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Abruzzo. Pediatri: “Sulle vaccinazioni non abbassiamo la guardia”


Per i pediatri serve una corretta informazione sia per evitare allarmismi e preoccupazioni sulle vaccinazioni in rapporto alla salute dei bambini. Occorre diffondere la cultura della prevenzione delle malattie infettive che ancora oggi riconosce nelle vaccinazioni uno dei cardini fondamentali.

28 GEN - Occorre organizzare incontri aperti con la popolazione per continuare a diffondere la cultura della prevenzione delle malattie infettive che ancora oggi riconosce nelle vaccinazioni uno dei cardini fondamentali. Le malattie infettive, infatti, ancora non sono state debellate, in Abruzzo nel 2011 si sono rilevati 63 casi di morbillo con un’incidenza del 50% tra 25 e 65 anni, tra i non vaccinati o tra coloro che hanno fatto una sola dose.
 
È quanto emerso dal Convegno regionale sulle “Vaccinazioni in età pediatrica”promosso dalla Pediatria territoriale, che ha visto pediatri di famiglia, igienisti a confronto su vaccinazioni e benefici riferibili ad una corretta pratica vaccinale.
 
Nel corso dei lavori, aperti da Piero Di Saverio, Segretario regionale Fimp Abruzzo, è emersa la necessità di fornire una corretta informazione alla popolazione sia per evitare allarmismi e preoccupazioni sulle vaccinazioni in rapporto alla salute dei bambini sia per mettere in condizioni le famiglie di poter effettuare una libera scelta e consapevole.
Come ha rilevato Giovanni Gabutti, Ordinario di Igiene presso l’Università di Genova, sono molte le evidenze scientifiche che sottolineano la necessità dei richiami vaccinali negli adolescenti per prevenire in adulti ed anziani malattie infettive apparentemente debellate (differite e polio) e per le quali, nel tempo, si perde la protezione. Un esempio il morbillo: la pediatra Elisabetta Franco ha ribadito come ancora oggi non sia stato debellato nel nostro paese, per questo è necessario aumentare le coperture vaccinali verso questa malattia infettiva che continua a circola tra adulti e bambini.
 
Pediatri, igienisti e referenti delle categorie interessate hanno quindi convenuto, infine, sulla necessità di dover organizzare opportuni incontri aperti alla popolazione per continuare a diffondere la cultura della prevenzione delle malattie infettive che ancora oggi riconosce nelle vaccinazioni uno dei cardini fondamentali.

28 gennaio 2013
© Riproduzione riservata

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