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Il Bambino Gesù si traferisce all’ex Forlanini? Ospedale, Governo, Regione e Comune sembrerebbero d’accordo ma a decidere sarà il nuovo Esecutivo dopo le elezioni

di Lucia Conti

L'attività dell’ospedale pediatrico è in costante crescita e questo richiede sempre nuovi spazi. Lo sguardo sarebbe caduto sull’ex Forlanini di Roma, struttura abbandonata e in stato di completo degrado da anni, ma di ampia metratura e meglio inserita nel contesto urbano rispetto alla sede storica del Bambino Gesù al Gianicolo. Il progetto è ancora alle fasi iniziali, ma l’interesse è concreto. Tanto che nei prossimi giorni Ospedale pediatrico, Governo, Regione e Comune firmeranno un memorandum da condividere con il futuro Governo. C'è però chi storce il naso

19 SET - L’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma potrebbe trasferirsi negli spazi dell’ex ospedale Forlanini. E' solo una ipotesi, ma l’interesse è concreto e il confronto tra Ospedale pediatrico, Governo, Regione e Comune è già stato avviato. La strada per l’accordo (se mai ci sarà) è comunque ancora lunga. A complicare le cose è arrivata nel frattempo anche la crisi di Governo, tanto che le parti in causa avrebbero deciso di firmare, nel prossimi giorni, un memorandum da condividere poi con il futuro Governo, in modo da chiedere di riprendere il discorso dove si era interrotto, visto che aveva visto già le parti manifestare consenso.

La questione è questa: l’attività dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù continua a crescere, tanto da avere costretto la direzione a cercare nuovi spazi per erogare le sue prestazioni. Sono state aperte nuove sedi, anche fuori Roma, e negli scorsi anni tutte le attività ambulatoriali sono state trasferite dalla sede sul colle del Gianicolo in nuovi spazi nel quartiere San Paolo nei pressi dell’omonima basilica. Questo, però, non ha risolto il problema. Nella storica sede di Sant’Onofrio al Gianicolo sono infatti rimasti altri importanti ambiti di assistenza, come le degenze, e la necessità di spazi resta più viva che mai. Insomma, il Bambino Gesù è un’eccellenza a livello mondiale, ma la sua sede principale non risponde più alle caratteristiche richieste a un ospedale moderno. Gli spazi sono pochi, anche introdurre un nuovo macchinario può diventare un problema. Non è quindi un segreto che la direzione fosse alla ricerca di una soluzione che consentisse all'ospedale di continuare a crescere e svilupparsi e di essere al pari di altri importanti centri internazionali.

Per un ospedale attento non solo alla clinica, ma anche alla persona, le dimensioni delle stanze sono un requisito importante, è parte essenziale della qualità dell'assistenza.  Se poi si considera che accanto a un bambino malato c’è sempre una famiglia, è più che comprensibile il desiderio del Bambino Gesù di avere a disposizione aree interne ed esterne più adeguate ai bisogni. Lo sguardo, dunque, sarebbe caduto sull’ex Forlanini, anche in considerazione della sua vicinanza ad altre strutture sanitarie come il San Camillo e lo Spallanzani. Quello che andrebbe a nascere sarebbe, dunque, una sorta di super polo sanitario.

Ora si cercherà di tradurre le intenzioni in studi di fattibilità e quindi in realtà. La strada, però, potrebbe essere lunga. Anzitutto perché l’ospedale Bambino Gesù è un'entità di diritto privato che appartiene alla Santa Sede, quindi bisognerà capire quali saranno i termini che consentiranno all’ospedale di trasferirsi all’ex Forlanini. Il progetto, inoltre, richiederà enormi (e costosissimi) investimenti per le condizioni in cui versa oggi l’ex Forlanini, chiuso definitivamente nel 2015 (con il trasferimento sue funzioni nei vicini ospedali San Camillo, sulla Gianicolense, e Spallanzani, sulla Portuense). Tanto che quando nel 2020 si iniziò a cercare spazi per i posti letto per i pazienti Covid-19 e qualcuno lanciò l’idea di trasformare il Forlanini in una struttura fulcro per affrontare la lotta contro la pandemia, l’assessore regionale alla Salute, Alessio D’Amato, si affrettò a definire la proposta “strampalata e senza senso” perché “riattivare una struttura come il Forlanini richiederebbe mesi, forse anni”.

Successivamente scesero in campo anche i dieci direttori di struttura complessa dell’Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini che compongono il Collegio di Direzione della struttura romana, per rispondere a chi sosteneva la riattivazione del Forlanini. “Chi oggi - quasi non curante del grave momento che l’intero Paese sta vivendo sotto il profilo sociale, economico e soprattutto sanitario - chiede la riapertura del Forlanini lo fa non conoscendo sia lo stato attuale del Presidio, né i principi sui quali oggi si basano i progetti di realizzazione di moderni e funzionali plessi ospedalieri”, scrivevano a marzo 2020. La struttura, negli anni, è diventata anche rifugio di senza tetto e tossicodipendenti. 

Certo, la lotta al Covid si viveva giorno dopo giorno, ora dopo ora. Non c’era tempo per progetti ad ampio raggio. Il trasferimento del Bambin Gesù in quegli spazi avverrebbe ora in condizioni completamente diverse. Qualcuno, però, già storce il naso. Come Massimo Martelli, già primario di Chirurgia toracica del Forlanini, di cui è stato anche commissario straordinario, che dalle pagine di Facebook commenta: "Carissimi amici, come si vede, l’aria delle elezioni ha fatto cambiare idea alla Regione Lazio!!!!! L’ospedale FORLANINI, per il quale in oltre 118.000 avete firmato la mia petizione di marzo 2020, allora secondo Zingaretti e Co. “era deserto già negli anni ‘90….. Siamo nel 2020, stiamo parlando di una struttura degradata, fatiscente..”così rispondeva la Regione alla mia petizione. Mi chiedo allora e soprattutto vi chiedo come mai oggi ci si può trasferire l’ospedale BAMBINO GESU’???Se la struttura è così degradata stiamo dando una fregatura al Vaticano!! Ma L’ avvicinarsi delle elezioni tra una settimana ha fatto miracoli ed oggi la struttura che sarebbe servita ai cittadini in un momento di pandemia nel 2020 , oggi per incanto è tornata ad essere idonea e non più pericolosa!!!”.




Lucia Conti

19 settembre 2022
© Riproduzione riservata

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