodestra ha parlato di un’operazione basata sulla “trasformazione dei piccoli ospedali regionali in presidi territoriali di prossimità e sulla riconversione dei posti letto in eccesso in Rsa”, e soprattutto di una riorganizzazione delle Asl. “Bisogna procedere a una forte razionalizzazione del numero di Asl, che verrà ridotto da 12 ad 8, per giungere a 6 entro la fine della legislatura. Mentre – ha proseguito Polverini -  i presidi ospedalieri saranno inglobati nelle aziende ospedaliere più moderne e al passo con i tempi. Anche per i policlinici universitari si realizzeranno interventi di recupero di efficienza, nel pieno rispetto della qualità delle risposte assistenziali”. Proprio su questo punto ha espresso il suo entusiasmo, attraverso una nota, il consigliere regionale dell’Udc Pietro Sbardella: “Ero certo che le proposte, il lavoro progettuale e di programma portato avanti dall’Udc e sottoscritto dal Presidente Renata Polverini avrebbero avviato un giusto e funzionale ammodernamento del sistema sanitario del Lazio. Finalmente, dopo anni di battaglia, prende il via il processo di riordino che ridefinisce l’assetto funzionale delle Asl”.

Lle voci di dissenso all’interno dell’opposizione non sono però certo mancate, e diversi esponenti del centrosinistra hanno rilasciato dichiarazioni fortemente critiche riguardo i decreti firmati dalla Polverini in questi giorni.

Esterino Montino (Pd). “Il filo conduttore del programma della Polverini è molto confuso, perché anteporre la riorganizzazione delle Asl, della parte amministrativa, delle aziende ospedaliere significa aprire un contenzioso enorme. La vera emergenza non sta lì”. “La Polverini è stata perlomeno chiara in un punto - ha aggiunto commentando la relazione della presidente - Nel 2009 abbiamo un deficit di 1,421 miliardi di euro, e io ricordo che nel 2006 stavamo a 2 miliardi di euro: abbiamo abbassato la spesa di circa 600 milioni di euro nel giro di pochi anni. Questo percorso dobbiamo continuarlo a fare. Il risparmio, il controllo, la riorganizzazione della rete ospedaliera, non delle Asl - ha precisato - è un fatto primario. Altra questione mancante è l’edilizia sanitaria – ha continuato ancora Montino - un presupposto per riorganizzare i presidi e il sistema ospedaliero: non c’è neanche una parola. Non si dice nulla inoltre sul precariato e sul blocco del turn over: la vera emergenza dell’autunno e della fine dell’anno sarà il personale ospedaliero”. “"La mozione presentata da tutta l'opposizione – ha ricordato il capogruppo del Pd - prevedeva cinque impegni: la immediata discussione della proposta di legge per la stabilizzazione a costo zero di 2.500 precari (medici, infermieri, personale amministrativo, tecnici); la richiesta al Governo di sbloccare almeno il 20% del turnover; lo sblocco dei 3,5 miliardi di fondi dovuti alla Regione Lazio e congelati dal Tavolo tecnico; l'apertura dei 1.700 posti di Rsa già concordati e lo sblocco dei fondi per la costruzione dei nuovi ospedali dei Castelli, del Golfo, e di Monterotondo”.

Giulia Rodano (Idv). “La Polverini ha perso l’occasione per contrattare con il governo un diverso trattamento per la Regione Lazio - ha detto la Rodano – Siamo fortemente contrari al blocco indiscriminato del turn over che impedirà di sostituire i lavoratori che vanno in pensione anche nei servizi essenziali. Non si possono avallare tagli indiscriminati alle strutture accreditate, senza nessuna valutazione di qualità”.

Luigi Nieri (Sel). “Nel piano predisposto dal Commissario Polverini non esiste programmazione sanitaria. Sono stati commessi errori nella stesura dei decreti e predisposte misure inefficaci per la riduzione del disavanzo sanitario, con conseguenze pesantissime per i cittadini del Lazio”. È quanto ha dichiarato, in una nota, il capogruppo di Sinistra Ecologia Libertà, ex assessore al bilancio della giunta Marrazzo.
 
Giovanni Rodriquez

28 luglio 2010
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