Campania: le mani della camorra sulle farmacie. Liberi farmacisti: “Intervenga la Dia”
Le farmacie e i laboratori d'analisi di Napoli e provincia nelle mire della criminalità organizzata. L’allarme è stato lanciato dal presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro. Il Movimento Nazionale Liberi Farmacisti chiede che sulla questione indaghi il Direzione investigativa Antimafia.
18 OTT - Strani movimenti di compravendita per le farmacie e i laboratori di analisi di Napoli e provincia. Tanto che lo stesso presidente della Regione, Stefano Caldoro, ha scritto al prefetto chiedendo di fare chiarezza. Un allarme subito recepito dal Movimento Nazionale Liberi Farmacisti, secondo cui “della questione deve occuparsene la D.I.A. della Campania analizzando i flussi di denaro delle transazioni ed investigando su eventuali prestanome. Già in passato – affermano i liberi farmacisti in una nota – si erano registrati tentativi della mafia di acquistare farmacie e in una intercettazione degli anni ‘90 al figlio di Totò Riina si faceva esplicito riferimento all’interesse della mafia per le farmacie”.
Al prefetto di Napoli e alle autorità investigative il Movimento Nazionale Liberi Farmacisti suggerisce di verificare tutte le compravendita di farmacie nella Campania degli ultimi 5-10 anni e non solo quelle degli ultimi mesi.
“Spesso e volentieri durante queste transazioni - conclude il MNLF – si fa ricorso al ‘nero’, ovvero una parte del denaro utilizzato per l’acquisto non viene dichiarato, è su questo aspetto che bisogna porre particolare attenzione”.
18 ottobre 2010
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