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Puglia. Sì alla riorganizzazione della rete dei consultori


"Un fondamentale passo in avanti per la tutela della salute delle donne". Così l'assessore Attolini, ha commentato l'approvazione della delibera che crea una rete territoriale composta da 98 strutture qualificate come Consultori Familiari propriamente detti e da 65 Consultori Familiari di Base.

28 DIC - “Con la delibera sulla riorganizzazione della rete dei consultori pugliesi, che sarà approvata domani mattina in Giunta, compiamo un ulteriore e fondamentale passo in avanti nella definizione di percorsi di tutela della salute delle donne, attraverso il potenziamento del ruolo dei consultori e una più ragionata e funzionale distribuzione sui territori. I consultori diventeranno, in questo modo, organismi di promozione attiva di salute, di prevenzione e di consapevolezza”. L’assessore alle Politiche della Salute, Ettore Attolini, ha espresso la propria soddisfazione per il lavoro congiunto svolto dall’Assessorato alle Politiche della Salute e dall’Assessorato al Welfare, che ha condotto alla realizzazione di un documento di riorganizzazione della rete dei consultori, per garantire l’offerta attiva di servizi alle donne, in ogni area della Puglia.
 
 “Abbiamo elaborato -  ha proseguito Attolini - un modello organizzativo (sulla scorta di un precedente documento elaborato dall’Assessorato alle Politiche della Salute) più funzionale che aggiorna la rete dei consultori. Fino ad oggi avevamo una rete disomogenea e non equamente distribuita sul territorio, composta da tante piccole realtà consultoriali, non completamente equipaggiate e rispondenti alle necessità delle donne. Il nuovo modello che vogliamo realizzare, invece, si sostanzia in una rete regionale composta da 98 strutture qualificate come Consultori Familiari propriamente detti e da 65 Consultori Familiari di Base. I Consultori Familiari - ha proseguito - dovranno assicurare sul territorio l’offerta attiva dei progetti previsti dal Progetto Obiettivo Materno Infantile, integrata dalla promozione ed il miglioramento della qualità, della sicurezza e dell’appropriatezza degli interventi assistenziali nel percorso nascita e per la riduzione del taglio cesareo.
 
I Consultori Familiari si occuperanno quindi di strutturare l’integrazione territorio-ospedale per realizzare la gestione consapevole della gravidanza, del parto, dell’accompagnamento alla nascita o della interruzione volontaria e consapevole della gravidanza. In questo modello il Consultorio viene individuato quale luogo per la continuità assistenziale alla donna e al neonato. I Consultori Familiari di Base avranno il compito di rispondere alle richieste dell’utenza spontanea, in collegamento diretto con i Consultori propriamente detti della zona. Avranno inoltre il compito di organizzare l’offerta attiva e i relativi progetti sul territorio di competenza. Inoltre, i Consultori di Base potranno continuare le attività consultoriali solo in offerta attiva di servizi, avvalendosi di Equipe consultoriali mobili provenienti dai Consultori propriamente detti di riferimento.
 
Il progetto prevede anche il potenziamento dei Consultori interdistrettuali, individuati dalle Asl fra i Consultori propriamente detti, in relazione a tematiche di specifico interesse, tenuto conto del fabbisogno di prestazioni e delle specifiche competenze ed esperienze già acquisite dagli Operatori. I Distretti Sociosanitari, d'intesa con gli Ambiti territoriali e in sede di Coordinamento Istituzionale, definiscono le tematiche a valenza sociale di competenza dei Consultori interdistrettuali e le relative formule organizzative.
 
“Questa delibera – ha continuato Attolini - si inserisce, quindi, nel solco tracciato da decisioni precedentemente assunte dalla giunta pugliese per il potenziamento e il miglioramento della qualità dell’assistenza alle donne, proseguito con la ridefinizione dei punti nascita, in coerenza con quanto previsto dalle 'Linee di indirizzo per il percorso nascita' che prevede ulteriori passi che saranno compiuti nel prossimo anno. L’obiettivo è quello di tutelare la salute della donna, attraverso percorsi di consapevolezza della maternità voluta, elaborando percorsi di supporto e miglioramento del percorso nascita, e della maternità non voluta, offrendo assistenza alle donne che intendano interrompere consapevolmente la gravidanza.”

“Un ulteriore motivo di soddisfazione – ha concluso l'asse store – deriva dal ruolo centrale e di primo piano che ha avuto l’Osservatorio Regionale permanente sulla salute ed il benessere delle donne nell’elaborazione di questo progetto che rende il Servizio Sanitario pugliese un vero e proprio baluardo per la tutela del diritto alla salute e all’assistenza delle donne.”

28 dicembre 2012
© Riproduzione riservata


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