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Veneto. Scatta il 'Protocollo per la prevenzione delle patologie da elevate temperature'


L'attivazione del piano è conseguenza dell'ondata di calore che sta caratterizzando tutta la regione. Ogni giorno viene emesso un bollettino quotidiano diviso in 4 aree. Quando si supera la soglia di rischio, vengono attivati specifici servizi ospedalieri e territoriali. 

25 LUG - A causa dell’ondata di calore che sta già interessando tutto il Veneto, è scattato il “Protocollo per la Prevenzione delle Patologie da Elevate Temperature”, un’articolata macchina organizzativa e assistenziale rivolta agli anziani, ai bambini da zero a 4 anni, a diabetici, ipertesi, portatori di malattie renali, venose e respiratorie, alle persone non autosufficienti e a pazienti sottoposti a terapie farmacologiche particolarmente pesanti.
“Quanto previsto dal piano – sottolinea l'assessore alla sanità, Luca Coletto – rimarrà in vigore sino a quando sarà necessario e quindi, se le previsioni meteo sono azzeccate, per più di qualche giorno. Tutte le strutture ospedaliere e territoriali sono pronte a dare il massimo sostegno a chi dovesse avere conseguenze alla salute da tale situazione”.

L’organizzazione del piano è stata ulteriormente rafforzata, ma ricalca l'esperienza degli anni scorsi. Si parte da uno specifico lavoro previsionale dell’Arpav e del Centro Meteorologico di Teolo, che porta all’emissione di un bollettino quotidiano sullo stato climatico suddiviso in 4 aree (costiera, continentale, pedemontana e montana), che integra le previsioni del tempo, il monitoraggio dell’ozono, l’indice di disagio fisico (l’Humidex) e la previsione della qualità dell’aria.

Quando la sintesi di questi fattori indica il superamento della soglia di rischio scatta l’allarme, a cura della Sala Operativa Regionale della Protezione Civile, e la relativa attivazione a cascata di una serie di servizi ospedalieri e territoriali (Suem 118, Pronto soccorso, e distretti sanitari) in grado di rispondere celermente alle necessità di assistenza e alle indicazioni delle direzioni generali di riferimento, sia della Regione che delle singole Ullss.
Gli operatori specializzati delle centrali 118 pongono particolare attenzione alle chiamate ricevute e, qualora il problema appaia collegato allo stato climatico, ne valutano la gravità e dispongono l’invio prioritario di un mezzo di soccorso. Particolare importanza ha l’assistenza sul territorio, con l’allertamento dei distretti sociosanitari per attivare le forme di assistenza necessarie sia domiciliari che nelle strutture residenziali, come le case di riposo. Fino a settembre i direttori generali delle Ullss potranno anche autorizzare i medici di medicina generale ad attivare i protocolli di assistenza programmata domiciliare oltre il tetto massimo previsto dalle normative. 

25 luglio 2013
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