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Roma. Assistenza domiciliare, riforma estesa a tutto il territorio dal 1° marzo


Abbattimento del 25% delle liste d’attesa; ‘tracciabilità’ del piano di intervento e ‘trasportabilità’ del sistema di intervent per gli assistiti da un Municipio ad un altro. Sono questi gli obiettivi previsti dalla nuova riforma già sperimentata in 4 municipi e presto estesa a tutti i cittadini residenti.

09 GEN - Circa 1.500 persone assistiti in più grazie all’abbattimento del 25% delle liste d’attesa; ‘tracciabilità’ del piano di intervento e ‘trasportabilità’ del sistema di interventi previsti per gli assistiti da un Municipio ad un altro; ‘bisogno’ come unico parametro per avviare una forma di assistenza a misura dell’utente. Sono questi gli obiettivi che, a risorse invariate, sono previsti dalla nuova riforma del sistema dell’assistenza domiciliare che comprende disabili e anziani.

La riforma, che si estende all’intero territorio capitolino dopo la fase sperimentale in quattro municipi e permetterà dal 1° marzo a tutti i cittadini residenti a Roma di usufruire delle nuove modalità di erogazione dei servizi, è stata presentata stamattina in conferenza stampa nella sala dell’Arazzo in Campidoglio dal Vice Sindaco di Roma con delega alle Politiche Sociali, Sveva Belviso, e dal Collaboratore del Sindaco alle Politiche sulla disabilità, Michele Colangelo. Obiettivo della riforma, i cui principi sono contenuti nel nuovo Piano regolatore sociale approvato dalla Giunta capitolina il 12 ottobre 2011, è quello di modificare strutturalmente l’assistenza domiciliare che, a partire dal ‘bisogno’ dell’utente, intende focalizzarsi sulla qualità dei servizi erogati, garantita anche dalla formazione continua degli operatori.

Nell’ottica di una maggiore equità sociale, attraverso procedure omogenee di presa in carico degli assistiti che garantiscano interventi ‘su misura’ e tramite l’introduzione di costi standard per il controllo e la programmabilità della spesa, l’Amministrazione capitolina intende abbattere la disomogeneità di budget e di indicatori per la presa in carico presente tra i Municipi, introducendo altresì nuove forme di intervento, come l’assistenza indiretta, grazie alla quale il budget stabilito per l’intervento potrà essere autogestito dalle famiglie con il controllo dell’amministrazione; il pacchetto di assistenza familiare (interventi  per 2 o più anziani o disabili conviventi); attività di gruppo per forme di disagio di media gravità. Attraverso la molteplicità e la flessibilità degli interventi previsti, e l’individuazione dei budget individuali standard stabiliti in relazione al ‘bisogno’ dell’utente, sarà così possibile creare piani di interventi ‘su misura’ dei cittadini assistiti.

Altre due componenti indispensabili che caratterizzeranno gli interventi saranno la loro tracciabilità, attraverso un sistema informatico di controllo utilizzato dall’operatore, dall’utente (o dal proprio familiare di riferimento) e dal responsabile municipale del Piano, e la loro ‘trasportabilità’ da un Municipio all’altro, trasferendo le autorizzazioni di accesso  nel Municipio di destinazione con un Nulla Osta amministrativo.

“Abbiamo rivoluzionato il sistema dell’assistenza domiciliare per anziani e disabili - ha commentato il Belviso - dopo anni di lavoro abbiamo prodotto un’innovazione che da un lato consente di migliorare la qualità dell’assistenza e, dall’altro, permette a più persone l’accesso ai servizi, mantenendo invariati i costi”.

“Tale riforma - ha Colangelo - è all’avanguardia tra le esperienze europee per quanto riguarda i servizi multi integrati offerti, e la più avanzata in Italia in termini di autodeterminazione e diritto di scelta dell’utente. Una riforma di questo tipo, che catapulta di colpo la nostra città tra le elite europee per i progetti sociali, determina una trasformazione culturale unica. Grazie alla multi direzionalità degli interventi e alla concentrazione sul ‘bisogno’ come indicatore essenziale, l’assistenza domiciliare così concepita darà di nuovo dignità alle persone - ha concluso - gli utenti potranno riappropriarsi finalmente del loro diritto di vivere il proprio tempo insieme agli altri”.

09 gennaio 2013
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