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Puglia. Vendola su revisione spesa Sanitaservice: “È un allarme ingiustificato”


La paventata bocciatura delle società in house pugliesi (che occupano alcune migliaia di lavoratori) da parte del Commissario nazionale alla spesa pubblica scatena la replica del governatore. “Stiano tranquille le famiglie dei lavoratori. Il modello funziona e i conti sono in ordine”.

06 APR - “E’ un allarme ingiustificato. Io non arretro di un solo passo. Stiano tranquille le famiglie dei lavoratori delle Sanitaservice pugliesi. Il modello funziona e i conti sono in ordine”. Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola in relazione alla paventata bocciatura delle società in house pugliesi (che occupano alcune migliaia di lavoratori) da parte del Commissario nazionale alla spesa pubblica.
 
“Il parere negativo del Commissario nazionale alla spesa pubblica sulle Sanitaservice pugliesi e le sue scarne motivazioni – ha proseguito Vendola - conferma come il Governo Monti sia in realtà un governo molto più politico di quanto invece non abbia voluto autorappresentarsi. In un momento così drammatico per l’occupazione, l’idea di smantellare un sistema di società destinate a gestire importanti servizi sanitari con andamenti economici peraltro assai virtuosi, ha solo l’effetto di impoverire la sanità, creando altra drammatica disoccupazione”.
 
Vendola ha ribadito fermamente la volontà “di non arretrare di un solo passo nella difesa di un modello elaborato in Puglia, in accordo con tutta la mia maggioranza e in piena condivisione con le forze sindacali”.
 
“Ho costituito un gruppo di lavoro specifico che coordini le opportune iniziative giuridiche che andranno intraprese – ha aggiunto Vendola - mi aspetto però che il nuovo Parlamento dia immediatamente un segnale univoco a protezione delle cosiddette società in house che, quando presentino conti economici virtuosi, dovrebbere essere valorizzate anziché soppresse. Tra l’altro, vorrei sottolineare che la questione non riguarda solo la sanità e solo la Puglia. E’ indispensabile per questo, che tutte le Regioni, molte delle quali hanno già impugnato dinanzi alla Corte Costituzionale l’art 4 del D.L. 95 del 2012 (tra le quali anche la Puglia), costituiscano un fronte comune per spingere verso iniziative parlamentari adeguate”.

06 aprile 2013
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