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Sardegna. Pronto il Piano straordinario contro la peste suina


Il documento è stato approvato nell'ultima riunione della giunta regionale, tenutasi lo scorso 29 marzo. Il piano, cofinanziato al 50 per cento dalla Commissione europea, avvierà un rafforzamento dei controlli su allevamenti e macellazioni e incrementerà il pattugliamento nei territori a rischio.

05 APR - Rafforzamento dei controlli sugli allevamenti e sulle macellazioni, test dei requisiti di biosicurezza, pattugliamenti nei territori a rischio contro il pascolo illegale e brado e verifiche in porti e aeroporti: sono i principali interventi contenuti nel Piano straordinario di lotta alla peste suina africana 2013 approvato dalla giunta regionale nell’ultima seduta del 29 marzo. La delibera sul Piano, proposta dall’assessore della Sanità Simona De Francisci, che ha avuto il via libera sia dal ministero della Salute che della Commissione europea (che lo cofinanzia al 50 per cento), ha l’obiettivo di debellare la Psa grazie ad attività di controllo e di sorveglianza indirizzate a tutti i suini sardi e tramite una capillare verifica della movimentazione dei capi sul territorio regionale e alla tutela sanitaria del patrimonio suinicolo regionale ed extra-regionale.

Una parte consistente del piano prevede l’esecuzione, nei laboratori dell’Istituto Zooprofilattico sperimentale della Sardegna, di 108mila prova “Elisa”, 8mila prove “Pcr” e altrettante per “Ifd”, 2mila per esame virologico e 1.000 per prove Malmquist. Le Asl inoltre potranno temporaneamente rafforzare i propri organici di veterinari e tecnici, secondo quanto previsto dalle norme ministeriali e comunitarie. Le aziende suinicole saranno sottoposte a visite ufficiali, per verificare il rispetto delle norme su registrazione e identificazione degli animali e nel contempo aggiornare la banca dati dell’anagrafe suina, anche sotto forma di ispezioni. Viene inoltre istituito un registro delle ispezioni svolte dai veterinari negli stabilimenti autorizzati all’invio di prodotti a base di carne suina al di fuori del territorio regionale. Nei porti e negli aeroporti i Servizi veterinari dovranno vigilare sulla corretta esposizione della cartellonistica per informare i passeggeri almeno una volta alla settimana sui divieti esistenti. In collaborazione con le prefetture, saranno date istruzioni alle forze dell’ordine sull’attività di vigilanza nei trasporti su strada. Per quanto riguarda l’attività di vigilanza su ristoranti e agriturismo, verrà distribuita ai Servizi veterinari un’apposita check-list. In caso di irregolarità il veterinario addetto ai controlli prescriverà al proprietario i correttivi per sanare le inadempienze entro 15 giorni.

Il Piano, oltre alla Sanità, coinvolge gli assessorati dell’Ambiente (per le misure sulla fauna selvatica e per le funzioni di polizia forestale e di lotta al pascolo brado) e dell’Agricoltura (per l’incentivazione e la promozione dell’allevamento suinicolo), con la collaborazione, oltre che delle Asl e dello Zooprofilattico della Sardegna, del Centro di referenza nazionale delle pesti suine (Cerep), dello Zooprofilattico dell’Umbria e delle Marche, dell’Osservatorio epidemiologico veterinario regionale.

Ribadito inoltre il divieto di pascolo brado su tutto il territorio isolano a tempo indeterminato e intensificata la vigilanza attraverso le forze dell’ordine e il Corpo forestale. Tutti i suini illegali, privi di marchi identificativi, saranno abbattuti. È consentito l’utilizzo dei terreni demaniali da destinare al pascolo semi-brado dei suini ma secondo alcune precise condizioni, tra le quali che i terreni siano delimitati con doppi recinti inamovibili per evitare il contatto tra i suini domestici e il selvatico.

“Proseguiamo senza sosta nell’azione di lotta a questo flagello – spiegano il presidente della Regione Ugo Cappellacci e l’assessore De Francisci – e con il Piano 2013 intendiamo rafforzare le misure già messe in campo l’anno scorso, con il duplice obiettivo di debellare definitivamente la Psa e, dall’altra, consentire agli operatori del comparto suinicolo il mantenimento delle attività produttive di allevamento e trasformazione, primo passo per la valorizzazione e il rilancio di uno dei settori chiave del nostro agroalimentare”.
 

05 aprile 2013
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