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Toscana. Marroni sui ticket: “Li ha voluti Berlusconi, basta sciacallaggio politico”


L'assessore al diritto alla Salute ha replicato così ai consiglieri dell'opposizione cheoggi  hanno protestato davanti i cancelli del Careggi contro il contributo di 10 euro per la digitalizzazione delle procedure di diagnostica per immagini. "Siamo stati obbligati ma abbiamo tutelato  le fasce deboli".

15 MAR - “Voglio ricordare che siamo stati obbligati a introdurre nuovi ticket, nell’estate 2011, dalla manovra del governo Berlusconi (D.L. 6 luglio 2011 n.98, convertito dalla legge n.111 del 15 luglio 2011). Abbiamo scelto comunque il male minore e, nella rimodulazione dei ticket in Toscana ci siamo fatti guidare, come sempre, dal principio di equità, cercando di continuare a tutelare le fasce più deboli e chiedendo di più a chi ha di più. Ci rendiamo conto delle difficoiltà dei cittadini, e non possiamo permettere che si faccia speculazione politica su un argomento importante come questo e in una situazione così delicata, proprio da parte di chi ha introdotto i ticket”. L’assessore al diritto alla Salute, Luigi Marroni, ha replicato così ai consiglieri Giovanni Donzelli e Paolo Marcheschi (Fratelli d’Italia) e Marina Staccioli (gruppo misto), che stamani hanno manifestato davanti ai cancelli di Careggi per protestare contro il contributo di 10 euro per la digitalizzazione delle procedure di diagnostica per immagini.

“Obiettivo della rimodulazione dei livelli di compartecipazione ai costi delle prestazioni sanitarie – ha chiarito l’assessore – è quello di continuare a garantire, in una fase di forte riduzione del finanziamento al Fondo sanitario voluta dal governo, il diritto alla salute per tutti i cittadini. Questo significa offrire la possibilità di ricevere un’assistenza sanitaria pubblica di qualità, efficace ed efficiente”.

L’assessore ha inoltre ricordato che una serie di categorie (invalidi di guerra, civili e del lavoro, ciechi, disoccupati e altri) sono esenti dal contributo per la digitalizzazione. Che per molte patologie (per esempio, i tumori) la diagnostica viene fatta all’interno di un percorso ospedaliero, e quindi, anche in questo caso, il contributo non è dovuto. E che per questo contributo la Regione ha fissato un tetto annuo di 30 euro, per contenere la spesa di chi per la propria patologia è costretto a fare molti esami l’anno: i pazienti che per fini diagnostici o di follow up necessitano di ricorrere con frequenza alle prestazioni di diagnostica per immagini (radiografie, ecografie, Tc, ecc.) ne pagano fino a 3 nell’arco dell’anno solare, dalla quarta in poi il contributo non è più dovuto.

 

15 marzo 2013
© Riproduzione riservata

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