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Bolzano, presentato il Piano della riforma clinica


Garantire qualità e finanziabilità alla sanità altoatesina senza tagli nei sette ospedali, sfruttando cooperazioni e centri di competenza. Parte da qui la riforma clinica, presentata a Bolzano dall’assessore competente Richard Theiner e dai responsabili dell’Azienda sanitaria provinciale

06 OTT - Si apre la discussione sul restyling della sanità altoatesina. Il testo di riforma presentatoa Palazzo Widmann è il frutto del lavoro avviato a marzo dai 26 esperti della Commissione clinica e approvato a fine giugno all’unanimità. “Sondaggi e dati demografici indicano che la nostra sanità mantiene uno standard elevato – ha spiegato l’assessore Theiner – ma lo sviluppo del settore richiede interventi mirati di riorganizzazione per garantire la migliore assistenza, a cui tutti hanno diritto, a livello capillare di alta qualità. Un’assistenza finanziabile nel lungo periodo”.
Tutti i sette ospedali altoatesini restano in funzione e sono coinvolti nella riforma: “L’approccio non è quello di chiudere, ma di attivare cooperazioni razionali per sfruttare meglio le potenzialità delle strutture sanitarie. Non è più sostenibile offrire tutto dappertutto, sono necessarie collaborazione e specializzazione” ha aggiunto Theiner precisando che “quello presentato è il primo testo organico e definito sulla riforma clinica, ora comincia la discussione: le proposte costruttive sono benvenute prima della stesura del documento finale e della decisione della Giunta provinciale”.
Il Piano tiene conto di dati quali le degenze ospedaliere troppo lunghe e frequenti, l’eccesso di prestazioni non appropriate, l’esigenza di valorizzare il territorio, le nuove direttive europee e la nuova disciplina sull’orario di lavoro. Soprattutto, ha sottolineato il Direttore generale dell’Azienda sanitaria provinciale Andreas Fabi, la riforma dovrà tenere in considerazione il fatto che “con il 2011 si dovrà fare i conti con finanziamenti zero da Roma”.
 “Il 50% delle prestazioni sanitarie – ha spiegato– va fornito al di fuori degli ospedali per acuti, come da standard europeo; si impone una riorganizzazione in senso flessibile dei turni, dell’aggiornamento e degli spostamenti sul territorio del personale dell’Azienda (oggi circa 9mila addetti); viene confermata la collaborazione con le strutture private con programmi a medio e lungo termine; la riforma è necessaria per tenere sotto controllo i costi, “anche se con la nuova Azienda unica si è riusciti già a ridurre gli aumenti dell’8% al 3-4% e in futuro si potrà migliorare ancora con la riduzione di doppioni e la concentrazione del knowhow, cioè la specializzazione”.
Il programma di riforma inoltre parte da un sistema di assistenza che prevede 3 ospedali di base (Vipiteno, San Candido, Silandro), 3 ospedali aziendali (Merano, Bressanone e Brunico) e un ospedale centrale a Bolzano, ciascuno con precise prestazioni da assicurare che verranno stabilite in gruppi di lavoro con tutti i primari. Gli ospedali di base confermano la funzione di assistenza in regime di ricovero acuto, viene introdotta la collaborazione orizzontale tra stessi reparti all’interno dell’AS (fissando quali prestazioni specifiche, a parte l’assistenza di base, dovranno essere offerte nei singoli ospedali a livello di Azienda, da oculistica a dermatologia, ecc.).
L’assistenza oncologica viene ridefinita a livello aziendale e riguarderà tutti i 7 ospedali: nell’ottica della certificazione in base a standard qualitativi, saranno istituiti ambiti di riferimento per la Chirurgia oncologica. È rivista anche la collaborazione tra reparti nel Comprensorio sanitario ma anche tra Comprensori attraverso cosiddetti “accordi vincolanti”.
Nuova forma organizzativa per i reparti di pediatria e ginecologia, che ampliano le prestazioni principalmente in forma ambulatoriale e di ospedalizzazione diurna, e per i reparti di ostetricia, che saranno mantenuti in presenza di almeno 300 parti l’anno dal 2011, come del resto già previsto nel Piano sanitario provinciale 2000-2002. In casi di numero di parti inferiore, i Comuni del comprensorio possono coprire finanziariamente la differenza e assicurare il mantenimento di ostetricia.
La piattaforma di discussione sulla riforma clinica, con le modifiche proposte nei reparti e nei servizi dei sette ospedali altoatesini, è disponibile online in forma integrale all’indirizzo www.asdaa.it/it/riforma-clinica.asp

06 ottobre 2010
© Riproduzione riservata

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