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Dl Pa. Dubbi delle regioni su Agenzia per la coesione 
territoriale


Perplessità da parte delle Regioni sul fatto che l’Agenzia sia lo strumento idoneo per 
utilizzare al meglio, senza dispersioni e ritardi, l'insieme
 dei fondi strutturali e di coesione. A dirlo la presidente dell’Umbria, Marini, e il presidente della 
Conferenza delle Regioni, Errani commentando le norme sulle PA approvate ieri dal governo.

27 AGO - ''Abbiamo appreso che, con il decreto legge approvato ieri, 
è stato definito il percorso che, entro marzo 2014, porterà 
alla costituzione dell'Agenzia per la coesione territoriale e
 che questa dipenderà direttamente dalla Presidenza del 
consiglio dei ministri”. Così la presidente della Regione 
Umbria, Catiuscia Marini, unitamente al presidente della 
Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, in una nota esprimono
 perplessità su alcune delle funzioni attribuite dal Consiglio 
dei ministri alla nuova Agenzia per la coesione
 territoriale.
 
“Pur condividendo la 
preoccupazione del Governo in merito alla necessità di
 utilizzare al meglio, senza dispersioni e ritardi, l'insieme
 dei fondi strutturali e di coesione di Regioni e Ministeri,
sia quelli residui del periodo 2007-2013, sia quelli della 
nuova stagione comunitaria 2014-2020, esprimiamo la nostra
 perplessità, come abbiamo sottolineato più volte, che lo
 strumento dell'Agenzia nazionale possa essere quello più 
efficace per raggiungere questi obiettivi”.
 
“C’è infatti
il rischio - sostengono i due presidenti - che alle Autorità
 di gestione nazionali e regionali si aggiunga un ulteriore
 soggetto. E ciò nella funzione di monitoraggio e 
coordinamento nonché' di sostituzione nell'attuazione dei
 programmi delle Autorità regionali. E' quanto avevamo 
esposto al Ministro Trigilia.
Considerando che la costituenda Agenzia è espressione della 
Presidenza del consiglio dei ministri - si chiedono Marini ed 
Errani - l'assunzione di poteri sostitutivi riguarderebbe 
dunque, esclusivamente, le Autorità di gestione delle
Regioni?”.
 
“In questi anni - proseguono - anche i programmi
nazionali hanno subito ritardi ed inefficienze, a volte ben
 più gravi di quelli di molte Regioni italiane. I fondi
 strutturali di coesione rappresentano l'unico vero e serio 
strumento delle politiche territoriali e regionali, con la 
principale finalità di contribuire al superamento del gap
 tra regioni europee”.
 
“Non vorremmo quindi - aggiungono
- che la velocità con cui si sta definendo la nuova Agenzia 
per la coesione territoriale punti a sostituire sempre di
più le Autorità di gestione regionali con un soggetto
 nazionale, che è invece emanazione esclusiva
 dell'Amministrazione centrale dello Stato, e ciò in vista 
della programmazione 2014-2020. Questo non sarebbe ne' 
condivisibile, ne' utile. Nella governance dell'Agenzia
 non è infatti presente il sistema delle Regioni e manca ogni
 modalità d'intesa con le Autorità coinvolte nella gestione 
dei programmi e nella conduzione di specifici progetti, anche
 a carattere sperimentale. Da parte nostra, avevamo dato 
disponibilità a concordare la strategia e il percorso di 
attuazione”.
 
“In questo modo l'unico strumento e le uniche 
risorse a disposizione per le politiche di sviluppo regionale 
che, vorremmo ricordare, hanno prodotto positivi e
significativi risultati in molte delle regioni Italiane,
 andrebbero a sostenere - concludono - programmi e attività 
di carattere nazionale che, al contrario, devono rientrare
 nella programmazione ordinaria dello Stato”.

27 agosto 2013
© Riproduzione riservata

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