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Salute e sicurezza sul lavoro in sanità: Federsanità, è possibile puntare al rischio “zero”? Quale responsabilità per i manager?


Formazione, vigilanza interna ed individuazione del preposto, aspetti di interesse medico in tema di responsabilità del datore di lavoro: queste le priorità emerse dal dibattito emerso nel convengo promosso oggi a Roma da Federsanità con giuristi, avvocati, medici legali e istituzioni

19 MAG -

Si è svolto oggi a Roma presso la Sala Folchi dell’Azienda Ospedaliera San Giovanni Addolorata l’evento, organizzato da Federsanità, dal titolo “Salute e sicurezza sul lavoro in sanità: è possibile puntare al rischio “zero”? Quale responsabilità per gli organi di vertice?”.

I lavori, organizzati nell’ambito delle attività formative di Federsanità Academy per tutte le aziende sanitarie ed ospedaliere associate, sono stati incentrati partendo da quanto evidenziato dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro lo scorso 18 febbraio nelle “Linee Guida” pubblicate proprio per la gestione della salute e sicurezza sul lavoro nelle organizzazioni sanitarie.

“In un contesto nel quale la pandemia di COVID-19 continua ad esercitare delle forti pressioni sul personale sanitario, l’Organizzazione internazionale del lavoro (OIL) ha pubblicato nuove indicazioni per l’elaborazione e l’attuazione di programmi più efficaci di salute e sicurezza sul lavoro per il personale sanitario. Tali programmi – ha detto la Presidente di Federsanità e Direttore generale dell’AO San Giovanni Addolorata - dovrebbero abbracciare tutti i rischi professionali, quelli di infezioni, ergonomici, fisici, psicosociali. L’ulteriore punto sul quale oggi stiamo insieme riflettendo è la definizione dei ruoli che i governi, i datori di lavoro, i lavoratori e i servizi sanitari dovrebbero svolgere nel promuovere e proteggere la salute, la sicurezza e il benessere degli operatori sanitari. L’investimento continuo in formazione, il monitoraggio e la collaborazione sono essenziali per l’attuazione e il successo dei programmi”.

I lavori, moderati da Cesare Fassari Direttore di Quotidiano Sanità, sono stati introdotti da Gennaro Gaddi, Direttore Generale Salute e Sicurezza sul Lavoro Ministero del Lavoro, Michele Lepore, docente straordinario di Diritto delle Politiche Sociali e del Lavoro,  che ha focalizzato l’attenzione sull’art.13 della legge 215/2021 in materia di vigilanza, Patrizio Rossi, Sovrintendente Centrale Sanitario INAIL che ha relazionato sul tema del COVID 19 come infortunio professionale in sanità, con un approfondimento sul problema della “origine professionale” e la responsabilità del datore di lavoro (e dell’organizzazione), Domenico Della Porta, referente nazionale di Federsanità Salute e Sicurezza sul lavoro per gli operatori sanitari, che ha evidenziato il tema del rischio contagio o rischio contatto in sanità con particolare riferimento alla gestione della prevenzione di fronte alle interferenze, all’addendum al DVR e al “pericolo grave, immediato e inevitabile”. Infine due testimonianze giuridiche: l’avvocato penalista Nicola Madia, che è intervenuto sul tema del regime di responsabilità penale della struttura sanitaria e il meccanismo di imputazione e l’avvocato Umberto Ambrosoli, dello Studio Isolabella, in particolare sulla responsabilità degli organi di vertice in sanità durante la pandemia da Covid 19 con il caso del Pio Albergo Trivulzio di Milano.

Gli atti del Convegno saranno presto disponibili su Quotidiano Sanità.

 



19 maggio 2022
© Riproduzione riservata

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