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Dl Aiuti bis. Regioni chiedono interventi contro il caro energia che pesa su sanità


Appello dei presidenti di Toscana ed Emilia Romagna. Giani: “Per la Toscana prevediamo 117 milioni di costo in più per i nostri 45 ospedali, i nostri distretti, i nostri presidi ospedalieri, visto l'aumento del costo dell'energia”. E la Sardegna ricorre al Tar Lazio contro il decreto energia con l'accusa di violare il principio di "insularità".

29 LUG -

“Io e il presidente dell'Emilia Romagna Stefano Bonaccini abbiamo fatto un appello al presidente Draghi perché il prossimo decreto aiuti bis abbia una risposta in termini di sostegno all'attività delle Regioni”, dichiara il presidente della regione Toscana, Eugenio Giani, riferendosi ai maggiori costi dell'energia che ricadono nel servizio sanitario.

“Visto che – spiega Giani – chi ha un sistema sanitario pubblico come la Toscana e l'Emilia Romagna le deve pagare tutte. Per la Toscana prevediamo 117 milioni di costo in più per i nostri 45 ospedali, i nostri distretti, i nostri presidi ospedalieri, visto l'aumento del costo dell'energia”.

"Si crea una vera e propria santa alleanza fra Toscana ed Emilia Romagna – evidenzia Giani -, innanzitutto sulla sanità perché noi dobbiamo dare un servizio ai cittadini e per farlo abbiamo bisogno che il governo faccia quello che che è stato detto durante la pandemia quando si diceva che dopo non sarebbe più stato come prima. Invece - continua Giani - mi sembra che sia peggio di prima perché soldi che vengono dati sono sempre di meno in quanto dal 31 marzo scorso il problema dei costi per il Covid è tutto sulle Regioni, non c'è più il generale Figliuolo e non ci sono più risorse aggiuntive che vengono date, tutto deve essere assorbito dal servizio sanitario regionale".

Per Giani "è evidente che poi quando viene chiesta l'assunzione di più personale per i pronto soccorso o per abbattere le liste d'attesa noi dobbiamo scegliere. Ma non è giusto per il bene dei cittadini che un presidente di Regione debba scegliere se mettere le risorse sul Covid sguarnendo magari le liste d'attesa o i pronto soccorso, o fare il contrario".

Sul tema interviene anche la Sardegna che ha presentato un ricorso al Tar del Lazio contro il decreto energia.

Per il Presidente della Regione Christian Solinas, il decreto “non tutela il diritto dei sardi ad avere una soluzione definitiva e strutturale al problema energetico, tale da poter garantire un futuro adeguato al territorio e al sistema produttivo”.

“Questo decreto, dice il Presidente, mortifica la nostra autonomia energetica e condanna la Sardegna a sopportare nuovi handicap oltre a quelli subiti fino ad oggi, che hanno determinato per noi un costo dell'energia più alto, mediamente del 30%, rispetto al resto del Paese”.

“Avevo anticipato la nostra posizione, e atteso invano un correttivo che non è arrivato. Di qui, dice il Presidente Solinas, la ferma decisione di opporci in ogni sede, nell'interesse dei Sardi”.

Questi i motivi della impugnazione: violazione del principio di leale collaborazione, assenza di una previa intesa con la Regione in ordine a interventi strutturali che riguardano la vita dei cittadini e delle imprese, violazione del principio di uguaglianza con una chiara disparità di trattamento tra i cittadini sardi e quelli delle altre Regioni.

Per Solinas il decreto esprime “una violazione del principio di insularità, sancito solennemente dal voto finale del Parlamento sulla modifica costituzionale”.



29 luglio 2022
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