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Lazio. Case della Salute, il primo mattone lo mettono gli infermieri 


La regione riorganizzerà la rete sanitaria territoriale con il varo delle Case della Salute. Su questo progetto, voluto dal presidente Zingaretti, ha iniziato a lavorare il Comitato tecnico svolgendo una serie di audizioni. Primi ad essere ascoltati gli infermieri. Rocco, Ipasvi Lazio: “Accolte nostre istanze”.

03 AGO - Per settembre è previsto l’inizio della riorganizzazione della rete sanitaria territoriale del Lazio con il varo delle Case della Salute. Il progetto di riorganizzazione, fortemente voluto dal presidente della Regione, Nicola Zingaretti, sta prendendo forma sotto il coordinamento del Comitato Tecnico, guidato da Flori Degrassi, responsabile della Direzione Regionale Salute e Integrazione Sociosanitaria, che ha iniziato a svolgere una serie di audizioni. 
 
I primi ad essere ascoltati dal Comitato Tecnico gli infermieri che, con il presidente del Coordinamento dei Collegi Ipasvi del Lazio, Gennaro Rocco, hanno esposto le proprie osservazioni e i suggerimenti della Professione Infermieristica.
 
Raccogliendo la sollecitazione dei Collegi Ipasvi, gli esperti del Comitato Tecnico hanno riconosciuto alla figura infermieristica un ruolo fondamentale nella gestione e nello sviluppo delle future Case della Salute. La bozza del provvedimento ha così accolto alcune delle istanze sostenute da tempo dalla comunità professionale nel campo della sanità territoriale.
 
Gli infermieri sono pronti ad assumersi la responsabilità della definizione di percorsi assistenziali specifici soprattutto nell’assistenza primaria, con un ruolo centrale di governo e case management per situazioni di criticità clinica o soggetti fragili ed a svolgere un’importante attività nei programmi di prevenzione e di educazione sanitaria destinati alla popolazione. In particolare gli infermieri possono partecipare attivamente alla gestione delle patologie cronico-degenerative con l’avvio degli Ambulatori Infermieristici, sia di tipo generalista sia specialistici (piaghe da decubito, stomie, ecc.).
 
Vasta è la gamma di prestazioni tecniche nell’assistenza domiciliare e fondamentale il contributo che l’infermiere può fornire nell’assistenza ai pazienti affetti da patologie croniche ad alto impatto sociale (scompenso cardiaco, Bpco, ecc.) Il piano raccoglie inoltre un’altra vecchia istanza dei Collegi Ipasvi: l’istituzione della figura dell’Infermiere di Famiglia o Infermiere di Prossimità.
A nome dei Collegi Ipasvi del Lazio, il presidente Rocco si è impegnato a produrre entro il 2 settembre prossimo un documento articolato che definisce in modo puntuale i profili di competenza degli infermieri nel sistema organizzativo delle Case della Salute e i diversi livelli di responsabilità. “Sembra che si sia aperto un canale nuovo di collaborazione con la Regione – commenta Rocco – Siamo convinti che il nostro ordine professionale debba collaborare con le istituzioni per costruire servizi sempre più vicini ai cittadini e per farli  funzionare. Confidiamo che il progetto su cui sta lavorando il Comitato Tecnico venga recepito e tradotto in realtà al più presto, superando finalmente vecchie logiche che hanno messo in crisi la nostra sanità. E anche la nostra fiducia”.

03 agosto 2013
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