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Toscana. Lazzeri: "I ticket aggiuntivi per fasce Isee favoriscono sanità low cost"


Il consigliere regionale di Più Toscana, commentando i dati sui ticket dell'Asl 10 aggiornati a gennaio, ha sottolineato che in alcuni casi "si sono registrati incrementi fino a 20 euro" e che a pagare i ticket "è soltanto il 44% dei fiorentini".

12 MAR - “I ticket aggiuntivi per le fasce Isee sono stati un grande flop e hanno favorito lo sbarco della sanità low cost anche a Firenze”. La denuncia arriva da Gian Luca Lazzeri, consigliere regionale di Più Toscana e membro della commissione Sanità. I dati sui ticket dell’Asl 10 aggiornati a gennaio rappresentano “una fuga verso i saldi” e in alcuni casi si registrano incrementi di 20 euro.

La lettura delle tabelle indica che a pagare i ticket è stato solo il 44% dei fiorentini, per un totale di 811.303 pazienti. La percentuale dei paganti in Toscana scende al 36%, con poco più di 4 milioni di pazienti non esenti.  In pratica, chi ha un reddito superiore ai 36.000 euro cerca rifugio nel privato – ha commentato Lazzeri - dove la certezza e la rapidità dei tempi d’attesa ora si coniuga con prezzi inferiori a quelli del sistema sanitario regionale. Ma a incidere sulla fuga verso il low cost sono anche i tempi d’attesa. Si pensi che per un holter cardiaco si può aspettare  quasi 8 mesi, per un ecodoppler oltre 200 giorni mentre per una colonscopia si arriva a 100 giorni”.

Il consigliere regionale ha quindi sottolineato che fra le diagnosi in saldo sono finiti  esami come una Moc, la fotografia computerizzata per la diagnosi dell’osteoporosi in offerta a 29 euro anziché 149, quasi la metà di quanto chiesto dall’Asl, ma anche un check up medico standard con esame delle urine e analisi del sangue a 29 euro invece di 96.

“Passando in rassegna gli standard del Piano sanitario regionale, a balzare agli occhi nella Asl fiorentina è il fatto che, a fronte delle oltre 5mila prenotazioni per un’ecografia dell’addome superiore registrate da gennaio a agosto 2012, solo la metà siano state fatte entro un mese. Per quanto riguarda l’ecografia ostetrico ginecologica, invece, solo il 34% delle prenotazioni sono state evase.  Risultato? 50 giorni di attesa in media. Costi e attese del nostro sistema sanitario sono spropositati rispetto ai reali, sterilizzati dai costi di una macchina burocratica a rischio elefantiasi. Morale della favola? Groupon e simili – conclude Lazzeri – battono una Asl zavorrata dai tempi d’attesa e burocrazia”.
 

12 marzo 2013
© Riproduzione riservata

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