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Costi standard: Polverini, “Una Regione in deficit rientri nel benchmark”. Fazio: “Impossibile”


Calcolare i costi standard sulla base della spesa di due Regioni virtuose e di una Regione in disavanzo. È quando chiede la presidente del Lazio, Renata Polverini, secondo la quale utilizzare tre Regioni virtuose per il benchmark rischia di portare i costi standard a livelli insostenibili per le Regioni con i piani di rientro. Per il ministro della Salute Fazio è un’ipotesi “impossibile” e in “antitesi” con lo stesso concetto di costo standard.

28 SET - “Se noi partiamo dal principio che il costo standard si attesta solo su Regioni in attivo sul piano sanitario, è chiaro che tagliamo definitivamente le gambe alle Regioni con piano di rientro. Per questo chiediamo che tra le Regioni da prendere in considerazione come benchmark, una sia scelta tra le Regioni sottoposte al piano di rientro. Non farlo significherebbe abbandonare al loro destino metà dei cittadini italiani”. Così la presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, ha chiarito a Quotidiano Sanità la proposta avanzata nel corso di un convegno svolto stamani alla sede della Regione, alla presenza del ministro della Salute Ferruccio Fazio, dei colleghi-presidenti di Regione Giuseppe Scopelliti (Calabria) e Michele Iorio (Molise), e dei sub commissari per i piani di rientro di Abruzzo e Campania, Giovanna Baraldi e Giuseppe Zuccatelli.

Ma costi standard significa “spesa virtuosa”, come è possibile inserire nel benchmark la spesa di una Regione che registra inefficienze? “Qui parliamo di diritto alla salute – ha risposto Polverini a Quotidiano Sanità -, quindi al di là di quel che una parola significa, occorre tener conto della realtà di alcune Regioni e degli strumenti che quelle Regioni hanno messo in campo per recuperare i disavanzi. Ma pur dando il massimo, avremo bisogno di qualche anno per arrivare al pareggio del bilancio. E i costi standard non possono essere calcolati in modo fisso e definitivo. Credo invece – ha concluso Polverini – che bisognerebbe pensare a una fase iniziale in cui il metodo di definizione dei costi standard tenga conto delle difficoltà di alcune Regioni, e poi ricalcolare i costi standard man mano che i bilanci delle Regioni in difficoltà andranno ad allinearsi a quelli delle Regioni in equilibrio. Occorrono simulazioni e poi verifiche. Non possiamo correre il rischio che il federalismo spacchi in due il Paese lasciando le Regioni del Sud senza possibilità di curarsi”.

La proposta della presidente del Lazio ha trovato tuttavia la strada sbarrata dal ministro della Salute, Ferruccio Fazio, che intervenendo al convegno ha definito “impossibile” l’ipotesi che una Regione sottoposta a Piano di rientro risulti essere anche benchmark. “Sarebbe in antitesi con la definizione di costi standard, che significa spesa virtuosa e appropriata”. Secondo il ministro si può ragionare su un “accompagnamento”, ma “non possiamo abbandonare il concetto dei costi standard, perché è proprio su questo principio si basa il risanamento”. Fazio non esclude però che tra le Regioni benchmark possa essere scelta una Regione del Sud, “ma in questo caso si tratterà della Basilicata”.
 
 
L.C.

28 settembre 2010
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