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Veneto, Lombardia e Piemonte. Confronto sul futuro della sanità il 22 ottobre a Verona


Le tre Regioni saranno protagoniste della giornata promossa dalla Fondazione sicurezza in sanità no profit. Governatori e assessori alla Sanità si confronteranno sugli ultimi provvedimenti normativi nazionali, quali la spending review ed il decreto sulla tutela della salute.

20 OTT - Veneto, Lombardia e Piemonte a confronto per tracciare il futuro della sanità territoriale alla luce degli ultimi provvedimenti normativi nazionali, quali la spending review e il decreto sulla tutela della salute. Sarà questo il tema del convegno promosso dalla Fondazione Sicurezza in Sanità no profit e realizzato con il contributo di Abbott, che si svolgerà il prossimo 22 ottobre a Verona e sarà rivolto a dirigenti di Assessorati alla Sanità, a Direttori Generali, Direttori Sanitari, Direttori Amministrativi di Aziende sanitarie pubbliche, a dirigenti di strutture private e a medici.

L’iniziativa nasce dalla necessità di un confronto fra queste tre Regioni sulle modalità di coniugare compatibilità economico-finanziaria ed offerta dei servizi sanitari ai cittadini e di come tutto ciò renda indispensabile l'innovazione nei percorsi di cura ed assistenziali.

Mentre a livello nazionale continuano a profilarsi pesanti tagli che solo per il Veneto potrebbero significare 900 milioni di euro in meno, il presidente della Regione, Luca Zaia ha chiarito: "Il nostro nuovo Piano Socio-Sanitario, approvato lo scorso giugno, costituirà di fatto una spending review virtuosa, senza tagli ma con riorganizzazioni e riforme il cui obiettivo è rispondere, a diversi livelli, a tutte le specifiche esigenze di salute, portando le cure più vicino al cittadino".
Tra le scelte strategiche del Piano spiccano la riorganizzazione della rete ospedaliera; il potenziamento della medicina sul territorio; l’informatizzazione; l’integrazione tra il sociale e il sanitario, caratteristica storica del welfare veneto; l’assistenza farmaceutica; il rilancio della prevenzione.
In particolare l'informatizzazione delle strutture sanitarie consentirà un risparmio annuo di 72 miloni di euro, evitando al cittadino spostamenti anche durante l'orario di lavoro e code agli sportelli.

Sempre in relazione alla spending review, il Piemonte si è mosso per tempo, razionalizzando il proprio sistema sanitario, con scelte oculate per garantire comunque un'alta qualità dei servizi ai cittadini.
Il Presidente della Regione, Roberto Cota ha affermato: “Il nuovo Piano Socio-Sanitario regionale, approvato la scorsa primavera, segna una svolta importante: il Piemonte sceglie un suo modello di organizzazione sanitaria, per avere un sistema moderno ed efficiente che faccia funzionare gli ospedali in rete, secondo il criterio dell’intensità di cura, insieme ad una sanità di territorio sempre più vicina alle esigenze dei cittadini”. “Con la nuova organizzazione del sistema - ha concluso - sarà inoltre possibile tenere sotto controllo la spesa sanitaria e sono soddisfatto che i primi risultati in questo senso siano già stati conseguiti”.
La riforma ha attuato la centralizzazione dei servizi con la costituzione di 6 Federazioni, società consortili in capo alle quali sono state messe a fattor comune numerose attività (acquisti, stoccaggio, distribuzione ecc.), fino ad oggi svolte singolarmente da ciascuna delle 19 aziende sanitarie regionali, generando così grossi risparmi sui volumi aumentati per “effetto scala”.
È stata inoltre prevista la riorganizzazione, secondo un modello hub and spoke, dell’attuale rete ospedaliera (57 ospedali) con una gerarchizzazione delle funzioni in ospedali di riferimento, cardine e di prossimità.
Ulteriori elementi fondanti della riforma sanitaria sono il rafforzamento del Servizio di Emergenza 118, la riorganizzazione dei Dea e dei Pronto soccorsi e il potenziamento del sistema informativo regionale tramite l’adozione generalizzata del fascicolo sanitario elettronico e della telemedicina.

Quali sono invece le misure adottate in Lombardia? Potenziamento dei servizi territoriali di assistenza per la cura della cronicità per evitare inutili ricoveri in ospedale; attivazione di strutture di ricovero intermedie tra l’ospedale e il domicilio; un forte investimento nelle nuove tecnologie, per assicurare ai cittadini maggiore facilità di accesso ai servizi (consultazione da casa degli esiti degli esami). Regione Lombardia ha inoltre provveduto al riordino del proprio servizio di Emergenza   Urgenza extraterritoriale attraverso la creazione dell’Azienda Regionale per l’Emergenza Urgenza e l’attivazione del NUE112 prima esperienza a carattere regionale su tutto il territorio nazionale.
Ha provveduto inoltre ad introdurre il nuovo modello organizzativo delle funzioni ospedaliere e territoriali in rete per patologia e funzione; ha siglato accordi bilaterali con le Regioni Europee nell’ottica di creare la Macroarea sanitaria dell’Europa delle Regioni alleate quale piattaforma di sviluppo tecnologico sanitario. Sono questi alcuni dei punti principali contenuti nel Piano SocioSanitario Regionale 2010-2015 .
Tra le novità: l’introduzione del fascicolo elettronico che conserverà la storia del singolo paziente e una maggiore integrazione tra i sistemi informatici di farmacie, medici, pediatri, ospedali e aziende sanitarie, in modo da velocizzare lo scambio dei dati.
“È un programma – ha spiegato il presidente della Regione, Roberto Formigoni – che conferma i principi basilari del nostro sistema (centralità della persona e libertà di scelta) in una prospettiva di forte innovazione sia da un punto di vista organizzativo, sia da un punto di vista tecnologico".

Partendo da queste considerazioni, al convegno di Verona si dibatterà sui seguenti temi: "Le innovazioni di sistema possibili", "Integrazione Ospedale-Territorio, "Qualità delle cura e dell'assistenza: formazione e ricerca"; "Fascicolo sanitario elettronico e sanità elettronica"; "Sistemi di prevenzione del rischio in sanità".
 

20 ottobre 2012
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